Tutti gli articoli di Critica Liberale

USCITO IL N.127 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI e su ilfattoquotidiano.it

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e anche su www.ilfattoquotidiano.it – 25 aprile, le sgrammaticature di la russa frutto di una strategia: siamo al “fascisti brava gente

Sommario
editoriale
3. angelo perrone, il 25 aprile e la resistenza, patrimonio collettivo del paese
6. valerio pocar, sgrammaticature o bugie?
la biscondola
8. paolo bagnoli, centro senza politica
cronache da palazzo
9. riccardo mastrorillo, gli stracci dei pirati
gli stati uniti d’europa
11. pier virgilio dastoli, quattro modeste proposte rivolte agli innovatori europei
lo spaccio delle idee
14.ernesto rossi, la pianta malefica del nazionalismo
18. comitato di direzione
18. hanno collaborato
5-10. bêtise
7. bêtise d’oro
in vetrina
20. ernesto rossi, l’europa di domani, ovvero gli stati uniti d’europa – a cura di antonella braga
 

LA STORIA E IL PACIFISMO

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presentazione del volume «Non ci è lecito mollare». Carteggio tra Amelia Rosselli e Gaetano Salvemini, a cura di C. Ceresa e V. Mosca – Torino, 30 marzo ore 18.00

Presentazione del volume     «Non ci è lecito mollare»
Carteggio tra Amelia Rosselli      e Gaetano Salvemini
a cura di Carla Ceresa and                Valeria Mosca (effigi, 2023)

Sala ‘900, Polo del ’900, Via del Carmine, 14 Torino

Alla presentazione del volume, oltre alle curatrici, prenderanno parte Simone Visciola, Massimo L. Salvadori, Paolo Soddu e Giovanni De Luna. 

Introduce e modera Federico Trocini.
Saluto di Alberto Sinigaglia e Chiara Colombini.
Letture di Federica Tabbò.
L’iniziativa, promossa da Polo del ‘900, Istoreto e Fondazione Luigi Einaudi di Torino, inaugura ufficialmente l’avvio delle Celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Gaetano Salvemini, di cui l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino è primo patrocinatore.

È prevista la possibilità di seguire l’incontro anche online sul canale YouTube dell’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini.

USCITO IL N.125 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI e anche su ilfattoquotidiano.it

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e anche su www.ilfattoquotidiano.it – anche la sovrappopolazione genera migrazioni: il fenomeno è epocale, servono soluzioni ciniche

Sommario
la vita buona
3. valerio pocar, profughi e sovrappopolazione
la biscondola
5. paolo bagnoli, una riflessione sulle pensioni
astrolabio
6. riccardo mastrorillo, i bambini e i diritti
8. angelo perrone, politica-società, l’occasione di ricucire i rapporti
10. roberto fieschi, scienza, guerra e pace
lo spaccio delle idee
13. stefan laffin, la mafia e gli alleati dopo l’estate del 1943
cono d’ombra
17. paolo fai, dibattito sulla felicità – hayek, adorno o keynes?
18. comitato di direzione
19. hanno collaborato
4. bêtise d’oro
7. bêtise
7. heri dicebant
in vetrina
21. franco venturi, scritti sparsi
 

LA CULTURA DI DESTRA: COGNATI, NONNE E NIPOTI

Nella sua prima dichiarazione di neo assessora alla Cultura della Regione lombarda Francesca Caruso disse: «La cultura l’ho respirata per un bel po’. Mia nonna era la sorella di Fausto Papetti”. Posso sfogarmi io “Lepre marzolina” che avevo mandato il mio curriculum a Fontana, ma questo non è stato preso nemmeno in considerazione? Eppure mio nonno fu compagno di banco di un usciere della Scala, e io stesso per andare a scuola con il bus passavo ogni giorno davanti alla Bocconi e ne respiravo l’aria. Per non dire l’Alta cultura che ho inspirato a più di duemila metri correndo con il cognato di un praticante del Corriere della sera. Però me ne faccio una ragione, capisco, io non ho mai lavorato nello studio di Ignazio La Russa, come Francesca Caruso, e così non ho mai respirato la pura aria di Salò.

La Lepre marzolina – venerdì 10 marzo 2023

Cospito e la banalità del male

di angelo perrone

 Tra gli effetti collaterali della vicenda di Alfredo Cospito, autore di una protesta estrema contro il regime di carcere duro, c’è anche la rinascita della galassia anarchica. Un evento inaspettato rivelatosi grave. La vicenda del detenuto ha fatto riemergere, in certi ambienti, passioni sopite, pulsioni eversive, eccitazioni protestatarie. Ne sono derivati scontri, manifestazioni violente, danneggiamenti.

Poi questa storia ha sollecitato infinite discussioni su temi cruciali: funzione della pena e trattamento dei detenuti, moralità e disinteresse dei gesti pubblici, valutazione dei ricatti contro lo Stato. E ancora altro. Il caso, di difficile decifrazione, non deve essere semplificato. È stato sicuramente affrontato in ritardo e in maniera inadeguata. Tuttora mancano idee, oltre che soluzioni.

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un no al regionalismo all’italiana con uno sfondo (a)democratico

di antonio caputo
Dopo il flop dell’affluenza alle urne in Lombardia e nel Lazio, un paese serio metterebbe in discussione l’intero regionalismo all’italiana partitocratico e dilapidatorio esasperato dell’infausto e infelice titolo V.. Che ha accompagnato la dissoluzione servizio sanitario nazionale. Nessuno dei partiti che si sono presentati alle regionali ha messo al primo punto di un programma che per altro nessuno ha presentato una seria e radicale riforma per superare il dissennato regionalismo sanitario ripristinando in toto un servizio
sanitario nazionale universale che non ha bisogno di Lep definiti dal governo o con le autonomie differenziate addirittura da un atto amministrativo unipersonale, il dpcm. Ma è tutela concreta di qualunque malato se malato con mezzi e adeguate dotazioni ovvero in aderenza alle prescrizioni e indicazioni dei medici e del personale sanitario in tutto
il paese. Ci manca solo essere o meno curati e come solo in forza della decisione del presidente del consiglio con dpcm casomai in diretta Facebook. Il giorno prima di tirare le cuoia in attesa della diretta. Con il necessario decentramento sul territorio a fini e solo a fini di gestione. Questo regionalismo partitocratico non è quello di Cattaneo e nemmeno quello di Miglio . Un ibrido alimentato dal denaro pubblico e dalla pessima deforma del titolo V del 2001. Il risultato del voto in Lombardia e nel Lazio certifica ora: Continua la lettura di un no al regionalismo all’italiana con uno sfondo (a)democratico

IL NIPOTE DI MUBARAK

«Lo bacerei in bocca». Così disse Vauro, riferendosi a Berlusconi e alla sue dichiarazioni a favore dell’amico Putin, l’autocrate macellaio moscovita. Travolto dal clima di San Remo, il neoberlusconiano e stalinista incallito, appena sente profumo di invasioni e di stragi comuniste si ringalluzzisce. Gli auguriamo di incontrare davvero presto il suo eroe di Arcore e di baciarlo in bocca con la passione di un nipote di Mubarak.

La lepre marzolina – mercoledì 14 febbraio 2023

europeismo mendicante

Leggo che Meloni ha fatto mettere a verbale che il programma della Commissione “finirà per premiare chi ha più spazio fiscale”, dunque la Germania. La quale spenderà 300 miliardi di aiuti di stato. Mentre l’Italia prende 5 miliardi dalla Commissione. Sono affascinato dalla stramba logica di queste dichiarazioni. Il rovesciamento della realtà che è comune a destra e a sinistra, non è una specialità della Meloni. Il paese che non è MAI rientrato del debito pazzesco che ha generato senza crescita, che ha parlato di Keynes a sproposito, che è andato contro tutti gli impegni che si è preso, che non si è mei preparato per i tempi difficili, adesso ha scoperto che non ha spazio fiscale per affrontare un’emergenza. Però la Germania è avvantaggiata… dall’aver rispettato le regole della Commissione, di Maastricht e del buon senso. Se nessun paese europeo avesse rispettato le regole, oggi l’Italia non avrebbe potuto ottenere un euro. Eppure, ci si lamenta di non avere altri soldi, oltre alla valanga di denaro già accordata, che sicuramente sarà utilizzata nel peggiore modo possibile.

Giovanni Perazzoli