CHI INQUINA I POZZI?

di enzo marzo

  1. DOMANDA a LUIGI DI MAIO, V. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E CAPO DEL M5S

Caro v. presidente, alcuni giorni fa è certo che a Palazzo Chigi si è svolta una riunione di vertice in cui è emersa una grande preoccupazione per l’accoglienza in Europa del Def. Quindi si è deciso in quella sede di gettare acqua sul fuoco e cercare di rassicurare mercati e governi europei. Manovra tardiva, poco credibile e appiccicaticcia. Ma comunque necessaria.

A fare terra bruciata erano stati già i rappresentanti di Lega Ladrona con la loro diplomazia da squadristi da curva sud o da nostalgici mussoliniani. E hanno continuato a farlo. Così sono fioccati i “me ne frego”, le ironie sulle “letterine di Natale” e perfino le performances da hooligan di un energumeno leghista, scarpa in mano, contro i documenti dell’Unione europea. Tanto per dimostrare plasticamente quanto sia forte la buona volontà italiana per l’imminente trattativa e per la permanenza nell’Unione…

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DON MATTEO

Moody’s è una società americana.  Non di Bruxelles e non dipende dalla Commissione europea .Il declassamento delle obbligazioni italiane è frutto di analisi tecnica molto articolata. Si può anche fingere che non esista e tirare avanti . Come il  don  Ferrante nei giorni della peste di Milano descritta mirabilmente dal Manzoni. Come fini? Il poveretto  morì di peste senza riconoscerla e ammetterla.

IL DECRETO CANAGLIA E I COMICI

Il paese precipita verticalmente e noi siamo  in mano ai comici. Lo scontro indiretto tra Sgarbi e Di Maio è marginale ma strepitoso. Il v.presidente del consiglio, non sapendo più che pesci prendere dopo aver approvato un decreto canaglia, corre in tv per sostenere la tesi curiosa che il testo sia stato manomesso. Staremo a vedere. Ma il v.presidente del consiglio la fa grossa e, forse preso da panico, annuncia che andrà a fare denuncia in Procura. Che cosa c’entri la magistratura in una questione tutta politica nessuno lo sa. Così il bambino-Di Maio mentre litiga con papà-Salvini grida: «Mi rivolgo al macellaio». Ride tutto il paese.

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LO SPLENDIDO ISOLAMENTO, OVVERO IL PARADOSSO DELLA SINISTRA

Pochi giorni dopo le elezioni del 5 marzo, quando cifre alla mano la formazione di un governo sembrava impossibile, scrivemmo qui che il Pd, se avesse voluto riacquistare un ruolo avrebbe dovuto prendere “per primo” l’iniziativa politica: «Non resta che un appoggio esterno a un governo Di Maio. Se avessero un briciolo di intelligenza i piddini dovrebbero essere loro a dettare subito le condizioni con un pacchetto di provvedimenti da realizzare nei primi sei mesi: alcuni urgentissimi rimedi di welfare; finalmente vere leggi contro il conflitto d’interessi, contro la corruzione, contro lo scandalo di una giustizia senza sanzioni e senza certezza della pena, che colpisce i disgraziati e lascia impuniti i colletti bianchi; correzioni radicali alla “buona scuola”; abrogazione della legge Renzi sulla tv; e una legge elettorale senza premi di maggioranza. La risposta sarebbe negativa da parte dei 5s? Forse. Ma allora si assumerebbero loro la responsabilità del fallimento e il Pd mostrerebbe di essersi affrancato da un passato demagogico e con tendenze persino autoritarie. Naturalmente temo che questo sia un sogno». Purtroppo avevamo ragione. L’unico torto fu di ipotizzare “un briciolo di intelligenza” nei pidioti.

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LA “NEOLINGUA” AL TEMPO DEL GOVERNO PENTALEGHISTA

di enzo palumbo

Nel vocabolario della lingua italiana, edito dalla premiata casa editrice “Rousseau”, fornitrice della Real Casa di S. M. Casaleggio II°, alla lettera C, la parola “condono” non esiste; subito dopo la parola “condominio”, proprio quando un lettore disinformato si aspetterebbe di vedere stampato il verbo “condonare” e poi tutti i suoi derivati,  una minuscola e quasi illeggibile nota a piè di pagina avverte che per tutte le parole che cominciano con “condo” occorre andare alla lettera P, a partire dalla parola “pace” e relativi derivati, come l’espressione “pace fiscale”, che sta a indicare la  straordinaria stagione di “serenità collettiva” da poco instaurata per rendere finalmente giusti ed equi i rapporti tributari tra  i cittadini tartassati e lo Stato tartassatore degli ormai debellati regimi.

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NON COMPRERÒ PIÙ “LA REPUBBLICA”

di gian giacomo migone
 
Caro Direttore,
ho letto il suo editoriale (11 ottobre). Anche io sono tra coloro che si sono indignati per le parole del vice presidente del consiglio Di Maio che ha augurato al suo giornale di non più esistere. Chiunque possegga una coscienza democratica anche minima deve battersi per la vita di qualsiasi forma di comunicazione di opinioni e di notizie, anche le più lontane dalle proprie convinzioni. Figurarsi di una testata che considero parte del patrimonio democratico del nostro paese. 
Nel mio piccolo ho anche aderito all’ondata di solidarietà che, come lei  ha scritto, ha investito il suo giornale. Tuttavia, l’ho fatto in un modo che forse le dispiacerà,  ma che considero un dovere comunicare e motivare, per lealtà di rapporti tra noi e con intento sempre costruttivo. Infatti, ho deciso di recedere dal proposito, che stavo maturando, di non più comprare “La Repubblica” e di continuare, invece, a versare il mio obolo quotidiano per acquistarla.
Ne spiego le ragioni,
 

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BOLLETTINO DELLA VITTORIA

«Comando Supremo, 16 ottobre 2018, ore 12 Bollettino di guerra n. 1268

Sotto l’alta guida di S.M. Matteo Salvini, duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, il 15 ottobre 2018, con Fede incrollabile e tenace Valore condusse ininterrotta ed asprissima battaglia per tutta la giornata, e respinse la massiccia Aggressione della Francia. La gigantesca battaglia ingaggiata ieri è finita con le scuse del Galli. La fulminea e arditissima nostra risposta ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. La Francia, che aveva invaso l’Italia con ben 2 (due) migranti, è annientata. I due migranti invasori risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza».

FIRMATO SALVINI

LA SINISTRA AUTORITARIA

di francesco guccini, cantautore

Oggi la politica fa leva sulle paure, vere o percepite. E la propaganda: è il vero motore della politica. Però io sono tra quelli che non si meravigliano che tante regioni o province “rosse” siano diventate leghiste. La sinistra italiana è lacerata sin dal congresso di Livorno e, anche quando ha vissuto stagioni migliori, ha sempre avuto una natura autoritaria, direi intollerante. Insomma, quei comunisti che oggi sono leghisti, erano leghisti dentro, solo che non se ne accorgevano.

L’IPOCRISIA RENZIANA

La corrente renziana, per bocca di Ceccanti consacra la candidatura di Minniti alla segreteria del Pd: «Salva la verifica sulla sua piattaforma programmatica e salve eventuali altre candidature al momento ignote, quella di Marco Minniti mi sembra la prima tra quelle già note che sia al tempo stesso consistente (in coerenza con quel doppio ruolo interno ed esterno) e innovativa (capace cioè di una discontinuità che non ci riporti indietro)».Non capiamo: i renziani più ortodossi sollecitano la discontinuità col passato?

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IL PARTITO UNICO DEL CONTRATTO

Chi si ostina a immaginare distinzioni tra Lega e 5 stelle non vuole capire che siamo al partito unico xenofobo di estrema destra… l’ultimo giapponese è Marco Travaglio che coltiva l’illusione comica e folle ad un tempo, credo in buona fede (che non si nega a nessuno),  di un “contratto ” a due teste … Ridicolo…  e dopo Riace e Lodi non c’è più nessun dubbio se non per qualche stolto…

INFANTILISMO DEMOCRATICO

di enzo marzo

Oramai è diventato un ritornello. Il Parlamento invita degli esperti qualificati o con ruoli pubblici per ascoltare le loro analisi. Gli esperti dicono la loro, sapendo che non solo è loro diritto esprimere con chiarezza il proprio pensiero e fornire i numeri che conoscono, ma è loro dovere fornire ai parlamentari tutti i materiali in loro possesso. Ovviamente ogni forza politica può contestare le loro affermazioni, portare nella discussione pubblica altri e contraddittori dati. Invece nella democrazia paleolitica che si vuole imporre nel nostro paese non passa un minuto e, a turno, uno dei “dioscuri infantili” immediatamente interviene chiedendo le dimissioni dell’esperto consigliandogli di presentarsi alle elezioni. Il che evidentemente non c’entra assolutamente nulla.

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LA DONNA CHE FA RIBREZZO DUE VOLTE

Noi ci lamentiamo giustamente che Salvini stia cavalcando il vento di estrema destra con scurrilità neofasciste alla “Libero”, imitando pateticamente chi sapete. Purtroppo in Europa – non ci crederete – c’è anche di peggio. In Baviera ha un certo spazio un partito ultranazionalista (AfD) con forti venature naziste che ha come co-leader tale Alice Weidel. Ovviamente i suoi cavalli di battaglia fanno parte dello stesso repertorio di Salvini.

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