A MATTEO SALVINI UNA MENZIONE SPECIALE DI DISONORE, PER CHI SI È DISTINTO PER IL SUO ACCANIMENTO CONTRO LE LIBERTÀ E I DIRITTI CIVILI – IL TESTO DELLA MOTIVAZIONE E I LINKS DELLA REGISTRAZIONE VIDEO DELL’INTERO EVENTO

LINKS DELLA REGISTRAZIONE VIDEO DELL’INTERO EVENTO: 

22  marzo 2019

23 marzo 2019

In occasione della prima edizione del “Premio Critica liberale sulla libertà” la Fondazione Critica liberale ha indicato per la prima volta, con una menzione speciale di disonore, chi ugualmente si è distinto per il suo accanimento contro le libertà e i diritti civili.

La menzione di disonore quest’anno è stata assegnata a

Matteo Salvini

Segretario della Lega

Il testo della motivazione (letto da Enzo Marzo, Presidente della Fondazione

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USCITO IL N. 31 DE “GLI STATI UNITI D’EUROPA” SCARICABILE GRATIS QUI

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Indice
editoriale
04 – pier virgilio dastoli, 25 marzo 1957 – 25 marzo 2019
astrolabio
06 – antonio calafati, il coraggio che non sai come usare
lo stato dell’unione
11 – walter vitali, luci e ombre sull’agenda urbana
14 – maria cristina antonucci, sussidiarietà e proporzionalità
d’oltralpe
18 – daniel sarasa funes, la “vecchia nuova politica” – come l’astro podemos è scomparso in soli 5 anni
22 – aurelia ciacci, la lettera di macron
materiali federalisti
24 – consiglio italiano del movimento europeo, dieci priorità
pagine federaliste
28 – umberto serafini, le nozze coi fichi secchi
31 – hanno collaborato  

 

GLI STATI GENERALI DEL LIBERALISMO – In occasione del 50° anniversario di “Critica liberale” 1969 – 2019

 

Fondazione Critica liberale

Convegno internazionale

GLI STATI GENERALI DEL LIBERALISMO

In occasione del 50° anniversario di “Critica liberale” 1969 – 2019

22 – 23 marzo 2019 – roma

PROGRAMMA

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Le congiunzioni astrali

riccardo mastrorillo

Non vogliamo e non possiamo parlare delle pesantissime accuse per le quali il Presidente dell’assemblea di Roma Capitale è stato condotto in carcere, con una misura cautelare che comunque e sempre abbiamo considerato e consideriamo eccessiva. Attenderemo fiduciosi l’esito dell’inchiesta e la conclusione dei processi prima di fare considerazioni o commenti sulle eventuali responsabilità penali a cui potrebbe essere chiamato Marcello De Vito. Siamo e restiamo garantisti ed infatti vogliamo parlare d’altro.

Luigi Di Maio questa mattina ha annunciato l’espulsione dell’indagato dal movimento “Marcello De Vito è fuori dal Movimento 5 Stelle. Mi assumo io la responsabilità di questa decisione, come capo politico, e l’ho già comunicata ai probiviri. Non è una questione di garantismo o giustizialismo, è una questione di responsabilità politica e morale: è evidente che anche solo essere arrivati a questo, essersi presumibilmente avvicinati a certe dinamiche, per un eletto del Movimento, è inaccettabile” Continua la lettura di Le congiunzioni astrali

LA FUGA DEI 5STELLE DALLA COERENZA

Occasionata o programmata che sia, la vicenda della nave Jonio pone i senatori che votano sull’autorizzazione a processare Salvini per il sequestro di 177 persone sulla nave italiana Diciotti  davanti alla scelta ineludibile se usare e negare la dignità umana o rispettarla sempre e comunque . Qui si vede il vero valore dei senatori o il loro squallore. Non c’è piattaforma Rousseau o fuga pilatesca dalla domanda in stile Conte, falso  democristiano, che tenga.

“DIVERSAMENTE RENZIANO”

“L’Italia non funziona anche per colpa dei No al referendum” : così Zingaretti , mostrando  tutta la sua approssimazione, coglie almeno  3 risultati:

1. Intestare a se stesso neosegretario del Pd la pesante sconfitta del referendum del 4 dicembre 2016 che segnò la fine politica di Renzi;

2. Offendere, non rispettandolo e mostrando di non aver compreso la lezione, i milioni di donne e uomini, moltissimi di centro sinistra, che a stragrande maggioranza hanno irreversibilmente bocciato con il No la strampalata e poco democratica riforma Renzi/Boschi;

3 .Allontanare dal suo partito che sbandiera il verbo “includere” e la parola “plurale” moltissime persone anche ben disposte, molte delle quali lo hanno votato alle recenti primarie. Complimenti !

LA DEMOCRAZIA DEI GRUPPUSCOLI E DEI NOMINATI

Il vecchio e indefesso costume della  partitocrazia grande e minuscola di presentare liste di pseudocandidati ben poco candidi dopo oscurate riunioni in segrete stanze accessibili dai soliti noti in realtà ignoti agli elettori facendo trovare nelle urne un lenzuolino prefabbricato continua . Allontanando dalla politica quasi tutti se non la clientela di turno mentre i media si fanno strumenti di queste manipolazioni in cui merito passione competenza abnegazione rappresentatività empatia non contano nulla .

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ASSALTO AL PALAZZO DEI NORMANNI

Dovrà intervenire urgentemente Salvini, ministro degli Interni travestito questa volta da pupo siciliano. In Sicilia siamo alla vigilia di una vera rivolta. Il vicerè di Berlusconi, Micciché, presidente dell’assemblea regionale, ha assunto temerariamente una posizione radicalmente contraria alla maggioranza di centro destra. Ha osato dire: «Non sono disponibile a tagliare i vitalizi dei deputati regionali come ha fatto Fico alla Camera». E si fosse fermato qui… Presupponendo una resistenza a oltranza dei consiglieri regionali (pardon, deputati regionali) ha continuato con una vera e propria sfida: «Se l’Ars [Assemblea Regionale Siciliana] ritiene di fare così mi sfiduci». Un gesto così ardito non si vedeva dallo sbarco di Garibaldi. Le conseguenze saranno disastrose. Ovviamente la sfiducia a Miccichè è più che sicura. Fonti ben informate dicono che anzi è imminente un assalto armato a Palazzo dei Normanni: i deputati sono intenzionati ad usare persino la forza pur di abbattere i loro privilegi. La parola d’ordine è una sola: “VOGLIAMO ASSOLUTAMENTE TAGLIARCI I VITALIZI”. “ANZI, CI VOGLIAMO DIMINUIRE IL NOSTRO SCANDALOSO STIPENDIO”. Refrattari da sempre alle loro prerogative, i deputati regionali sono davvero infuriati contro il presidente dell’Assemblea. Ma che gli è venuto in mente a Micciché di gettare dalla finestra la sua straordinaria carriera politica. Eppure lo capiamo. Al primo posto deve restare sempre il nobile principio della difesa dei vitalizi. Anche a costo di mettersi contro coloro che sono costretti ad incassarli.

CARDINALE PELL, MI SEMBRA INCREDIBILE CHE UN GIORNALISTA POSSA DIFENDERLO

 Ma il massimo – per quel che mi riesce di leggere quotidianamente sui giornali – lo ha raggiunto Giuliano Ferrara, che sul Foglio parla di “caccia alle streghe”, mette in dubbio “l’attendibilità del reato (i fatti addebitati a Pell) sanzionato 23 anni dopo” e si chiede perché non si conosca il nome del chierichetto che accusa il cardinale “di avergli infilato il pene in bocca in sacrestia” (su questa formula brutale Ferrara torna più volte).

USCITO IL N. 37 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI –

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Sommario
la biscondola
7. paolo bagnoli, allarmi, o la democrazia viene uccisa
cronache da palazzo
5. riccardo mastrorillo, la moltitudine della disperazione
res publica
6. enzo marzo, il tradimento dei casaleggini e la «legge schifosa» (e un superato intervento di roberto fico)
7. roberto fico, «una legge schifosa», «parlamento esautorato»
10. andrea costa, mi-raggi verdi a roma
nota quacchera
9. gianmarco pondrano altavilla, repetita iuvant
l’osservatorio laico
12. giorgio salsi, abusi sessuali del clero
15. pierfranco pellizzetti, laicità alla fine del disincanto
la vita buona – l’osservatore laico
13. valerio pocar, maquillage fatto di sole parole
18. comitato di direzione
19. hanno collaborato
4-10-11-12-14-17-18. bêtise
 

4 motivi per non partecipare alle Primarie truffa

  1. Le chiamano primarie, ma tecnicamente non lo sono: la democrazia ha delle regole di base che non sono minimamente rispettate (negli USA le primarie eleggono delegati che decidono il candidato alla Presidenza, votano esclusivamente gli iscritti)
  2. Il corpo elettorale non è certo, possono partecipare non solo iscritti e simpatizzanti, ma anche stranieri residenti, elettori di altri partiti, guastatori, boicottatori, financo qualche simpatizzante dell’Isis (purché rigorosamente privo di armi ed esplosivo)
  3. Non c’è alcuna garanzia reale di correttezza nelle procedure e nello spoglio: una parte rilevante delle primarie svolte dal PD, ha avuto interessanti e grotteschi strascichi giudiziari. (nei paesi di dubbia democraticità, almeno ci sono gli osservatori OSCE, al Nazareno non sono stati invitati)
  4. Non c’è stata una benché minima informazione corretta, a partire dallo spiegare chi può votare e soprattutto su cosa si vota, ma in particolare il programma dei 3 candidati sembra privo di alcuna discontinuità con chi ha trascinato il pd nel baratro.

    Questi in sintesi i motivi per cui è sbagliato partecipare alle primarie. In momenti così difficili per le sorti della nostra democrazia è indispensabile esercitare con determinazione una sorta di intransigente difesa dei principi e dei valori, senza farsi trascinare dall’ansia di partecipare. Sono proprio i meccanismi contorti e non democratici statutari del pd a costituire uno dei problemi maggiori della sinistra in questo paese. Non sempre basta la persona giusta per fare la differenza, in assenza di un profondo e radicale ripensamento della stessa forma partito. Le primarie per strada sono solo l’altra faccia del populismo da democrazia diretta della piattaforma Rousseau. Partecipare a questa farsa significa legittimare la perpetrazione della distruzione della sinistra in questo paese.

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