di enzo marzo
[illustrazione: dettaglio di “Giornalismo e arte” di Norman Lindsay]
L’Italia sta dando il meglio di sé, ma anche il peggio.
I due giornali di estrema destra “Libero” e la “Verità” (la “Pravda“ di un auspicato regime salviniano) stanno disonorando il giornalismo italiano. Più di quanto non lo facessero prima della catastrofe del coronavirus. E ce ne vuole. Ogni giorno usano la loro prima pagina come un bollettino propagandistico in cui sciacallaggio e cinismo oltre misura si assommano a tutto ciò che è utile per propagare panico. Forse i due Direttori sono presi dal batticuore, perché i loro referenti politici, diventata indigesta la stagione della demagogia a mitraglia e del dilettantismo, sono quasi del tutto usciti dal radar dell’attenzione dei cittadini che hanno ben altro cui pensare. E allora non sanno offrire altra linea se non quella della contraddizione quotidiana, non sanno che pesci prendere e quindi vanno sull’usato sicuro: no all’Europa, no a Conte, sì a quei due «eroi» che sono i presidenti della Lombardia e del Veneto, anche quando si ridicolizzano…
Certo, un paese democratico ha assoluto bisogno dell’opposizione, sempre. Anche molto severa. Ma i giornali , oltre che criticare, avrebbero anche il dovere di dare qualche volta delle notizie ai lettori, non sparare ogni giorno solo slogan o proposte politiche partorite in redazione trasformata in bar dello sport. Forse il coronavirus ci aiuterà ad attenuare i malanni della società dello spettacolo, ma rimanere asserragliati nella società dell’avanspettacolo è offensivo per chi sta soffrendo, per chi ha giustamente paura e non gli rimane molto tempo per la demagogia politichese e per l’odio allo stato puro. I titoli del 20 marzo hanno toccato il fondo.
Ne riportiamo solo uno, che sfiora l’eversione. È di “Libero”:
«L’unico modo per dare fiato agli ospedali
INVESTIRE SUBITO SULLA SANITÀ I SOLDI DEL REDDITO DI CITTADINANZA
solo con i 7 miliardi destinati ai fannulloni può tornarci la salute»
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