“DIO C’È?” O “CI FA?”

Papa Francesco ha affermato solennemente: «Fu proprio l’Angelo del Signore che nell’Annunciazione disse a Maria: ‘Nulla è impossibile a Dio’. Nulla è impossibile a Dio, anche far cessare una guerra di cui non si vede la fine, una guerra che ogni giorno ci pone davanti agli occhi stragi efferate e atroci crudeltà compiute contro civili inermi».

Proprio nelle stesse ore il patriarca Kirill, il don Camillo della parrocchia russa, che ha già benedetto l’aggressione putiniana e che spinge da sempre per una crociata contro l’Occidente (con la O maiuscola), decadente, dai costumi corrotti, che addirittura tollera i gay e la democrazia, ha proclamato: «Possa il Signore aiutare tutti noi in questo periodo difficile per la nostra madrepatria per unirci tutti, anche attorno alle autorità, e le autorità a sentire la responsabilità per il popolo, l’umiltà e ad essere pronti a servirlo. Allora ci sarà nel nostro popolo una vera solidarietà e la capacità di respingere i nemici, sia interni che esterni».

Ora mettiamoci nei panni del buon Dio, che dorme lassù nei cieli e che da milioni di milioni di anni se ne fotte di assassini, eccidi, carneficine, stermini, genocidi, massacri di massa, torture e cattiverie d’ogni genere che vanno perpetrando gli uomini da lui creati. Nel medesimo giorno due vecchioni autorevoli, che millantano di parlare a suo nome, addirittura gli strattonano la giacca sollecitando “aiuti” e un suo intervento per far finire una guerra, una delle tantissime, che non è neanche mondiale. Francesco sotto sotto lo “ricatta” persino sfidandolo a fare cose impossibili.

Ma che non si permettessero più di disturbare il suo eterno riposo: così si rigira dall’altra parte e torna a russare.

per un ritorno alla serietà: autocrati nostrani

Rieccolo. Berlusconi è tornato e fa un lungo discorso politico a Roma. Dietro di lui campeggia il simbolo di Forza Italia con la scritta “Berlusconi presidente”. A proposito: ma quando Berlusconi è stato nominato Presidente di Forza Italia? Da chi è stato eletto? Quando si è svolto il suo ultimo congresso?

Mentre gli ucraini costringono il mondo a riflettere sui valori della libertà e della democrazia, perché anche noi non ci facciamo un pensierino sopra, e non ci accorgiamo come ci siamo abituati a una democrazia farlocca che viola ostentatamente non solo la sostanza ma persino la forma delle regole democratiche?

 

bombe a grappolo e insulti

Sul fronte dell’”operazione speciale” il “Fatto quotidiano” ogni giorno è tutto dedito a lanciare bombe a grappolo contro la resistenza ucraina. Dai titoli alle didascalie, dagli editoriali astiosi ai commenti sarcastici. Oggi, tra gli altri ordigni sono da segnalare due missili del generale Mini che colpisce direttamente Zelensky su punti strategici (non è generale per caso della Quinta Colonna). Il primo arriva in ritardo sulle macerie, dopo il bombardamento indecente degli stalinisti dell’Anpi: «Un’esigenza che il massacro di Bucha ha reso impellente. Tanto impellente che sembra Zelensky non aspettasse altro e che non intenda aspettare né l’inizio né tantomeno l’esito degli accertamenti “indipendenti” dai quali potrebbe venir fuori un’altra storia». Il secondo esplosivo è più ridicolo perché sul giudizio dell’efficacia dell’Onu Mini rimane proprio l’ultimo, assieme al giapponese sul ramo: Zelensky «oltre a insultare l’Onu insiste per la guerra immediata di tutto il mondo alla Russia». Ma siamo convinti che Zelensky, l’infamatore, non si sia preoccupato troppo. Sicuramente lo conforta la compagnia di papa Francesco, altro specialista in insulti contro l’Onu.

la lepre marzolina – venerdì 8 aprile 2022

La sinistra masochista, Psoe e Podemos cancellano storia e filosofia

di antonio cecere

Il nuovo progetto di riforma prevede che le tradizionali materie vengano sostituite da discipline più pratiche. Ma quando la scuola inizia a creare lavoratori competenti invece che cittadini sapienti abdica al suo ruolo di paideia moderna e inizia a ricreare le condizioni pre-moderne di luogo per la formazione di sudditi.

Il Consiglio dei Ministri spagnolo ha approvato, il 29 marzo, un progetto di riforma degli studi dell’obbligo che stabilisce tutto ciò che gli studenti, tra i 12 e i 16 anni, devono imparare nelle scuole superiori di tutta la Spagna. Per la prima volta, nella legislazione educativa, il Ministero dell’Educazione abolisce la filosofia e lo studio cronologico della storia.

LEGGETE, UTILI IDIOTI E GENTI IPOCRITE

George Orwell, il grande scrittore della Fattoria degli animali, in una corrispondenza privata nel 1948: «La vera distinzione non è tra conservatori e rivoluzionari bensì tra i partigiani dell’autorità e i partigiani della libertà».

Quando il pendolo della storia volge verso la libertà allora la pace e la prosperità sono assicurate in maniera crescente. Quando volge verso l’autorità esse sono a rischio e possono nuovamente sorgere venti di guerra. Chi sono e cosa vogliono i pacifisti quando il pendolo volge all’autorità? Orwell che  li ha visti in azione ne ha scritto con chiarezza e precisione.

«È un fatto che il pacifismo non esista se non in comunità i cui membri non credono alla possibilità reale di una invasione e di una conquista straniera… Nessun governo potrebbe operare secondo principi puramente pacifisti, poiché un governo che rifiutasse di ricorrere alla forza in qualsiasi circostanza potrebbe essere rovesciato da chiunque fosse pronto a utilizzare la forza. Il pacifismo rifiuta di affrontare il problema del governo, e i pacifisti pensano sempre come persone che non si troveranno mai in una posizione d’autorità, ed è per questo che li considero irresponsabili…».

E inoltre: «La propaganda pacifista tende naturalmente a dire che i due campi sono egualmente cattivi; ma se si studiano più attentamente gli scritti dei giovani intellettuali pacifisti, si vedrà che, lungi dall’esprimere una disapprovazione imparziale, essi sono diretti quasi interamente contro l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Inoltre, inevitabilmente, essi non condannano la violenza in se stessa, ma solamente la violenza che è utilizzata per difendere i paesi occidentali. I russi, a differenza degli inglesi, non sono in alcun modo biasimati per il loro apparato bellico». Infine un’affermazione che risale all’epoca bellica: «Se Hitler potesse conquistare l’Inghilterra cercherebbe, ipotizzo, di favorire qui lo sviluppo di un ampio movimento pacifista, in grado di impedire qualsiasi resistenza seria e facilitargli il controllo del paese».

Orwell, che si arruolò volontario coi repubblicani spagnoli, non aveva dunque una grande opinione dei pacifisti, considerandoli nell’ipotesi più benevola portatori di errori logici e in quella meno benevola dei potenziali utili idioti a sostegno dei despoti che le guerre le scatenano.

(George Orwell, Ecrits politiques (1928-1949), Agone, Marsiglia, 2009)

Dal Covid alla Russia, con amore

 di leonardo bianchi 

Booba, nome d’arte di Élie Yaffa, è un rapper francese con un seguito enorme: cinque milioni di follower su Twitter, cinque su Facebook e quasi uno su Instagram. È un artista decisamente controverso, avvezzo alla polemica, che ama il dissing e ha un debole – soprattutto in questi ultimi due anni – per le teorie del complotto.

Dall’inizio della pandemia in poi, ricorda il ricercatore Tristan Mendès France sulla radio France Inter, Booba ha postato a più riprese contenuti complottisti sul coronavirus. Nell’aprile del 2020, ad esempio, ha rilanciato un video in cui il militante antivaccinista Tal Schaller definiva i vaccini “un genocidio planetario”; nel gennaio del 2021 ha retwittato il post di un canale Telegram in cui si sosteneva che i vaccini causano il morbo della mucca pazza.

L’invasione russa dell’Ucraina ha determinato un repentino cambiamento degli interessi del rapper: le teorie sulla COVID-19 sono state totalmente rimpiazzate dai complotti e dalla propaganda filorussa sul conflitto. Booba ha infatti condiviso un video intitolato “Putin il salvatore”, ha postato una foto delle milizie cecene del capo ceceno Ramzan Kadyrov e diffuso altre teorie infondate.

L’esempio del rapper francese è sicuramente uno dei più visibili, ma non è affatto isolato. Al contrario: le comunità complottiste e antivacciniste attive nei paesi occidentali hanno accantonato il COVID per buttarsi a pesce sulla guerra in Ucraina, interpretando l’evento con la loro griglia di lettura – una griglia che quasi sempre si intreccia con la disinformazione russa.

Le tesi sono parecchie: in Ucraina non c’è nessuna guerra, dal momento che i feriti e le vittime sono degli attori pagati dai “regimi occidentali” per allestire la messinscena; la vera guerra è quella condotta dai “nazisti ucraini” e del “burattino degli Usa” Volodymyr Zelensky (anch’egli nazista, nonostante sia ebreo) contro la popolazione russofona del Donbass; gli ucraini stanno progettando armi chimiche nei biolaboratori finanziati dagli Usa; e così via.

A sinistra, una foto falsa (girata nei canali complottisti) in cui Zelenskyy tiene una maglia con una svastica; a destra l’originale.

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ESCONO DALLA TOMBA DELLA STORIA I VECCHI NOSTALGICI STALINISTI

Riproduciamo l’editoriale del direttore di MicroMega Paolo Flores d’Arcais su MicroMega.net dal titolo: Le Fosse Ardeatine di Bucha e la vergogna dell’Anpi

Il 4 aprile 2022 l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) ha diffuso il seguente comunicato:
“L’ANPI condanna fermamente il massacro di Bucha, in attesa di una commissione d’inchiesta internazionale guidata dall’ONU e formata da rappresentanti di Paesi neutrali, per appurare cosa davvero è avvenuto, perché è avvenuto, chi sono i responsabili. Questa terribile vicenda conferma l’urgenza di porre fine all’orrore della guerra e al furore bellicistico che cresce ogni giorno di più”.
Questo comunicato è osceno, e infanga i valori della Resistenza.

Appurare cosa davvero è avvenuto? Non bastano le testimonianze di ogni genere, che si confermano e rafforzano a vicenda? I racconti dei sopravvissuti, che hanno visto coi loro occhi la mattanza, la documentazione sconvolgente dei fotografi e dei giornalisti sul campo, le riprese aeree dei giorni precedenti che inchiodano i macellai di Putin?

Questa frase del vergognoso comunicato dell’ANPI non rappresenta un esercizio di dubbio critico ma una sciagurata volontà di spacciare per incerto ciò che è orrendamente lapalissiano: la barbarie delle truppe di Putin, la “normalità” che per esse costituisce abbandonarsi ai crimini di guerra.

I 410 cadaveri di civili trucidati fin qui recuperati sono le Fosse ardeatine dell’Ucraina. Il sangue innocente che esige per Putin e i suoi boia un processo di Norinberga.

Perché è avvenuto? Veramente i dirigenti dell’ANPI non capiscono? Sono davvero così imbecilli, o preferiscono invece avvolgere nella nebbia di un interrogativo insensato l’evidenza del comportamento delle truppe “asiatiche” di Putin? Gli scherani macellai del suo disegno zarista, quando non riescono a sfondare, e sono anzi costretti a ripiegare perché respinti dalla resistenza eroica delle inferiori armi ucraine, sfogano sui civili inermi la loro bestiale frustrazione di “liberatori” mancati, la loro mostruosa rabbia di “trionfatori” sconfitti: trucidare vecchi, violentare donne prima di sterminarle, e l’orrore vieta di dire il destino di alcuni bambini.

Chi sono i responsabili? E per caso Gesù Cristo non sarà morto di freddo, ponzipilati dell’ANPI? Veramente si rimane sbigottiti, e stomacati oltre ogni possibile aggettivo, da un tale baratro di ipocrisia. Il responsabile nel senso del mandante si chiama Vladimir Putin, lo sa chiunque abbia occhi per vedere e orecchi per intendere, e lo sanno anche i sassi. Ma si conosce anche l’esecutore, il tenente colonnello Omurbekov Azarbek Asanbekovich, comandante dell’unità di fucilieri motorizzati 51460 della 64a brigata.

Di fronte al disgusto che le ignobili parole del comunicato dell’ANPI hanno provocato anche in parte del campo “pacifista”, il presidente dell’associazione, Gianfranco Pagliarulo, ha dettato all’Ansa una precisazione che entra di diritto nella serie “peggio el tacon del buso”. Detta Pagliarulo: “Sappiamo benissimo chi è l’aggressore, l’abbiamo sempre denunciato e condannato, anzi siamo stati probabilmente tra i primi a condannare l’invasione”. Però nel comunicato si “condanna fermamente il massacro”, come fosse ancora anonimo, e ci si chiede di “appurare cosa è avvenuto”, e il perché, e i responsabili, che è un po’ il contrario di far credere di aver fin dall’inizio indicato in Putin e nel suo esercito i massacratori di civili di Bucha. E infatti, anche nella “precisazione”, Pagliarulo dice che “sappiamo benissimo chi è l’aggressore” nel senso dell’inizio della guerra, ma non può dire “sappiamo benissimo e l’abbiamo detto, chi erano i responsabili della carneficina di civili a Bucha”.

Naturalmente una commissione d’inchiesta del Tribunale internazionale dell’Aja non solo è necessaria, ma è già iniziata, perché si tratterà di individuare le responsabilità individuali dei vari ufficiali e soldati, ma non quelle di Putin e del suo tenente colonnello, più che acclarate. E quest’ultimo, comandante dell’unità dei massacratori, mai potrà opporre la giustificazione sempre avanzata dai criminali nazisti: obbedivo agli ordini. I tribunali internazionali sui crimini di guerra di tali “giustificazioni”, almeno per i comandanti e gli alti ufficiali, hanno fatto da tempo giustizia.

Il carattere disgustosamente ponziopilatesco della posizione dell’ANPI è del resto confermata dalla frase finale del comunicato, che il presidente Pagliarulo non ha nemmeno provato a correggere: “Questa terribile vicenda conferma l’urgenza di porre fine all’orrore della guerra e al furore bellicistico che cresce ogni giorno di più”. La mattanza di civili ucraini da parte delle truppe di Putin diventa una sfocata, indeterminata e anonima “terribile vicenda”. “L’orrore” diventa quello di una ancor più nebbiosa e indecifrabile “guerra”, non di una “invasione imperialistica mostruosa” (rubo la frase a un pacifista doc come Tomaso Montanari – cfr il dibattito di MicroMega), e il vero nemico è “il furore bellicistico che cresce ogni giorno di più”, di modo che la mostruosa invasione imperialistica, e l’eroica resistenza di un popolo abissalmente inferiore per numero e per armi, diventano equivalenti incarnazioni di uno stesso “furore bellicistico”.

Robbaccia (con due b). Robbaccia inqualificabile di piccoli mediocri politici, forse politicanti, che con la Resistenza hanno poco a che fare, e con i valori della Resistenza nulla.

USCITO IL N.105 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI – e anche su www.ilfattoquotidiano.it

per scaricare il pdf di NONMOLLARE clicca qui     e anche su www.ilfattoquotidiano.it – il vero campo largo è quello in cui si sta perdendo la democrazia repubblicana

Sommario
in tempo di guerra
3. pierfranco pellizzetti, i cattolici vorrebbero gli ucraini tutti santi, loro malgrado
4. maurizio fumo, la nostra costituzione è pacifista?
6. antonio caputo, legittimo aiutare l’aggredito
9. bêtise – alessandro orsini, manifesto per la pace (riveduto e corretto)
10. riccardo mastrorillo, invettiva contro i boiardi di stato
la biscondola
11. paolo bagnoli, solo l’europa è la via di uscita
res publica
12. angelo perrone, la sfida della lingua scritta
la vita buona
14. valerio pocar, dovere alla salute?
lettera
17. lettera a draghi e franco
appello
18. per un “comitato per il no sui referendum sulla giustizia”
4. bêtise d’oro
4-5-8-14-16. bêtise
20. comitato di direzione
20. hanno collaborato
in vetrina
22. carlo rosselli, filippo turati e il socialismo italiano
introduzione e cura di nicola del corno – presentazione di paolo bagnoli
 

USCITA LA NEWSLETTER N. 04/2022 DI ITALIALAICA

Il sito dei laici italiani vi segnala:

Editoriale
IL PATRIARCA KIRILL CONTRO L’OMOSESSUALITÀ
Attilio Tempestini 30.03.2022
L’aggressione russa, all’Ucraina, il patriarca della Chiesa orientale russa l’ha appoggiata giacché rivolta contro un paese che tutela le persone omosessuali. Netta, indubbiamente, la differenza rispetto al papa; il quale ha preso posizione contro tale guerra ed è anche sceso sul terreno di un…


Articoli
LETTERA A UN AMICO LIBERALE SULL’UCRAINA
Livio Ghersi 30.03.2022
Risposta alle stimolanti osservazioni che mi sono state indirizzate dal liberale Mauro Antonetti, al quale va la mia gratitudine per avermi indotto a sforzarmi di chiarire ulteriormente il mio punto di vista.
Caro Mauro,
Sono davvero contento di leggerti, della Tua risposta così…


Articoli
RENATO PICCINI NON C’È PIÙ
Paola Ginesi 21.03.2022
APPUNTI E RIFLESSIONI SULLA PAROLA INTRODOTTI DA UNA LETTERA DI PAOLA GINESI AD ITALIALAICA.IT
Dal 14 novembre Renato Piccini non c’è più… come ben sa, aveva una grande stima del vostro impegno e lavoro e ne parlava spesso con alcuni amici.
Ha sempre insistito di non interrompere lo… Continua la lettura di USCITA LA NEWSLETTER N. 04/2022 DI ITALIALAICA

MA DAVVERO DOBBIAMO ESULTARE PER L’AIUTINO AI REFERENDUM?

di luciano belli paci

Il Consiglio dei Ministri ha approvato le date per le elezioni amministrative e i referendum, fissando per il 12 giugno sia il primo turno delle elezioni nei comuni sia il voto referendario.

La decisione dell’abbinamento è solo apparentemente razionale, ma a mio avviso è costituzionalmente molto discutibile.

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