Tutti gli articoli di Critica Liberale

USCITO IL N.155 DEL “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SU WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT

per scaricare il pdf del “NONMOLLARE”  clicca qui

anche su www.ilfattoquotidiano.it – il profilo di questo governo è un profilo di crisi: la tenuta della maggioranza mostra lacerazioni

Sommario
gli stati uniti d’europa
05. pier virgilio dastoli, è stretta la via che conduce al governo dell’europa
biscondola
07. paolo bagnoli, i pifferi di montagna
la vita buona
08. valerio pocar, requiem per la gozzini
spirito critico
09. la lepre marzolina, lo sputo
astrolabio
10. francesca palazzi arduini, videosorveglianza di massa
13. angelo perrone, l’estate affollata, l’incubo degli eccessi


DOSSIER BRUNO ZEVI
editoriale
16. giovanni vetritto, bruno zevi, architetto azionista. un dossier.
18. valentina piscitelli, il ruolo dell’architetto nella politica
22. antonietta iolanda lima, zevi. un azionista autentico non va mai in pensione
24. massimo locci, bruno zevi critico e politico
26. bruno zevi, discorso fondativo dell’inarch


29. comitato di direzione
29. hanno collaborato

Il problema Conte

di angelo perrone

Giuseppe Conte, ex Presidente del Consiglio e attuale leader del Movimento 5 Stelle, cerca di posizionarsi, in una congiuntura difficile, come leader politico capace di attrarre voti, consensi ed elettori. L’obiettivo è tornare al potere, chissà come, in una fase saldamente nelle mani della destra. Di sicuro, ad ogni costo, anche con chiunque, come in passato.
Fronteggia all’interno il suo ex mentore e quasi omonimo Giuseppe Grillo in una contesa impari (a suo favore: il richiamo del potere contro il fallimento del passato), gestisce le anime in pena del mondo grillino combattute tra la necessità di sopravvivere e i richiami movimentisti di un tempo.
Mantiene un atteggiamento ambivalente con il Partito democratico per consolidare il suo controllo sul M5S e aumentare l’influenza politica. Tesse una tela complicata con gli interlocutori, fatta di avvicinamenti e critiche, concordia e improvvise virate. E guarda anche oltre. Ci sono strette di mano, bicchierate di birra davanti ai fotografi. Poi sdegnate prese di distanza, altezzose interviste per rimarcare diversità e contrapposizioni ideali, che è bizzarro rivendicare. Continua la lettura di Il problema Conte

Evitare i reati di stalking, sexting, revenge porn: un prete consiglia suore e preti ma… .

di francesca palazzi arduini

Scheda 15. Reati penali da conoscere per la religiosa: istigazione al suicidio, diffamazione a mezzo web, falsificazione, sexting, sextorcion, manipolazione mentale, sostituzione di persona, revenge porn…
Due paginette in un manuale di circa 150 pagine sui rischi della dipendenza da connessione, pagine che, assieme al capitoletto sul cosa fare “in caso di denuncia e processo” e ad altre su come evitare di mantenere online contenuti pericolosi per la propria immagine pubblica (“il mio album digitale nello smartphone”), mettono in guardia dall’incappare in denunce e conseguenti scandali.
Suora in Whatsapp. Schede esperienziali per consacrate con esercizio di discernimento” (Il Pozzo di Giacobbe, 2020), di Giacomo Ruggeri, è stato preceduto da “Prete in Clergyphone. Discernimento e formazione sacerdotale nelle relazioni digitali” (Il Pozzo di Giacobbe, 2018); si tratta manualetti smart, con ampio uso di aggettivi e liste, tendenti a voler esaminare il fenomeno della dipendenza da internet da ogni possibile angolazione, con riferimenti a casi pratici che lo scrittore ha incontrato come consigliere spirituale …digitale.

Continua la lettura di Evitare i reati di stalking, sexting, revenge porn: un prete consiglia suore e preti ma… .

Una vita, le nostre vite

di Laura Cima

Una volta c’erano i consultori per cui abbiamo occupato a Torino locali autogestiti in ogni quartiere che avrebbero dovuto accogliere anche ragazze sole come Chiara Petrolini per informare e aiutare. Quanti ne sono rimasti? Sostituiti dalle istruzioni in rete che Chiara ha seguito mentre partoriva? Ma che sanità e che sistema educativo abbiamo? La rete? Sono inorridita anche di come si parla di questa ragazza, una omicida infanticida seriale senza coscienza. E parenti e fidanzato inconsapevoli poverini. Continua la lettura di Una vita, le nostre vite

l’estrema destra italiana e israele

di Luciano Belli Paci

La presa di distanza dall’antisemitismo risale ad Almirante, che pure era stato segretario di redazione de “La Difesa della Razza” e poi esponente della RSI. Il MSI, che era nato antiamericano e filoarabo, si era convertito nel corso dei decenni in partito filoccidentale e ammiratore di Israele. Ed aveva inaugurato con astuzia un’operazione politica che si è perfezionata solo molti anni dopo, con le formazioni post-missine: quella di enucleare il capitolo antiebraico dalla complessiva storia del fascismo, in modo tale da esibire una sempre più veemente condanna di quel crimine estremo, guadagnarsi titoli di presentabilità e al tempo stesso disseminare il messaggio subliminale secondo il quale il resto del fascismo – se non fosse stato per quel cancro, peraltro di importazione – non sarebbe stato poi così male.

Continua la lettura di l’estrema destra italiana e israele

LO SPUTO

Per stabilire  la sua ’egemonia “nella cultura italiana.  per rinnovare la classe dirigente del paese, insomma per  “fare la storia”, come dice Giorgia, la destra tutta, da Tajani a Salvini, ha imbarcato in Umbria Bandecchi.  La Destra è terrorizzata che per poco, per uno sputo, vinca in regione il centrosinistra e allora arruola il sindaco di Terni, lo Sputatore per eccellenza.

la lepre marzolina – 14 settembre 2024

stasera mi butto… stasera mi butto… con giorgia

di enzo marzo

«Io sono una persona seria»   Matteo Renzi, “Corriere della sera”, 19 luglio 2024

Estate torrida, con una sola vera notizia positiva: il risveglio del partito democratico americano, che, sospinto dalla disperazione, ha ragionato un po’ e sembra aver acceso la speranza di salvare oltre che sé stesso anche il mondo civile da un golpista criminale come Trump. Certo non basterà. I democratici americani hanno accumulato nei decenni post-rooseveltiani parecchi errori e soprattutto parecchie morosità. Ne riparleremo dopo le elezioni di novembre, che speriamo caccino il pericolo mortale in cui incorrerebbero i paesi più civilizzati se Washington cadesse nelle mani di un destrorso delinquenziale.  Ma non dovrebbe essere che l’inizio: i democratici hanno l’immane compito, abbandonato negli ultimi decenni, di riscoprire il liberalismo (guarda caso, quello anglosassone). Non è possibile che proprio negli Stati Uniti non si sia realizzato uno stato sociale effettivo. E che quindi persista e si accresca un’intollerabile differenza tra ceti sociali. Che rimangano lacune fondamentali sulla divisione dei poteri, che viva una legislazione medioevale che prevede la pena di morte o un personale uso di armi da guerra. Il liberalismo non confonde il conflitto con il fanatismo e la violenza, non si abbandona a un individualismo assoluto e senza regole che non tiene conto della libertà altrui, è permeato di valori umanistici. Non si trova a suo agio in una società sempre più aggressiva e consumista. Lamentiamo, quindi, la mancanza di conflitto proprio tra il liberalismo e la “democrazia americana”, già criticabile perché ha la pretesa di risolvere tutto col voto popolare (manipolabile in mille modi), figuriamoci quando degenera in populismo, suprematismo, liberismo selvaggio. E i democratici sanno dalle proprie radici che non basta una generica socialdemocrazia per cambiare radicalmente rotta. Vance, l’erede di Trump, predica il post-liberalismo. Piace addirittura meno di Trump a chi, come noi, è per la libertà e per lo sforzo continuo di dare la possibilità agli individui di poter scegliere effettivamente, liberamente.  Insomma per chi è ancora, come fu la borghesia nascente, in lotta contro l’assolutismo e il fanatismo dogmatico. In tutti i campi.

***

Continua la lettura di stasera mi butto… stasera mi butto… con giorgia

IL BOCCIOFILO

di maurizio fumo

Mi dispiace, son pentito,
quella bionda m’ha irretito,
non capivo quasi niente,
manco fossi un deficiente,
quella donna m’ha stregato,
manco fossi un minorato;
certo avrei qualche scusante
se io fossi un ignorante.
Per l’Italia andavo a zonzo
con la Boccia, ma che… gonzo.
Un casino ho combinato!
E piangendo disperato,
con parole assai confuse
in TV porse le scuse.
Via non piangere, Gennaro:
c’è del dolce nell’amaro,
anche se sembrasti scemo
tutti noi ricorderemo
di Pompei le folli notti
di Gennaro ‘o chiagni e fotti

IL DISCORSO DELLA NONNA E DELLA SUOCERA

Il blocco etico sociale democratico secondo Barack Obama

di giorgio benigni

 

Con quella certa spocchia da dotti dell’Aeropago, in Europa e in Italia si è spesso guardato alle convention per le presidenziali degli Stati Uniti d’America come a passerelle mediatiche buone per le pagine di costume ma con l’idea che la politica fosse altrove.

Continua la lettura di IL DISCORSO DELLA NONNA E DELLA SUOCERA