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LA FOGNA DI DESTRA

In una nota trasmissione televisiva Mario Giordano, giornalista di punta dello schieramento berlusconiano, per offendere Gino Strada  non ha trovato di meglio che dirgli: «Si è ridotto ai livelli di Sgarbi». Ingiuria sanguinosa. Che ci porta a due constatazioni: anche a destra ormai il re del turpiloquio spettacolarizzato è diventato metro di giudizio offensivo. Secondo: credevamo che al livello di Sgarbi ci fosse solo Feltri, e invece no, anche per i berlusconiani, chiunque, se ci si mette, può raggiungere il fondo della fogna della cosiddetta informazione di destra.

la lepre marzolina – 13 febbraio 2019

FELTRI, UN POVERACCIO

Non scherziamo affatto, davvero. L’ultima sortita di Vittorio Feltri contro gli ebrei e contro Berlusconi non ci ha indignati. Vedere Feltri costretto a imitare Crozza che imita Feltri ci ha fatto molta compassione. Dà vera tristezza vedere il direttore di “Libero” costretto ogni volta a superare il turpiloquio del Feltri del giorno prima pur di strappare un’intervista in qualche trasmissione di pessima qualità se, per alzare l’audience di qualche decimale, è a sua volta costretta a invitare o Feltri o Sgarbi, i clown dell’informazione italiana. E Feltri è persino più patetico di Sgarbi. Deve sentire un gran vuoto dentro di sé se ogni volta lo deve riempire ripetendo insulti ripescati in qualche osteria della Padania dove gli ubriachi coniugano razzismo e antisemitismo. Pensa di scandalizzare, ma rivela solo d’essere ormai ridotto a un rottame penoso. Quindi basta ridere di lui.

Però, a noi antiberlusconiani di ferro, ha dato fastidio quando ha vomitato: «Berlusconi  dice che gli italiani sono fuori di testa perché non lo votano. Qualcuno invece dice che gli italiani erano rincoglioniti quando votavano Berlusconi. È tutto da discutere. Sto dicendo che erano più rincoglioniti quando votavano lui. Berlusconi alla fine con tutti gli anni di governo non ha fatto un cazzo, poveraccio». Feltri è stato sempre un servo, per decenni ha servito Berlusconi, ne ha diretto il giornale, ha strisciato ai suoi piedi, gli ha pulito le scarpe con la lingua, lo ha coperto in tutti i suoi misfatti. Ovviamente mungendolo copiosamente. Adesso che ha trovato un nuovo padrone più cialtrone, e il vecchio ha un ginocchio a terra, gli sputa addosso con un cinismo veramente schifoso. Poveraccio.

la lepre marzolina – 16 febbraio  2019

FACEBOOK CENSURA LA VIGNETTA DI VAURO E LEFT

di matteo fago

Per tre giorni uno dei nostri social media manager, un giornalista, non potrà postare né commentare su Facebook. Questa è la sanzione comminata dal social di Zuckerberg per aver osato pubblicare una vignetta satirica di Vauro – storico collaboratore di Left – in cui si denuncia l’ultima “impresa” del ministro degli Interni contro un esempio virtuoso di integrazione tra profughi di nazionalità diverse e la comunità locale che li ospita. Stiamo parlando del Cara di Castelnuovo di Porto in provincia di Roma i cui ospiti da lunedì mattina sono oggetto di trasferimento coatto su pullman della polizia in altre regioni in base alle norme introdotte con la cosiddetta legge sicurezza approvata lo scorso dicembre. E poco importa ai responsabili di questa decisione se qualche centinaio di persone perderà il lavoro (tra italiani e stranieri) e decine di bambini stranieri non potranno più andare a scuola. Davvero geniale, non c’è che dire, oltre che umano.

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La collettività lgbt fa bene all’economia

di franco grillini

“Libero” scrive che c’è una connessione tra aumento delle persone omosessuali e crisi economica, ma dice il falso, tanto per cambiare, perché è vero esattamente il contrario come ha dimostrato scientificamente Richard Florida nel suo noto libro (di cui consigliamo la lettura a quelli di “Libero”) L’ascesa della classe creativa che dimostra, dati alla mano, che laddove le collettività lgbt sono più numerose migliore è la qualità della vita di tutta la città e più elevati gli standard economici. Ed è così anche in Gran Bretagna, da cui provengono i dati citati da “Libero”, dove la disoccupazione è al 4% (da noi l’11,5) e i dati della macroeconomia, Brexit a parte, sono i migliori d’Europa con invidiabili tassi di sviluppo. Non a caso in Inghilterra ci sono 700 mila italiani, tra cui molti gay, che vi si sono trasferiti per le migliori opportunità che la GB tutt’ora offre. La collettività lgbt contribuisce al miglioramento della vita civile ed economica per le ragioni ben spiegate da Richard Florida e cioè che le persone omosessuali si spostano di più avendo meno vincoli familiari e contribuiscono con la loro creatività al benessere economico generale in un mondo dove l’economia non è più quella del 1900 basata sul Taylorismo-Fordismo. Se è vero che la “creatività”, come dimostra Florida, è la vera forza produttiva della moderna economia allora quella di “Libero” è disinformazione pura perché dice il contrario della verità e della realtà.

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le notizie e le non notizie del Corrierone (con una premessa di “Senza bavaglio”)

di ivo caizzi

Premessa di “Senza bavaglio”

Il corrispondente del Corriere della Sera da Bruxelles, Ivo Caizzi, ha sollevato il problema fondamentale dell’attendibilità dell’informazione partendo dalla copertura della trattativa tra Unione Europea e Italia sulla manovra di bilancio per il 2019. Con una richiesta (che riportiamo qui sotto) di chiarimenti sindacali al Comitato di Redazione e per conoscenza a tutti ai colleghi, richiama il rispetto dei principi tradizionali del Corriere come simbolo italiano dell’informazione indipendente di qualità, in un contesto, come quello attuale italiano, dove gli interessi di parte sembrano troppo spesso prevalere sul valore intrinseco delle notizie.

Va ricordato che testate come il New York Times, il Washington Post o l’Economist, hanno dimostrato l’importanza di investire sull’attendibilità e sulla qualità dell’informazione, e quindi sull’autorevolezza e sulla professionalità dei giornalisti, anche per vendere più copie, nonostante la crisi che ha colpito il settore dei media.

Il giornalismo attendibile e di qualità, come la cronaca locale basata su notizie certe e verificabili facilmente dai lettori, che non si trovano quasi mai gratis sul web, si dimostrano, già da tempo, una soluzione efficace per il rilancio dei media.

Senza Bavaglio
twitter @sbavaglio

Ecco il messaggio inviato da Ivo Caizzi al Comitato di Redazione e a tutti i giornalisti del Corriere della sera

Cari colleghi del Cdr del Corriere
p.c. alla Redazione e alla Direzione

Nella solita massima trasparenza interna, chiedo al Comitato di redazione – in base al suo dovere di tutela dell’attendibilità e dell’indipendenza del Corriere e dei suoi giornalisti – di verificare e valutare il comportamento del direttore Luciano Fontana nella copertura della trattativa tra Unione europea e Italia sulla manovra di bilancio 2019,  in relazione a quanto documentalmente provato con 5 allegati.

Inizio dall’1 novembre scorso, quando Fontana apriva il giornale titolando in prima pagina su una “procedura d’infrazione” Ue contro l’Italia (foto 1) inesistente, oltre che tecnicamente impossibile, in quella data. In trenta anni non ricordo un’altra “notizia che non c’è” simile in quella collocazione sul Corriere. Anche perché Fontana potrebbe aver dato il massimo risalto possibile a quello “scoop” pur sapendo che non si era mai arrivati nemmeno alla fase iniziale della proposta tecnica dei commissari Ue. Aggiungeva, infatti, in piccolo in prima: “a meno di cambiamenti di rotta sostanziali”. In pratica si strilla nel titolo “L’ITALIA PERDERA’” e si infila tra le righe “se non vince o pareggia”. In questo modo si potrebbero fare “scoop” simili in serie: “IL PREMIER CADRA’, se non resterà in sella”, “L’IMPUTATO SARA’ CONDANNATO, se non verrà assolto”, “QUEL PRETE SARA’ BEATIFICATO, se non è un pedofilo”, “TIZIO MORIRA’, se non vivrà”.
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LIBERO SUDICIUME

Oggi il quotidiano italiano “Libero (si fa per dire)” è uscito con un titolo di prima pagina in perfetta coerenza con la sua consolidata tradizione di scurrilità, ora rinvigorita dall’alleanza politica con la Lega Razzista:

C’È POCO DA STARE ALLEGRI

CALANO FATTURATO E PIL

MA AUMENTANO I GAY

Per giustificare la sua spazzatura, Feltri è solito giustificarsi : «Ma è fattuale, noi non insultiamo nessuno, noi registriamo la realtà». Ma alle elementari insegnano che è un errore sommare mele e pere. Sarebbe stato ben più appropriato e “fattuale” questo titolo:

C’È POCO DA STARE ALLEGRI

CALANO FATTURATO E PIL

MA AUMENTANO I GIORNALISTI SERVI

Oppure, ancor meglio, questo:

C’È POCO DA STARE ALLEGRI

NOI DI LIBERO SIAMO  COSI’ SCHIAPPE CHE IN 5 ANNI

SIAMO RIUSCITI A FAR CROLLARE LA DIFFUSIONE

DA 74.225 A 29.781 COPIE

la lepre marzolina – 23 gennaio 2109

L’ORIGINE DELLE FAKE NEWS

di dimitri buffa

Il nostro linguaggio ipocrita ed eufemistico è all’origine delle cosiddette fake news. Esempio: Matteo Renzi che forse si sta facendo un proprio partito, in un’intervista dice che “chiunque vincerà le primarie del Pd avrà il mio rispetto”. Traduzione: “fatti suoi, a me non importa un fico secco”.

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UNA GIORNATA PARTICOLARE, OVVERO L’IPOCRISIA ITALIANA SULLA LIBERTÀ DI STAMPA

di enzo marzo

«Una giornata contro i poteri che non amano l’informazione»: come si può non aderire a una iniziativa contro “il potere”, anzi, i poteri che stringono in una morsa la libertà d’informazione?. «Eppure, eppure», direbbe il poeta giapponese Issa.

La manifestazione organizzata da quella che chiamiamo dall’inizio della direzione Calabresi “la repubblica 2.0” è fuorviante, forse ingannevole, sicuramente  controproducente per l’informazione nel nostro paese, perché non affronta davvero il problema. Ci fa tornare in mente quegli impostori che un paio di migliaia di anni fa sporcavano il loro mantello col sangue dei martiri per acquisire meriti non propri.

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RAGGI: LA BUFALA QUOTIDIANA DI DI MAIO

di enzo marzo

«Raggi è stata assolta perché il fatto non sussiste» Così di Maio in tv. Ci domandiamo: ma un vice presidente del consiglio può spacciare a freddo una tale bufala agli italiani (senza essere neppure essere riportato alla verità dal conduttore Giletti)? Perché la 7 non fa una precisazione-smentita per correggere la clamorosa bugia in diretta? Non è che ha ragione davvero il nuovo padrone Di Maio?

PS: La sindaca di Roma è stata assolta perché il fatto non costituisce reato, non per non aver detto il falso.

CARI DI MAIO E DI BATTISTA, CHI SONO LE PUTTANE?

di ferruccio sansa  (da ilfattoquotidiano.it)

C’è soprattutto disprezzo in quella parola, “puttane”, usata da Di Battista. Per i giornalisti, ma anche per le prostitute. Per le persone in generale. Un modo di esprimersi misero e inadeguato. Prima ancora che grave. Non voglio difendere i giornalisti. Abbiamo le nostre colpe. Tanti sono stati servili in questi anni, invece che vigili. Hanno preferito la dipendenza alla libertà. Come gli italiani, del resto, che hanno osannato prima Berlusconi, poi Monti, poi Renzi e ora Salvini e Di Maio. Come la nostra classe politica peraltro. E qui verrebbe da fare qualche domanda al duo di statisti Di Maio-Di Battista.

Sono puttane solo i giornalisti o anche quelli che per anni hanno soltanto detto “sì”, piegando il capo agli ordini del grande capo?

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A PROPOSITO DI PROSTITUZIONE. DURO LAVORO NERO

Giornalista: Ma perché non parlare seriamente del Ponte Morandi, della città spezzata?

Grillo: «Cosa è una domanda o una supplica?».

Giornalista: Un giornalista non supplica mai.

Grillo: «Allora tu torni dal tuo direttore e gli dici che voglio 30 mila euro… Ma per il Secolo XIX faccio una tariffa speciale. Sono 30 mila senza l’Iva, dieci domande. Qualcuno deve pagare il mio tempo».

Giornalista: Be’ ma sul suo blog ci sono fior fiore di spot, anche dei traghetti…

Grillo: «Pagano il blog».

Giornalista: Ma rilascia fattura per l’intervista?

Grillo: «Ci mancherebbe altro».

Giornalista: Però sul ponte la città si aspetta che Beppe Grillo dica qualcosa.

Grillo: «Non insistere, servono 30 mila euro».