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ALIAS BETULLA
Renato Farina, editorialista di “Libero”, attacca la sardina Mattia Santori all’insegna del LAVORARE MAI. Farina non si rende ancora conto che purtroppo per i giovani è cambiata un’epoca e che il lavoro non c’è più. Non sono più i tempi in cui col suo alias “Betulla” addirittura poteva svolgere contemporaneamente ben due lavori, uno di giornalista e un altro di spione…
la lepre marzolina – mercoledì 22 gennaio 2020
La collettività lgbt fa bene all’economia
di franco grillini
“Libero” scrive che c’è una connessione tra aumento delle persone omosessuali e crisi economica, ma dice il falso, tanto per cambiare, perché è vero esattamente il contrario come ha dimostrato scientificamente Richard Florida nel suo noto libro (di cui consigliamo la lettura a quelli di “Libero”) L’ascesa della classe creativa che dimostra, dati alla mano, che laddove le collettività lgbt sono più numerose migliore è la qualità della vita di tutta la città e più elevati gli standard economici. Ed è così anche in Gran Bretagna, da cui provengono i dati citati da “Libero”, dove la disoccupazione è al 4% (da noi l’11,5) e i dati della macroeconomia, Brexit a parte, sono i migliori d’Europa con invidiabili tassi di sviluppo. Non a caso in Inghilterra ci sono 700 mila italiani, tra cui molti gay, che vi si sono trasferiti per le migliori opportunità che la GB tutt’ora offre. La collettività lgbt contribuisce al miglioramento della vita civile ed economica per le ragioni ben spiegate da Richard Florida e cioè che le persone omosessuali si spostano di più avendo meno vincoli familiari e contribuiscono con la loro creatività al benessere economico generale in un mondo dove l’economia non è più quella del 1900 basata sul Taylorismo-Fordismo. Se è vero che la “creatività”, come dimostra Florida, è la vera forza produttiva della moderna economia allora quella di “Libero” è disinformazione pura perché dice il contrario della verità e della realtà.
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LIBERO SUDICIUME
Oggi il quotidiano italiano “Libero (si fa per dire)” è uscito con un titolo di prima pagina in perfetta coerenza con la sua consolidata tradizione di scurrilità, ora rinvigorita dall’alleanza politica con la Lega Razzista:
C’È POCO DA STARE ALLEGRI
CALANO FATTURATO E PIL
MA AUMENTANO I GAY
Per giustificare la sua spazzatura, Feltri è solito giustificarsi : «Ma è fattuale, noi non insultiamo nessuno, noi registriamo la realtà». Ma alle elementari insegnano che è un errore sommare mele e pere. Sarebbe stato ben più appropriato e “fattuale” questo titolo:
C’È POCO DA STARE ALLEGRI
CALANO FATTURATO E PIL
MA AUMENTANO I GIORNALISTI SERVI
Oppure, ancor meglio, questo:
C’È POCO DA STARE ALLEGRI
NOI DI LIBERO SIAMO COSI’ SCHIAPPE CHE IN 5 ANNI
SIAMO RIUSCITI A FAR CROLLARE LA DIFFUSIONE
DA 74.225 A 29.781 COPIE
la lepre marzolina – 23 gennaio 2109
CERVELLO CON PATATE
Pensavamo di non doverlo più fare. Ormai da decenni polemizziamo con quei “professori della cattedra” liberali che quando venne il furbastro Padrone offrirono i loro servigi e le loro penne alla “rivoluzione liberale” di Berlusconi, Previti, Dell’Utri. Tra i politici Pannella e Giorgio La Malfa svendettero all’ingrosso i loro partiti, la sinistra e la tradizione liberaldemocratica per una minestra (scarsa) di lenticchie. E’ stata la tragedia italiana. Noi li definimmo “liberaloidi”.
UNA GIORNATA PARTICOLARE, OVVERO L’IPOCRISIA ITALIANA SULLA LIBERTÀ DI STAMPA
di enzo marzo
«Una giornata contro i poteri che non amano l’informazione»: come si può non aderire a una iniziativa contro “il potere”, anzi, i poteri che stringono in una morsa la libertà d’informazione?. «Eppure, eppure», direbbe il poeta giapponese Issa.
La manifestazione organizzata da quella che chiamiamo dall’inizio della direzione Calabresi “la repubblica 2.0” è fuorviante, forse ingannevole, sicuramente controproducente per l’informazione nel nostro paese, perché non affronta davvero il problema. Ci fa tornare in mente quegli impostori che un paio di migliaia di anni fa sporcavano il loro mantello col sangue dei martiri per acquisire meriti non propri.
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“LIBERO” SOLO DI CENSURARE
di Fatto quotidiano – 20 luglio 2018
[Postilla. e.m. : Ripubblichiamo qui un articolo su come la stampa italiana ha riportato la notizia delle motivazioni della sentenza del processo in Corte di assise di Palermo sulle commistioni tra parte delle istituzioni e la mafia. Ne esce coinvolto Berlusconi e condannato ulteriormente il già noto colluso con la criminalità organizzata siciliana Dell’Utri. Cose risapute, e certamente non sarà neppure questa sentenza ad aprire gli occhi dei milioni di italiani che, ciechi come talpe, per due decenni hanno votato il partito fondato da Berlusconi, Previti, Dell’Utri. Ovvero, caso unico nella storia delle democrazie occidentali, da tre pregiudicati per reati gravissimi. Troppi italiani saranno anche ciechi, ma il loro offuscamento è stato anche indotto dalla stampa nazionale, da sempre conformista e cortigiano verso il potere. Ancora una volta assistiamo al cerchiobottismo inventato dal Corriere e la prudente sordina messa da quasi tutti gli organi d’informazione. Unica eccezione è “Libero” che, la notizia delle 5252 pagine delle motivazioni, non la mette proprio, neppure per criticarle, anche pesantemente. No, Feltri questa volta si risparmia persino le sue solite scurrilità e ostenta il silenzio. Quel silenzio che si addice ai servi obbedienti e ben prezzolati].
Trattativa, su molti giornali il ruolo di Berlusconi scompare dai titoli
Quello del Patto Stato-mafia con i quotidiano italiani, insomma, si conferma un rapporto difficile. Per carità: si tratta pure sempre di un provvedimento di primo grado, su una vicenda complicata e contestatissima. Le motivazioni della corte d’Assise non sono vangelo: sono criticabili, contestabili e confutabili. Ma per criticare una notizia bisogna darla.
CULTURA LEGHISTA
Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla Cultura della Lega, nota solo per aver iniziato la sua attività a favore della cultura dichiarando di non aver aperto libro negli ultimi tre anni , adesso ha continuato la sua azione di governo e ha arricchito la lingua italiana con la sua scurrilità gridando in un comizio: «Conquistiamo la Regione e diamo un calcio in culo ai comunisti». Evidentemente legge solo “Libero”.
la lepre marzolina – 28 luglio 2018