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COERENTEMENTE TRASFORMISTI

Prodi è chiaro: il Contismo non è di sinistra. Interpellato, Conte conferma: “Gli do ragione. E infatti la mia comunità non si definisce di sinistra, ma progressista”.

Progressista non di sinistra?  Ma esiste un progressismo di destra? Oppure di centro, assieme a Lupi e Renzi? Conte porta il suo contributo alla storia del pensiero politico dopo la sbornia del ”Non esiste né la destra né la sinistra” che per tre legislature ha portato nel parlamento italiano e in quello europeo una tale massa di trasformisti che non ha paragoni nella storia politica mondiale. Ora Conte sembra più chiaro, ma quanto è nuova la nova identità, che è aperta al tutto e al suo contrario? Conte potrebbe continuare: io sono un astemio alcolista, vegetariano che mangia carne, tifoso che odia il calcio, un bugiardo che dice sempre la verità, un europeista sovranista, un anticapitalista che adora Wall Street, un comunista appassionato di Hitler, un novax super vaccinato, un laburista non di sinistra (De Masi, aiutaci tu!), e infine un progressista che odia i progressisti. Un coerente fino in fondo con la propria incoerenza.

La lepre marzolina – giovedì 5 dicembre 2024

Sulla sinistra italiana: una riflessione critico-politica. Ragionando su PSI e PCI

di paolo bagnoli

A oltre sei lustri dalla scomparsa dei partiti storici e della sinistra dalla scena politica italiana, nonostante la non poca letteratura prodotta sulla materia, occorre osservare come la questione della sinistra  vada reimpostata. Non si tratta di un’esigenza esclusivamente storica, ma precipuamente politica se si ritiene, come noi riteniamo, che la storia della sinistra italiana non appartenga al passato, ma alla politica nel senso che la sua vicenda costituisce, o dovrebbe costituire, l’elemento di avvio di una riflessione propedeutica al reinsediamento della medesima nell’Italia del presente; in qualche modo ripartendo da zero rispetto ai travagli del passato i quali, tuttavia, non possono essere messi da parte se l’intenzione dell’operazione ha un segno positivo considerato che la storia ha emesso il proprio giudizio e dove sono gli errori, le occasioni mancate, le cose giuste è risaputo. Tutto ciò, evidentemente, non può essere dimenticato e non si può far finta che non ci sia, ma se oggi l’Italia è l’unico Paese europeo in cui non vi è traccia di una sinistra degna di questo nome, una ragione ci sarà.

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NOTTE DA INCUBI

Quando la civiltà di un paese diventa decrepita o non riesce mai a nascere e abbandonare la “pancia”, possono capitare fenomeni assurdi, inauditi, inaspettati. Ne hanno trattato in molti. Da giovanissimo assistetti al teatro Quirino di Roma a un’opera inquietante di Ionesco, Il rinoceronte. L’attore principale, Glauco Mauri (chissà chi se lo ricorda) impersonava il protagonista che diventò il mio eroe. Trama semplicissima. In un paese compare in piazza un rinoceronte. Grande sconcerto, poi i rinoceronti diventano due, tre… Il numero cresce a dismisura. La meraviglia iniziale scema sempre più. Ci si abitua. Ci si arrende alla “rinocentite”, vi si scivola dentro. I paesani, uno dopo l’altro, inevitabilmente si trasformano in quella bestia rude. Semmai sorprende che qualcuno faccia resistenza. Alla fine, il protagonista rimane isolato e solo.

Tutto concentrato in tre atti.

Forse sognavo. Anzi, sicuramente sognavo, ma mi sono ritrovato anch’io nel teatro dell’assurdo. Un’esperienza inquietante.

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MICROSCISSIONI

Segno di tempi disgregati(nti), la lillipuziana Leu (?) divisa in almeno 4 correnti (di persone aspiranti leader di se stessi) che fornisce al governo 1 ministro e alcuni vice ministri e da cui la carneade deputata nominata col rosatellum  Occhionero si scinde per andare con il micro  partito personale Renzi da cui il capo politico  di Leu, Bersani ma anche D”Alema e Leu si erano scissi… microscissioniSembra uno scioglilingua.
se l’arcivescovo di Costantinopoli si arcivescontinapolizzasse ti arcivescontinapolizzeresti  anche tu come si arcivescontinopolizzò l’arcivescovo di Costantinopoli …
scissione dell’atomo.. ma di “sinistra” ohibò!

LA GRANDE TRUFFA: IL REGRESSO DA “CITTADINI” A “POPOLO”

Oggi, che scandalo. Si osa ricordare l’anniversario della Dichiarazione universale ecc. Di sicuro  70 anni fa ci fu il primo complotto per la mondializzazione e la globalizzazione, che purtroppo riuscì a dare al mondo un periodo lungo di pace (relativa) e il più altro grado di benessere e di ricerca scientifica di tutti i tempi. Ma ora la Sinistra sconfitta perché troglodita (o, ringraziando il cielo, solo una parte) va alla riscossa e, rinnegando quel sentiero lungo alcuni secoli che ha cercato di trasformare il popolo in cittadini, rincorre la moda destrorsa e rilancia il populismo e il forconismo. Abbandona Montesquieu per Masaniello, Marx per Giulietto Chiesa e Fusaro, Kant per “la rivoluzione in un solo paesino sovrano”. L’immaginario è invaso dallo 007 di Fleming. Ogni mese un pugno di complottisti del “turbocapitalismo”  si riunisce in una sala sotterranea di un’isola sperduta del Pacifico e stabilisce le regole del suo Dominio economico, linguistico e morale. E il pianeta seguirà. Sempre che le masse non si sollevino contro il Governo invisibile e grazie a 007, o a Fassina, o al più attrezzato Salvini, e facciano sorgere il putiniano Sol dell’Avvenir.

un fronte popolare vietato a fascisti e razzisti…. e alla politica

Abbiamo letto con attenzione l’appello del sindaco di Napoli  Luigi de Magistris, per “l’unità delle forze che vogliono finalmente attuare in pieno la Costituzione”. Osserviamo che l’appello, più che per la costruzione di un “fronte popolare”, termine che comunque evoca trascorsi complicati nella recente storia italiana, pare più indirizzato alla costruzione di un fronte populista speculare, a sinistra (forse), di quello già messo in campo da SalviMaio. Continua la lettura di un fronte popolare vietato a fascisti e razzisti…. e alla politica

UN’ALTRA SINISTRA CHE L’INFORMAZIONE NON VUOLE VEDERE

di beatrice brignone (Segretaria di Possibile)

Ho letto Rossana Rossanda oggi su “Repubblica”. È sempre una lettura interessante, come lo è ascoltare una testimone importante della storia politica del nostro Paese e della storia della sinistra.

Al termine dell’intervista però ho avuto la ormai consueta sensazione di essere sempre allo stesso punto di partenza.
Di aver letto un’intervista letta mille altre volte sugli stessi giornali, ascoltata altrettante volte nei soliti show televisivi, ripetuta nei dibattiti e negli incontri politici.

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LO SPLENDIDO ISOLAMENTO, OVVERO IL PARADOSSO DELLA SINISTRA

Pochi giorni dopo le elezioni del 5 marzo, quando cifre alla mano la formazione di un governo sembrava impossibile, scrivemmo qui che il Pd, se avesse voluto riacquistare un ruolo avrebbe dovuto prendere “per primo” l’iniziativa politica: «Non resta che un appoggio esterno a un governo Di Maio. Se avessero un briciolo di intelligenza i piddini dovrebbero essere loro a dettare subito le condizioni con un pacchetto di provvedimenti da realizzare nei primi sei mesi: alcuni urgentissimi rimedi di welfare; finalmente vere leggi contro il conflitto d’interessi, contro la corruzione, contro lo scandalo di una giustizia senza sanzioni e senza certezza della pena, che colpisce i disgraziati e lascia impuniti i colletti bianchi; correzioni radicali alla “buona scuola”; abrogazione della legge Renzi sulla tv; e una legge elettorale senza premi di maggioranza. La risposta sarebbe negativa da parte dei 5s? Forse. Ma allora si assumerebbero loro la responsabilità del fallimento e il Pd mostrerebbe di essersi affrancato da un passato demagogico e con tendenze persino autoritarie. Naturalmente temo che questo sia un sogno». Purtroppo avevamo ragione. L’unico torto fu di ipotizzare “un briciolo di intelligenza” nei pidioti.

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IN ATTESA DI MACARON

di gian giacomo migone

[anteprima di un editoriale del prossimo numero di “nonmollare]

Niente paura. In realtà sono un prestigioso notista politico, non importa di quale delle testate principali, o main stream, che ben conoscete. Firmo con uno pseudonimo, preso a prestito, perché, per una volta, intendo scrivere in chiaro quello che solitamente faccio leggere tra le righe.

La campagna elettorale dei soliti al comando sta andando a meraviglia. Tra costoro ci sono anche i proprietari del mio giornale, ma non ho bisogno di prendere ordini, li intuisco e talora li precedo. Alle prossime elezioni politiche – quelle europee potrebbero coincidere o servire per scaldare i muscoli – il nostro candidato, Macaron, sarà sicuramente il vincitore. Ciascuno sta facendo bene la sua parte.

 Salvini ogni giorno ne inventa una, mostrandosi razzista, fascistoide, ignorante quanto basta a rastrellare voti a sufficienza per costituire una credibile minaccia alla democrazia e all’Europa, ove si è alleato con alcuni della sua risma, ma sempre molto  attento a non ferire i nostri interessi duraturi.  

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VACUO E AMORALE

Che il retore Veltroni pontifichi su quattro interminabili e poco lette e leggibili colonne di una disperata Repubblica (il quotidiano che lo ospita in modalità evangeliche ) sui massimi sistemi, partendo anche dall’assunto un po’ risibile  di essersi iscritto al PCI in quanto egli era kennediano (e ora anche ammiratore di Mac Cain  il senatore repubblicano defunto già combattente in Vietnam) fa riflettere sulla vacuità e ad un tempo amoralità di un ceto politico che non riesce a mettersi da parte nonostante sconfitte ingloriose prima che evidenti. Anche sul vuoto di una “sinistra” senza popolo ma anche acefala.

ACCECATI DAL FANATISMO

di franco pelella

Caro direttore, il modo con il quale gli aderenti al M5S stanno reagendo alle critiche espresse al curriculum del professor Conte è significativo dell’atteggiamento che essi hanno nei confronti dei loro avversari politici. La loro convinzione è che chi li critica è automaticamente un sostenitore di Renzi e del Partito Democratico, uno che non avrebbe espresso mai dubbi nei confronti dei governi Renzi e Gentiloni. Essi, accecati dal loro fanatismo, non prendono in considerazione l’idea che chi oggi critica il nuovo governo e i partiti che lo compongono può aver espresso in passato numerose perplessità nei confronti di coloro che oggi sono avversari politici del M5S.

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