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SOMMARIO COMPLETO — I COLLABORATORI
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“Le rôle de la politique est de faire le ménage et non pas de régler nos problèmes intérieurs. J’ignore pour moi s’il existe un absolu. Mais je sais qu’il n’est pas de l’ordre politique. L’absolu n’est pas l’affaire de tous : il est l’affaire de chacun”.
—- Albert Camus, La Crise de l’Homme (1946, in “Conférences et Discours 1936-1958”)
di paolo fai
Anche se incredibile, pare sia vero che Matteo Salvini abbia fatto il liceo classico. In tutta evidenza, ha male appreso i valori fondamentali della cultura greca, che dell’ospitalità e dell’accoglienza facevano la loro gloria e il loro motivo di vanto.
Non invito il vicepremier e ministro degli Interni a leggere, se non lo ha fatto al liceo, il canto VI dell’Odissea, con l’episodio della giovane Nausicaa che, davanti al malconcio Odisseo naufrago, non esita a condurlo al palazzo, dal padre Alcinoo, il re dei Feaci, promettendogli ospitalità. La lettura resta un’attività solitaria e per niente populistica, che non scatenerebbe lo tsunami del web. Attento come è alle reazioni dei social, Salvini farebbe bene, allora, a scendere a Siracusa, dove in questi giorni, al Teatro greco, vengono messe in scena, per il 54° ciclo delle rappresentazioni classiche organizzato dall’Inda, l’Edipo a Colono di Sofocle e l’Eracle di Euripide, in cui, dopo i protagonisti omonimi delle due tragedie, campeggia Teseo, il leggendario re di Atene.
Continua la lettura di LA FUORIUSCITA DALLA CIVILTA’ CLASSICA
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Sommario
editoriale
3. enzo palumbo, buscar el levante por el ponente!
memorandum
4. matteo salvini, il golpe leghista: ai cittadini lo diremo a cose fatte
astrolabio
5. francesco pisarri, migranti, conoscere per giudicare
7. alessio conti, la repubblica dei #tengofamiglia
8. nereo zamaro, chi ci salverà dai “censimenti speciali”?
la vita buona
10. valerio pocar, la frittata è fatta buon appetito
cronache da palazzo
11. riccardo mastrorillo, di sorte e di suffragio
nota quacchera
13. gianmarco pondrano altavilla, se alle minacce seguissero i fatti
l’opinione lieve
14. marella narmucci, donne: mai abbassare la guardia
lo spaccio delle idee
15. giovanni vetritto, appunti di un viaggio americano
19. comitato di direzione
19. hanno collaborato
6-11-15-18. bêtise
di PAGELLA POLITICA DI AGI – fact-checking 13 giugno 2018
L’Italia è davvero il Paese che spende di più in Europa per i migranti?
L’11 giugno il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha dichiarato, durante una conferenza stampa: “Stiamo lavorando sulla cifra 35 euro: voglio che rientri nella media europea, perché tutti i Paesi europei spendono di meno, e anche noi vogliamo spendere di meno”.
Siamo andati a verificare e si tratta di un’affermazione errata.
Continua la lettura di LA BUFALA DI SALVINI SUL COSTO DEI MIGRANTI
di andrea pertici
Nuova pesante sconfitta del Pd e del centrosinistra nei ballottaggi del 24 giugno.
Si tratta in fondo di un partito – e di una coalizione – che hanno ormai collezionato innumerevoli sconfitte. L’ultima era stata nelle elezioni politiche del 4 marzo, quando il Pd e il “suo” centrosinistra, “cucinato” in quattro e quattr’otto alla vigilia delle elezioni, alla bisogna di una legge elettorale che portava il nome del capogruppo “dem” e la firma anche dei due leader del centrodestra (con cui il Pd si è volentieri alleato per anni). A seguito di quelle elezioni, in cui il Pd era stato portato al minimo storico, grazie alla pluriennale strategia di rottamotori e rottamandi, non si è pensato di cambiare schema. Anzi, la perspicace reazione – portata avanti dal capo in testa a tutti gli altri – è stata da subito quella di fare gli offesi con gli elettori.
AVETE UN GIUDIZIO DA DARE IN BREVE? SCRIVETELO A info@criticaliberale.it……PER UN INTERVENTO PIU’ COMPLESSO, SCRIVETE ALLA DIREZIONE.
VINCENZO FERRARI: Un solo pensiero sul governo Conte (alias: Farage – Le Pen): se realizzerà il programma porterà il paese alla catastrofe. Se non lo realizzerà, avrà ingannato i suoi elettori. Tutto qui, per ora.
Continua la lettura di IN POLITICA LA LOGICA DEL MENO PEGGIO NON SEMPRE FUNZIONA
di gian giacomo migone
Caro Direttore, siamo di fronte ad un colossale paradosso. Il varo del governo Conte, che con ogni probabilità riceverà la fiducia delle camere, costituisce un’ importante vittoria democratica della Repubblica Italiana, anche se la sua natura politica, composizione e – nella parte più importante -programma, dovranno trovare la massima vigilanza, atto per atto, e – in linea di principio, la ferma opposizione di ogni democratico.
di riccardo mastrorillo
In un crescendo di innovative prassi istituzionali il Movimento 5 stelle e la Lega hanno predisposto un contratto di governo e hanno indicato Giuseppe Conte come presidente del Consiglio. Il Presidente Mattarella, vincendo qualche riserva sul fatto che il candidato non fosse un politico e poteva apparire debole, non essendo espressione diretta di un voto popolare, ha affidato a Conte l’incarico di formare un Governo. Abbiamo seguito in questi giorni le ricostruzioni dei retroscena e soprattutto la delicata questione del nome di Savona a Ministro dell’Economia. La Costituzione prevede all’articolo 92 che «Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri». Già la conoscenza della lingua italiana, potrebbe sovvenire per comprendere l’assoluta correttezza formale del comportamento di Mattarella, ma svariati e anche recentissimi precedenti, in merito al fatto che, rientra nelle prerogative del Presidente della Repubblica quella di contestare i nomi dei ministri proposti, aiutano a capire che in questa vicenda parlare di messa in stato d’accusa del Capo dello stati ci pare francamente ridicolo.
di giancarlo tartaglia
Mai una crisi politica nella storia della Repubblica è stata cosi lunga, complessa e dagli esiti assolutamente imprevedibili come quella che stiamo vivendo. Per tentare di comprenderla occorre partire da quelli che possiamo considerare, senza alcun dubbio, i punti fermi.
Il primo riguarda lo strombazzare in queste ore di un ipotetico impeachment del Presidente Mattarella. La richiesta non ha né senso logico né giuridico. Il Presidente della Repubblica ha agito nell’ambito dei poteri che la Costituzione gli conferisce. In base alla Carta del ’48 è il Presidente della Repubblica che nomina i ministri, ancorché proposti dal Presidente del Consiglio incaricato. Non esistono nella Costituzione limiti a questo potere discrezionale del Presidente. Pretendere di metterlo sotto accusa per il suo rifiuto di nominare il Professor Savona alla guida del dicastero del Tesoro è perciò frutto di analfabetismo costituzionale.
Il secondo punto, anch’esso assolutamente indiscutibile, è che in questo Parlamento, cosi come uscito dalle urne del 4 marzo, non esiste alcuna maggioranza e che dopo 80 giorni di crisi sono state “bruciate” tutte le possibili alleanze, tranne quella, che si va sempre più consolidando, tra Lega e 5 Stelle.
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