«GIACOMO MATTEOTTI “OGNUNO DI VOI NE È TESTIMONE”» Spettacolo di Dario Leone – Milano, 18 giugno 2024 ore 18:00
«GIACOMO MATTEOTTI “OGNUNO DI VOI NE È TESTIMONE”». (Uno Spettacolo di Dario Leone, con lettura e interpretazione dell’ultimo discorso pronunciato dal deputato socialista alla Camera dei Deputati il 30 Maggio 1924. La regia è di Dario Leone; gli interpreti Dario Leone e Enrico Pittaluga. Le scenografie e le luci sono Massimo Guerci; le musiche di Sara Calvanelli).
Il tutto sarà preceduto da una presentazione storica di GIOVANNI SCIROCCO, vicepresidente del Circolo e ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Bergamo.
La partecipazione è gratuita, ma occorre prenotarsi mandando i propri dati a eventi@lascalaw.it oppure inquadrando il QR-CODE della locandina.
PRESENTAZIONE DELLE RICERCHE LAICHE DI CRITICA LIBERALE – Roma, 11 giugno 2024 ore 18.00
presentazione delle ricerche laiche di Critica Liberale
Fondazione Critica Liberale – Via delle Carrozze 19, Roma
martedì 11 giugno 2024 h 18
XII rapporto sulle confessioni religiose e TV
XIII rapporto sui telegiornali
XVII rapporto sulla secolarizzazione
le ricerche sono state realizzate
con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese
Enzo Marzo (Direttore di Critica liberale): Introduzione
Discussione
Riccardo Mastrorillo (Critica Liberale)
Franco Corleone (già sottosegretario alla Giustizia)
LA LIBERTÀ POLITICA EREDITÀ DELL’ILLUMINISMO – Roma 24 maggio 2024 ore 17.00
LINK REGISTRAZIONE INTEGRALE EVENTO
Ti invitano all’incontro:
LA LIBERTÀ POLITICA EREDITÀ DELL’ILLUMINISMO
il pensiero critico e nuove sfide di libertà
ecologia – nuovi diritti – partecipazione democratica
Presentazione della rivista Asterisque edita da Castelvecchi
di Filosofia in Movimento
Camera dei Deputati (Sala del Cenacolo)
24 maggio 2024 ore 17,00
Saluti istituzionali:
On. Filiberto Zaratti
Segretario di Presidenza della Camera dei deputati
Modera: Enzo Marzo direttore di Critica liberale
ne discutono:
Antonio Cecere (condirettore di Asterisque)
Antonio Coratti (condirettore di Asterisque)
Prisca Amoroso (Università di Bologna)
ingresso: Piazza in Campo Marzio, 42
Per gli uomini è indispensabile la giacca
per partecipare
è necessario prenotarsi entro mercoledì 22 maggio inviando nome cognome e un recapito a info@criticaliberale.it
50 anni dal referendum sul divorzio
di riccardo mastrorillo
Il 12 maggio di 50 anni fa si svolgeva in Italia il primo referendum abrogativo della storia italiana.
Il referendum si tenne per abrogare la legge Baslini/Fortuna che il 1 dicembre del 1970 aveva introdotto il divorzio in Italia.
Prima di commemorare e rivendicare quella grande vittoria della democrazia e della cultura laica, di cui noi siamo eredi e custodi gelosi e intransigenti, prendiamo atto che le istituzioni, i giornali (con poche encomiabili eccezioni) le televisioni hanno ignorato colpevolmente questa ricorrenza. Continua la lettura di 50 anni dal referendum sul divorzio
“piero gobetti e felice casorati: incontro di due etiche” – Firenze 22 maggio 2024 ore 16.30
L’esorciccia. Giorgia Meloni e l’Artifizio Intelligente.
di Francesca Palazzi Arduini
Che fare, pensa la Presidente del Consiglio, per dare un contentino a Bergoglio? Insomma… sui migranti meglio buttar soldi in Albania che darne ai preti, che poi manco la votano. E poi chissenefrega tanto ormai tutti deportano gente, fan peggio gli inglesi, lo pensa tutto il partito. Sull’interruzione di gravidanza si fa di tutto per accontentarli ma senza scatenare le piazze, le donne. Quindi? Niente, al massimo qualche spiccio del PNRR ma niente più, per mettere uno straccio di camice ai predicatori[1]. Ah sì, anche qualche altro spiccio alle famiglie con figli, ma tanto col costo della vita la toppa dura poco.
E sul Giubileo quanto dovremmo spender ancora, si chiedeva Meloni già nel 2023 in Vaticano, in udienza, da sola, con la figlia e senza marito. Ma che fare per mantenere buoni rapporti, per saldare sacre alleanze?
Sull’uso delle armi non si può fare quel che vuole il “santo padre”, certo, meglio accontentare lui che quei pacifisti che protestano ovunque, calcola Giorgia. In definitiva, se occorre spezzare qualche lancia meglio spezzarla in testa agli studenti del nuovo “no Vietnam” che al papa quando pretende di far diplomazia in giro per il mondo come se avesse ancora uno Stato pontificio. Difficile quindi dare un contentino che si rispetti a Bergoglio.
Continua la lettura di L’esorciccia. Giorgia Meloni e l’Artifizio Intelligente.
Fascista è chi fascista fa
di Carla Bassu
Perché nel 2024 qualcuno in Italia fatica ancora a dichiararsi pacificamente antifascista?
E allora il comunismo? Si sente spesso replicare. Che problema c’è ad ammettere che i regimi comunisti, dall’Unione sovietica in poi, hanno fallito nell’ideale dichiarato, avvilendo le libertà individuali e risultando incompatibili con il modello di democrazia costituzionale.
La democrazia, pur imperfetta e piena di contraddizioni, è la migliore tra i sistemi di governo sperimentati finora e si pone in netto contrasto con i dettami del fascismo e del socialismo reale.
Il 25 aprile, ai tempi d’oggi
di Angelo Perrone
Ogni volta è un momento di riflessione, da qualche tempo è diventato motivo di discussione. Persino di contestazione. Tra il compiacimento di pochi, purtroppo al potere, e lo stupore di tanti. Sono per fortuna la maggioranza: coloro che sanno e non dimenticano. Questo, ed altro, è il 25 aprile.
La Storia e la coscienza assicurano che la data, che segna la caduta del fascismo, rappresenti una svolta decisiva e irreversibile, dagli effetti profondi e non più ritrattabili. E, nello stesso tempo, che proprio l’antifascismo debba porsi alla base di quanto avvenuto dopo, esserne il principio ispiratore. Costituire la guida di ciò che tuttora dà alimento e sostanza alle nostre vite, in atteggiamenti pubblici, sensibilità individuali e norme di comportamento.
Si racconta, soprattutto, che quel momento sia fondativo della Repubblica, una pietra angolare su cui si regge la costruzione dello Stato e la vita collettiva, come prefigurata dalla Costituzione, un compendio di regole esemplare per significati e implicazioni.
Verrebbe da credere a tutto ciò e da confidare in simile missione, conquistati ancora oggi, nonostante tante disillusioni, dalla grandezza del disegno e dalla lungimiranza degli scopi.
Sarebbe anche utile pensare, per la nobiltà degli intenti che lo sovrastano, che il destino, immaginato da quanti presero parte alla Resistenza in nome di un’Italia libera e democratica e che poi ne forgiarono le regole supreme, corrisponda in pieno al futuro, un’anticipazione di ciò che sarà di noi domani. E tutto questo senza scarti, correzioni e distinguo.
Ma il presente è ingombro di troppe nuvole grigie, non appare affatto rassicurante, anzi integra cattivi auspici. Sarebbe improvvido non rilevarlo. Nessuna costruzione, anche la più radicata, può dirsi al riparo dai venti avversi, quando sono insistenti, pervicaci e devastanti. Il rischio è che, di fronte al pericolo, le convinzioni più salde smarriscano l’orizzonte e scadano nella retorica inoperosa.
Il referendum anti-Rosatellum
di Paolo Pagliaro
Felice Besostri, il giurista socialista che per le sue iniziative contro
lo strapotere delle nomenklature si era guadagnato il titolo di “difensore degli elettori”, è morto nel gennaio di quest’anno lasciando in eredità un’ultima battaglia, il referendum contro l’attuale legge elettorale chiamata Rosatellum, dal nome del suo proponente Ettore Rosato.
Questa legge, approvata nel 2017, toglie di fatto agli elettori e assegna ai partiti il potere di nominare i parlamentari. Il nostro sistema politico – osservava Besostri – da tempo non è più fondato sul consenso, sul legame sociale tra elettore ed eletto quanto piuttosto sul rapporto fiduciario tra nominante e nominato. Un rapporto tra pochi che restringe il campo del dialogo sociale, crea di fatto una oligarchia e provoca il fenomeno dell’astensionismo, che è da anni la scelta più popolare, come si è visto in queste ore anche in Basilicata.
La situazione è destinata a peggiorare se andrà in porto la riforma costituzionale proposta da Giorgia Meloni, che prefigura una sorta di dittatura della maggioranza relativa.
Martedi 23 aprile a Montecitorio il Comitato promotore del referendum per l’abrogazione parziale delle attuali leggi elettorali hanno presentato i quesiti a cui hanno lavorato – con Besostri – Paolo Antonio Amadìo, Sergio Bagnasco e l’ex senatore liberale Enzo Palumbo. Contestualmente si darà il via alla raccolta delle firme. Trattandosi di un’iniziativa contro lo strapotere delle piccole consorterie che governano i partiti non c’è da attendersi che da questi ultimi venga un sostegno al referendum, né che se ne parli in campagna elettorale. I promotori puntano sulla residua capacità dell’informazione di dettare almeno in parte l’agenda.
(fonte © 9Colonne)
300 anni di Immanuel Kant
di Giovanni Perazzoli
Da ragazzo, ricordo di aver sentito Giovanni Ferrara in televisione rispondere in modo brillante a una domanda molto impegnativa postagli da un giornalista: “Dove si trova il punto di passaggio ideale al mondo moderno?” La sua risposta è stata una di quelle che suscitano pensieri e aprono porte. “Il passaggio al mondo moderno”, disse, “è la Critica della ragion pratica di Kant, perché in quest’opera Immanuel Kant definisce il concetto di autonomia morale.” Continua la lettura di 300 anni di Immanuel Kant
USCITO IL N.148 DEL “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SU IL FATTOQUOTIDIANO.IT
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e anche su www.ilfattoquotidiano.it – un manifesto di ieri, ma anche di oggi. cosa scriveva cesare segre di berlusconi neoeletto
Sommario
res publica
15. riccardo mastrorillo, perché oggi un referendum sulla legge elettorale
la biscondola
17. paolo bagnoli, come uscire dal baratro autoritario e populista?
la vita buona
18. valerio pocar, fascista? antifascista?
astrolabio
20. angelo perrone, giorgia, il volto del potere
22. ettore maggi, una festa della liberazione, nonostante tutto
l’osservatore laico
24. francesco zanardi, come e chi alimenta la pedofilia in italia?
27. comitato di direzione
28. hanno collaborato