

Sempre più velocemente la stampa italiana sta sprofondando nella servitude e nell’ignoranza. I giornali sono sempre più fantasiosi e sciatti. A parte le eccezioni. Vi sono certamente giornalisti che ancora osservano la deontologia e i rudimenti del mestiere. Ma sono sempre di meno. Ormai i Direttori sono talmente ansiosi di rimpinzare i loro fogli di pubblicità redazionale, di soffietti per il loro editore e di linee politiche conformiste che non riescono a badare ad altro. La Tv segue a ruota. L’altro giorno su “La7” un esempio di ottimo giornalismo come quello di Formigli in “Piazza pulita” è stato sporcato dalla presentazione in contemporanea di due libri pubblicati dalla casa editrice del Padrone. Ancora due giorni dopo, sempre su “La 7”, “In onda” fa a gara con Formigli e propaganda un altro libro sempre di casa Solferino. Non riesco a capire perché gli editori non avvertano che, per avere una piccolo vantaggio di giornata, si mangiano il capitale, ovvero demoliscono l’autorevolezza delle testate e la fiducia dei lettori. Evidentemente sono imprenditori mediocri. I segnali dell’autodistruzione sono sempre più evidenti. Ovviamente i giornalisti, soprattutto i Direttori, si fanno complici masochisti di questa deriva. Se poi aggiungiamo l’indebolimento delle redazioni che, anche al livello più alto, vedi Direttori e capiredattori, si dimostrano di una pochezza e di una impreparazione impressionante, allora sì che il disastro è davvero prossimo venturo. L’esempio di giornata è clamoroso: stesso editore, stesso Direttore editoriale, stessa linea politica, stessa ex autorevolezza, eppure i due quotidiani guida della Concentrazione Gedi, “Repubblica” e “la Stampa”, escono nello stesso giorno in prima pagina con due contraddittori titoli-bufale, che messi a confronto sono impressionanti.
I capi di Forza Nuova, i neo-nazisti che hanno devastato la sede della CGIL e che hanno preso a vangate i giornalisti, davanti al Gip di Roma non hanno arretrato di una virgola e avvolti nelle bandiere con la svastica hanno fieramente rivendicato i loro ideali rivoluzionari: «Veramente io stavo passeggiando con la fidanzata a villa Borghese», «io invece c’ero, ma per fare foto», «Forza Nuova fa comunicati di guerra ma solo per non perder l’abitudine, è chiusa da venti mesi», «io c’ero, ma dormivo», «io sono il capo di “Io apro” e volevo solo che anche la CGIL aprisse la sede», «io avevo un piede dentro e un piede fuori», «ma io sono socialdemocratico», «slogan antisemiti io? Ma se ho sempre amato i negri…», «sì, avevo la maglietta con la svastica, ma sono liberale come la Meloni», «”riprenderci Roma”? ma che avete capito? noi intendevamo “la” Roma, la squadra di calcio», «per favore, lasciatemi uscire, altrimenti chi glielo dice a mamma?».
Meloni: «Non so quale fosse la matrice di questa manifestazione ieri, sarà fascista, non sarà fascista… non è questo il punto». Una “ignorante” come Meloni, è angosciata dai dubbi. Sa di non sapere. Saranno fascisti? «Non so». Come il grande Saggio, risponde «Chi lo sa?».