28 settembre 2018. Di Maio: “Abbiamo abolito la povertà”.
26 maggio 2019. Di Maio: “Sono riuscito a dimezzare il M5s”.
8 ottobre 2019. Di Maio: “Abbiamo abolito la democrazia parlamentare”.
la lepre marzolina – 9 novembre 2019
28 settembre 2018. Di Maio: “Abbiamo abolito la povertà”.
26 maggio 2019. Di Maio: “Sono riuscito a dimezzare il M5s”.
8 ottobre 2019. Di Maio: “Abbiamo abolito la democrazia parlamentare”.
la lepre marzolina – 9 novembre 2019
SPEZZEREMO LE RENI A SATANA (OLTRE CHE ALLA FRANCIA)
Ho sempre apprezzato il “Governo Del Cambiamento”: un ritorno ai riti novecenteschi di stampo paleodemocristiano non può che essere rassicurante. Asservimento completo al governo della tv pubblica, una pioggia di condoni, sanatorie e incentivi all’evasione fiscale, un accantonamento di quell’ente inutile che è il Parlamento e soprattutto assistenzialismo a gogò, recessione: sono state consuetudini abusatissime riscoperte con una operazione di archeologia politica. Riportarle in auge è stato un vero cambiamento. Ma ci possiamo fermare al Novecento quando il Medioevo è lì ad aspettarci? Direi proprio di no…
di enzo marzo
Vi sono uomini per tutte le stagioni, tanto per fare un esempio, Freccero, che secondo la stagione tifa o per Ingroia o per Salvini. Giggino, ancora in prima elementare, li batte tutti perché ci mette solo un giorno per cambiare idea. D’altronde il suo testo base sulla diplomazia e sulla politica estera è il Risiko, da lui bazzicato invece di fare i compiti. Ricordiamo una sua intervista a “Le Monde” prima delle elezioni del marzo scorso in cui si professava macroniano e soprattutto europeista di ferro. Il giorno dopo invece….
Adesso, saltato sulla ruspa salviniana si allea con i casseurs che sfondano i portoni dei ministeri, ma poche ore dopo scrive a “Le Monde” elogiando la Francia come un paese amico e il suo popolo come un punto di riferimento «con la sua tradizione democratica millenaria».
Giggino non si fonda sui libri della scuola primaria, ma sulla sua esperienza di vita: infatti nel 1019 il fondatore della dinastia dei Casaleggio, Casaleggio 0.000, si inventò proprio in Francia la democrazia, giusto mille anni fa.
Abbiamo letto con attenzione l’appello del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, per “l’unità delle forze che vogliono finalmente attuare in pieno la Costituzione”. Osserviamo che l’appello, più che per la costruzione di un “fronte popolare”, termine che comunque evoca trascorsi complicati nella recente storia italiana, pare più indirizzato alla costruzione di un fronte populista speculare, a sinistra (forse), di quello già messo in campo da SalviMaio. Continua la lettura di un fronte popolare vietato a fascisti e razzisti…. e alla politica
Il paese precipita verticalmente e noi siamo in mano ai comici. Lo scontro indiretto tra Sgarbi e Di Maio è marginale ma strepitoso. Il v.presidente del consiglio, non sapendo più che pesci prendere dopo aver approvato un decreto canaglia, corre in tv per sostenere la tesi curiosa che il testo sia stato manomesso. Staremo a vedere. Ma il v.presidente del consiglio la fa grossa e, forse preso da panico, annuncia che andrà a fare denuncia in Procura. Che cosa c’entri la magistratura in una questione tutta politica nessuno lo sa. Così il bambino-Di Maio mentre litiga con papà-Salvini grida: «Mi rivolgo al macellaio». Ride tutto il paese.
Manovra, Di Maio: «2,4% non cambierà, siamo uno Stato sovrano». Con la dovuta premessa che dobbiamo tutti ringraziare il “governo del cambiamento” perché ci riporta alla gioventù, quando protestavamo contro i condoni fiscali fatti da Rumor (chissà a quanti millennials dice qualcosa questo nome) o da Andreotti. Il cambiamento è autentico, ci ritornano i capelli neri e pelle fresca come quelli di Di Maio, ci possiamo tutti iscrivere alla Dc, corrente dorotea o corrente mafiosa. Dobbiamo anche ringraziare il v. presidente (quello che non conta nulla) per aver eletto alla Rai un Presidente di Garanzia dell’estrema destra (dato che come è noto non esistono più né destra né sinistra)… e così via… Tolleriamo tutto, ma non l’ultima goccia. Ci rimane indigesta la scimmiottatura da parte dei casallegini persino del linguaggio nazionalista di Salvini e di Orban. Assimilare il linguaggio altrui è il primo segno sicuro che si è morti.
la lepre marzolina – 25 ottobre 2018
di Elena Fattori
Il Movimento5 stelle ha regole etiche molto stringenti per i propri portavoce. Limite due mandati, tetto di stipendio 5000 euro al mese lordi, rinuncia a qualsiasi indennità aggiuntiva. Continua la lettura di Nessuno tocchi Casalino, però…
“La tragedia di Marcinelle ci deve ricordare che non bisogna emigrare”. Questo il consiglio di Di Maio. Ha ragione il v.presidente del Consiglio in veste simil-salvini. Ma purtroppo gli uomini sono idioti, preferiscono andare a morire in una miniera belga piuttosto che giocare in borsa a Milano o anche solo starsene riparati in qualche ministero. Oggi altri pazzi addirittura fuggono daĺl’Italia invece che godersi una quindicina d’anni di disoccupazione. Usando la stessa logica ferrea di Di Maio si possono deprecare quegli incoscienti che di questi tempi si sciolgono al sole in città invece di rifugiarsi sulle montagne fresche di Cortina. Oppure si astengono dal mangiare tutti i giorni quando basterebbe rimpinzarsi in qualche costoso ristorante. Per non citare coloro che addirittura amano così tanto le vacanze avventurose che preferiscono provare i brividi dell’attraversamento in gommone del Mediterraneo invece di andare a sparapanzarsi su qualche spiaggia caraibica.
Il cinismo cialtrone di politicanti vecchi e nuovi ormai non ha più limiti. E si dedica con frequenza quotidiana a prendere per i fondelli i poveri cittadini.
P.S. 1 Forse gli storici futuri rintracceranno l’origine prima di questa volgarità intellettuale in un presidente-pregiudicato che, in qualche viĺlona sarda e tra le braccia di qualche olgettina, definì “una villeggiatura” il confino cui furono costretti per anni molti antifascisti.
P.S. 2 Qualcuno dovrebbe insegnare al v.presidente che invece “bisogna emigrare”: le civiltà si sono formate scegliendo il movimento piuttosto che il rinchiudersi nella propria tenda e nelle proprie superstizioni. Solcando i mari e non rimanendo incatenati alla propria terra.
L’istat rende noto che sono 5 milioni nel nostro paese i poveri assoluti e poche ore dopo il v.presidente del consiglio Di Maio, con un raro senso del tempismo da vero statista, annuncia che ai poveri sarà assicurata gratis una mezzoretta di internet al giorno. Tra un digiuno e l’altro.
la lepre marzolina – 27 giugno 2018
Secondo un recente sondaggio d’opinione, Di Majo e Salvini sono i due politici preferiti dalle donne italiane. Si sa, all’altra metà del cielo piacciono i preliminari.
vetriolo 16-05-2018
di antonio caputo
Sinceramente la scenetta del neo presidente in tram di per sé normale può risultare poco edificante e disdicevole in quanto e se artefatta. Segnale di prepotenza più che di umiltà . Ferruccio Parri primo presidente del consiglio dell’Italia libera, a tarda notte, dopo una giornata di lavoro, andava a dormire a casa in incognito come Sandro Pertini, la cui consorte mai volle andare a vivere a Palazzo Chigi . Non mancano esempi nell’antichità repubblicana . Qui sembra fare il paio con Fico il Di Maio che va dall’ambasciatore americano a riverirlo, non senza servilismo secondo taluni , esattamente come Salvini dopo aver criticato le sanzioni a Putin . C’è poca traccia di spirito pubblico . Tutto sembra farsi per un utile personale se non anche inconfessato . Cos’altro è la presunzione di essere nominati premier in un sistema parlamentare e non presidenziale chiamando tutti gli altri (che siano Berlusconi o Renzi poco importa ) a sostenere il “premier”? Perché’ e per che cosa dovrebbero passa in secondo piano . Quel che conta è la passerella . Anche su un autobus semivuoto nell’ora di punta come mai accade di norma e con fotografo. Ma con i quatto uomini di scorta previsti dalla legge . D’altronde, direbbe il principe De Curtis, “siamo uomini o caporali ?”
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