di angelo perrone
Lo sgombero del centro sociale Leoncavallo a Milano, dopo oltre trent’anni di occupazione, riporta alla luce il nodo irrisolto del rapporto tra legalità, politica e fermento sociale. La notizia, che ha visto il sindaco Sala disconoscere la mossa e la premier Meloni ribadire l’assenza di “zone franche”, è uno spaccato delle contraddizioni che governano le nostre scelte.
Il caso Leoncavallo, in particolare, evidenzia come i giudizi politici siano spesso condizionati dalle convenienze del momento. Il cambio di rotta di Matteo Salvini è forse l’esempio più emblematico: ieri difensore del “Leonka” come luogo di “confronto” e “divertimento”, oggi leader di un esecutivo che esalta la legalità e la tolleranza zero verso le occupazioni. Continua la lettura di I due volti del Leoncavallo


