IL PIRLA

Giornate pessime ed esaltanti per Vittorio Feltri. Deve pagare 25 mila euro per aver perduto una causa per diffamazione (ne siamo molto lieti), ma subito dopo ha un’intuizione geniale. Mi immagino quale brivido di gioia lo abbia percorso.

Prima l’antefatto. Da anni Feltri è in competizione con Sgarbi per chi è il più scurrile del nostro paese. E spesso si strappano la maglia rosa l’un l’altro. Una gara, la loro, che non si concluderà mai. Pur di stare sul palcoscenico sono disposti a dire qualunque cosa. E certi giornalisti illustri, non migliori di loro, per aumentare di qualche zero virgola l’audience delle proprie trasmissioni, li invitano a patto che prima o poi alzino la voce e si producano in qualche turpe sceneggiata. Purtroppo per loro recitano malissimo entrambi e chi assiste si rende facilmente conto di come sia tutto finto e organizzato a tavolino. Sgarbi, pensate, perfino riesce ad aggredire verbalmente una pornostar mille volte più civile di lui. Feltri inventa titoli a 9 colonne di una volgarità da collezione, ma non riesce a frenare l’inarrestabile declino del suo giornale-trash. I due sono in gara anche per chi è il più trasformista. O per chi è il più devoto al padrone di turno. L’uno è per l’altro sicuramente un incubo notturno.

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BUFALE DI OTTO E MEZZO. GRUBER A MORRA “VECCHI GOVERNI NON HANNO FATTO CONDONI”

[nella foto: Quando i media lustrano le scarpe]

da Fatto  Quotidiano 13 Giugno 2019

Battibecco in diretta negli studi di Otto e mezzo (La7) tra la Lilli Gruber e il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra sul tema del condono. Da una parte la conduttrice che ricorda l’uscita di Salvini secondo il quale “il condono non è una parolaccia“. Dall’altra il senatore M5s che ha iniziato ad interrompere la conduttrice mentre stava facendo la domanda: “Lei non mi deve ricordare niente – ha risposto Gruber – Io le devo fare delle domande, lei mi deve rispondere”. Ma nella premessa della domanda la conduttrice dice che “i precedenti governi non hanno fatto condoni”. Una specie di scivolone, come minimo, visto che – come noto – i condoni conclamati sono stati finora almeno 7, da Rumor all’ultimo governo Berlusconi con lo scudo fiscale tremontiano passando per gli esecutivi Craxi e Andreotti.

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EMERGENZA NAZIONALE

di enzo marzo

Finalmente abbiamo raggiunto e superato in inciviltà gli Stati Uniti e Iran e la Cina. Abbiamo introdotto la pena di morte, e non per gravi reati ma anche per il furto. E dato che siamo furbi come al solito, lo Stato risparmia anche sulla siringa letale perché affida l’esecuzione ai singoli privati, che vengono ricompensati dalla solidarietà personale del ministro dell’interno. Reiterata.

Ormai il culto della Illegalità ha la sua messa quotidiana. La colpa è del segretario della “Lega Sempre Più  Fogna”? Certamente. Ma perché l’opinione pubblica non reagisce? Perché i 5stelle si fanno complici? Perché la magistratura non indaga per istigazione a delinquere? Perché i Direttori dei tre-quattro maggiori quotidiani italiani non scrivono un editoriale di prima pagina per aprire una questione di emergenza nazionale: di giorno la Lega Ladrona difende i suoi bancarottieri fraudolenti e qualche suo pezzogrosso  che viene arrestato per corruzione, tangenti ecc. ecc, e di notte legittima quegli assassini che vanno sparando a freddo su qualche ladruncolo?

MATTEOTTI – ROSSELLI : DUE MARTIRI DEL FASCISMO – DUE INIZIATIVE

Permettetemi di segnalarvi due iniziative di rievocazione storica e di sensibilizzazione civile di cui, come Circolo Rosselli, siamo co-organizzatori, e che si svolgeranno a Milano nella giornata di lunedì prossimo, 10 giugno 2019, rispettivamente alle ore 18.00 e alle 21.00.

Sono due iniziative unite dalla volontà di ricordare tre momenti-chiave della lotta al Fascismo: il delitto Matteotti (del 10 giugno 1924), l’assassinio dei fratelli Rosselli (il 9 giugno 1937), e la pagina della Resistenza, con la liberazione di Milano (il 25 aprile del 1945).

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FATTA LA FESTA FATTO FESSO IL FESSACCHIOTTO

Con il condono delle c.d. microcartelle l’Erario ha perso 32 miliardi di euro regalati agli evasori. Con i minibot incompatibili con le regole di finanza pubblica e forieri di debito pubblico e/o tagli dei servizi sociali primari chi governa pensa di pagare debiti commerciali (in molto casi contestati o facenti capo agli stessi soggetti condonati o comunque non monitorati o certificati seriamente), nemmeno esattamente quantificati. Fischi con fiaschi e tanta demagogia a carico del pantalone pagante fatto fesso. Fatta la festa gabbato lo santo, con una informazione che insegue la battuta negli antibagni dei palazzotti della politica teatrante.

FESTA DELLA REPUBBLICA

“Lo Stato per me è la Costituzione; e la Costituzione non esiste più. Non esiste più nel senso tecnico, anche. Ho sempre pensato che la Costituzione si fosse dissolta, ma proprio in questi giorni ho letto un libro scritto da un tecnico e pubblicato da una casa editrice tecnica purtroppo, perché questo è un libro che bisognerebbe che tutti gli italiani lo leggessero: La Costituzione di carta di Mariano D’Antonio, pubblicato da Giuffré: una casa editrice specializzata in pubblicazioni giuridiche, in cui tecnicamente viene detto che la Costituzione della Repubblica italiana praticamente non esiste più. Secondo la tesi centrale di questo giurista la Costituzione si è dissolta, perché siamo entrati in una fase pre-Montesquieu: i tre poteri che dovrebbero restare indipendenti, si sono riunificati nella partitocrazia. Praticamente i partiti fanno le leggi, le fanno eseguire, le fanno giudicare. Quando c’è questo, la democrazia non c’è più”.

(Leonardo Sciascia in un’intervista televisiva rilasciata nel 1978)

PENSIERINI POST-ELETTORALI: TRA GLI INDIFFERENTI VERSO L’EUROPA E GLI IDIOTI MASOCHISTI (ALLEGATA LA TABELLA A CURA DI RICCARDO MASTRORILLO SUI RISULTATI IN TERMINI ASSOLUTI)

di enzo marzo

Una settimana fa abbiamo fatto notare che in questa occasione la scheda era unica ma il valore del voto era duplice: valeva sia per l’Europa sia come sondaggio ufficiale per la politica italiana.

È proprio il voto “europeo” a darci la più importante vittoria e la più importante sconfitta. Il tanto strombazzato tsunami che avrebbe dovuto travolgere l’Unione europea (che responsabilità hanno avuto i media in questo!) si è rivelato un ruscelletto: l’assalto dei sovranisti è clamorosamente fallito, nonostante gli aiuti ricevuti, finanziari e politici, da Putin e da Trump nel tentativo, per ora non riuscito, di schiacciare l’Europa nella competizione mondiale, e soprattutto nella neocolonizzazione dell’Africa. L’Ue è più forte di prima, non tanto per i numeri acquisiti quanto perché parallelamente al mezzo fiasco dei nazionalisti si è registrata una novità di dimensioni storiche: la maggioranza resta salda nonostante l’arretramento del Ppe e soprattutto dei socialisti (nei maggiori paesi europei come Inghilterra, Francia e Germania). Il che vuol dire che l’Europa ha dimostrato la capacità di saper aprire o rafforzare nuove fucine politiche, e quindi di sapersi rinnovare.

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APPELLO DELLA RIVISTA CRITICA LIBERALE A VOTARE ANTONIO CAPUTO

ANTONIO CAPUTO   Europa Verde, candidato nel Nordovest come indipendente, al n. 4.

Per le prossime elezioni europee la Lista Europa Verde candida nel Nordovest come indipendente, al n. 4, Antonio Caputo, esponente della migliore cultura azionista, laica e liberalsocialista, Presidente della Federazione dei Circoli di Giustizia e Libertà, già Presidente del Comitato piemontese e valdostano Salviamo la Costituzione per il NO nei referendum costituzionali del 2006  e del 2016. Caputo, oggi giudice tributario d’appello, in una lunga carriera da giurista è stato avvocato cassazionista, Ombudsman regionale e Presidente del coordinamento italiano dei Difensori civici regionali.

Con queste poche righe noi, che abbiamo combattuto con lui tante battaglie politiche e civili e ne condividiamo l’umanesimo laico e democratico, intriso di valori repubblicani di giustizia e di libertà, raccomandiamo a tutti gli elettori del Nordovest di non perdere l’occasione per dare il loro voto a una personalità prestigiosa e specchiata. Antonio Caputo ha accolto l’invito ad accettare la candidatura proposta da Critica liberale a Europa Verde per rappresentare e riproporre ai giovani il nostro mondo di idee e valori, di cui fanno parte le priorità della Lista per queste europee: sviluppo sostenibile, giustizia sociale, Stato di diritto e difesa della democrazia.

Enzo Marzo, direttore di “Critica liberale”, rivista della sinistra liberale

Aulo Chiesa, editore

Maurizio Fumo, magistrato già presidente di sezione della Corte di Cassazione

Franzo Grande Stevens, avvocato

Luigi Mascilli Migliorini, ordinario di storia moderna, accademico dei Lincei

Pierfranco Pellizzetti, politologo

Elio Veltri, medico, libero docente

Giovanni Vetritto, direttore de “Gli Stati uniti d’Europa”

pensierini elettorali: tra i barbari e i barberini

di enzo marzo

Questa campagna elettorale, cominciata da più di un anno, sta finalmente alle battute finali. Con un record difficile da superare. Non si erano mai visti tanti e così rapidi mutamenti di idee, di fronti, di risse con i presunti amici. Per strappare qualche voto in più. Queste elezioni europee hanno assunto inoltre la caratteristica sempre più accentuata di grande sondaggio, finalmente veritiero e certificato ufficialmente, sui rapporti di forza all’interno di ciascun paese. Ma soprattutto in Italia. Ciò rende ancora più difficile la scelta all’elettore che avrà in mano una sola scheda elettorale ma dovrà conciliare due logiche non coincidenti.

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anche su ilfatto.it pubblicato il numero 42 di nonmollare – l’editoriale “per un voto davvero utile”

 

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/22/europee-il-vero-voto-utile-e-non-votare-pd-ed-e-lultima-chiamata-prima-del-buio-assoluto/5198705/

di riccardo mastrorillo

La litania del “voto utile” viene ancora una volta intonata dal Partito democratico; ovunque ci giriamo c’è qualcuno, ben ammaestrato, che ci spiega la necessità di votare il pd per contrastare la deriva sovranista. Il segretario del Pd, qualche giorno fa, ha spiegato in televisione la sua strategia: prendere più del 20% (fagocitando necessariamente il voto delle tre liste fuori dal Pd) con l’obiettivo di far cadere il governo e andare immediatamente a nuove elezioni, sconfiggendo finalmente Salvini e i Cinquestelle. Continua la lettura di anche su ilfatto.it pubblicato il numero 42 di nonmollare – l’editoriale “per un voto davvero utile”

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