QUANTA RELIGIONE NEI MEDIA – C’è più Chiesa in televisione che nell’Italia di tutti i giorni

di enzo marzo

IL  2 FEBBRAIO E’ STATO PUBBLICATO SUL QUOTIDIANO “DOMANI” UN SERVIZIO DI UNA PAGINA SULLE RICERCHE LAICHE CHE  “CRITICA LIBERALE” SVOLGE  OGNI ANNO E CHE SONO RIPORTATE NEL SUO ANNUALE, USCITO IN QUESTI GIORNI. IL SERVIZIO E’ ACCOMPAGNATO DA QUESTA PRESENTAZIONE DI ENZO MARZO E DA SETTE TABELLE TRATTE DALLE RICERCHE.

Anno dopo anno, da più di un decennio, i dati delle due ricerche di Critica liberale, sulla presenza delle confessioni religiose in Tv e sul processo di secolarizzazione nella società italiana, continuano a fotografare un vistoso paradosso. Più ci secolarizziamo e più la Chiesa cattolica dilaga nel medium dominante. Nessuna meraviglia: la politica, nonostante i retorici pronunciamenti sulla laicità dello stato, ha superato la fase della resa per farsi protagonista attiva della clericalizzazione pubblica. Non ne è che una riconferma, anche se estrema, il fatto che sia proprio il ministro Speranza, rappresentante del «non plus ultra» di sinistra che siede in parlamento, ad appaltare direttamente al Vaticano «la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana», mettendone a capo Monsignor Vincenzo Paglia, Gran Cancelliere del Pontificio istituto teologico per le scienze del matrimonio e della famiglia e presidente della Pontificia accademia per la vita e consigliere spirituale della Comunità di Sant’Egidio. Oppure che il governo italiano non riesca a rimandare al mittente come «irricevibile» quella Nota ufficiale della Chiesa cattolica contro il ddl Zan, che costituisce una palese ma – come si è poi visto – efficace interferenza negli affari politici del nostro paese. Purtroppo le reazioni a tutto ciò sono state quasi nulle. Perché? Le ragioni sono evidenti: sono l’afonia del mondo laico ormai in coma profondo e il distacco della politica politicante da ogni idea e tradizione culturale, persino da parte dei politici cattolici. Nel Palazzo siamo in presenza di un altro paradosso: ora c’è più togliattismo che degasperismo.

Questo è lo sfondo sottostante ai crudi dati del maramaldesco disconoscimento in tv di ogni regola di correttezza informativa

Continua la lettura di QUANTA RELIGIONE NEI MEDIA – C’è più Chiesa in televisione che nell’Italia di tutti i giorni

STRAPPO UMILIANTE – GIORNALISMO DI STRADA

1.”Il Presidente della Repubblica dura in carica 7 anni e non è rieleggibile”.
Nella volontà della seconda Sottocommissione della Costituente, incaricata di redigere la parte relativa all’ordinamento costituzionale dello Stato, la possibilità di rielezione del Presidente della Repubblica veniva espressamente esclusa. Continua la lettura di STRAPPO UMILIANTE – GIORNALISMO DI STRADA

QUANDO “REPUBBLICA” COPIA…

di valerio boni
escluṡiva s. f. [femm. sostantivato di esclusivo]… Godimento di un diritto da cui ogni altro è escluso… Con sign. più ampio, avere l’e. di una notizia, da parte di un giornale, e pubblicare una notizia in esclusiva, pubblicarla attingendo a proprie fonti particolari alle quali gli altri quotidiani o periodici non possono attingere; analogam., concedere un’intervista in e.; pubblicare in e. le fotografie della cerimonia. Questa è, in sintesi, la definizione del sostantivo esclusiva, secondo l’autorevole enciclopedia Treccani.

Non si tratta di un vocabolo arcaico o di un termine che lascia dubbi sul significato, è una parola di uso quotidiano, che l’enciclopedia chiarisce nel dettaglio, indicando tra gli altri un esempio legato al nostro lavoro. Avere l’esclusiva significa dimostrare di saper svolgere il proprio lavoro, anticipando gli altri con notizie e immagini in grado di colpire il lettore e fare la differenza.

La ricerca dell’esclusiva porta talvolta alla ridicolizzazione del termine, usato spesso per definire sconvolgente una notizia che tale non è, come l’ultimo diverbio all’interno della casa del Grande Fratello. Ma la conquista dello scoop a tutti i costi è una brutta malattia, che passa attraverso il saccheggio indiscriminato di quanto il web può offrire, vale a dire molto, a patto di saper distinguere tra perle e spazzatura.
Continua la lettura di QUANDO “REPUBBLICA” COPIA…

LA PROVINCIA SCRIVE IN INGLESE

di tebando di navarra

Si usano termini italiani per disprezzare e inglese – latino per nobilitare. Frasi dialettali per romper la monotonia, ma il giornalismo italiano oltretutto dei più bravi come Carlo Bonini rischia di cadere nell’incomunicabilità col lettore.

Repubblica 31 gennaio 2022. Titolo “Il caso Belloni…”

Elenco parole inglesi e latine citate.

La prima è intelligence per nobilitare Elisabetta Belloni. Nei giorni dell’elezione la parola era servizi segreti che richiamava torbide trame del passato. Intelligence invece evocherebbe l’abilità dell’intelletto. Paradossalmente “intelligenza col nemico” si usa nei casi di tradimento della patria.

Casting, talent, interna corporis, civil servant, leader, milieu, cyber security.

Fin qui significati che si intuiscono. Poi arriva la parola che spiazza. Self-restraint. Poi bipartisan una passeggiata tra provoloni e caciotte.

Check and balance. Qui l’autore prova a tradurre. Una strategia per allungare il brodo. Non è una critica. Bonini scrive meglio di altri colleghi che soffrono di labirintite anglofona, ma possibile che non si riesca a comunicare meglio col lettore che conosce in media 400 parole di italiano e va in corto circuito con esiziale e resilienza? Siamo dei gran provinciali.

USCITA LA NEWSLETTER N. 01/2022 DI ITALIALAICA

Il sito dei laici italiani vi segnala:

Editoriale
IPOCRISIA ED EGEMONIA
Enzo Marzo 26.01.2022

Non è colpa nostra, ma tocca ripeterci, portando qui e là delle variazioni sul tema. Ma la debolezza estrema dei laici in questa fase storica è davvero preoccupante. Bisogna davvero svegliarci. Da una parte, il papato di Francesco ha addormentato ogni discussione sui problemi attinenti la… 


Editoriale
QUANTITÀ E QUALITÀ, A PROPOSITO DI RELIGIONE

Attilio Tempestini 24.01.2022

Nella dichiarazione con cui un portavoce, della Commissione europea, aveva commentato le Linee guida per una comunicazione inclusiva -e di cui ho riportato un brano nel mio ultimo intervento su Italialaica- compare altresì un interessante quadro statistico: «Circa il 44% degli europei è… Continua la lettura di USCITA LA NEWSLETTER N. 01/2022 DI ITALIALAICA