20 settembre festa dell’unità italiana e della laicità!

di maria mantello

La Breccia della laicità compie oggi 153 anni

Nella ricorrenza del 20 settembre, penso sempre al grande sindaco di Roma Ernesto Nathan che ben chiara aveva la svolta progressista impressa alla storia dalla Breccia di Porta Pia. Nel suo discorso di insediamento in Campidoglio il 2 dicembre 1907 affermava «Noi guardiamo all’avvenire. Noi guardiamo attraverso la breccia di Porta Pia», prospettando un programma di radicale rinnovamento (che avrebbe realizzato) per l’emancipazione individuale e sociale all’insegna della libertà e giustizia.

A quel nuovo patto di cittadinanza democratica apriva la Breccia della laicità. Con la caduta del papa re, si affermava la libertà dell’Italia, dell’Europa, del mondo dall’universalismo cattolico. Non era solo Roma a essere liberata. E Nathan non mancava di ricordarlo in occasione delle celebrazioni istituzionali del 20 settembre: «Per la breccia di Porta Pia entrò il pensiero civile e umano, la libertà di coscienza, abbattendo per sempre la muraglia di una Bastiglia morale: il potere temporale dei papi. Nel suo alto significato filosofico e universale questa è la festa del popolo per i popoli».

Quale rappresentante delle istituzioni pronuncerebbe analoghe parole oggi?

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I trattati di Lisbona e la costituzione europea

di pier virgilio dastoli

Dopo oltre un anno di complicate trattative condotte al riparo dai riflettori e della società civile con
la sola collaborazione degli assistenti dei gruppi politici, i relatori della Commissione Affari
Costituzionali del Parlamento europeo hanno infine presentato prima alla stampa il 13 settembre e
poi hanno depositato in Commissione un corposo rapporto sulla revisione del Trattato di Lisbona (o
meglio: dei trattati di Lisbona essendo stati suddivisi dai governi nel Trattato sull’Unione europea e
nel Trattato sul suo funzionamento) entrato in vigore nel dicembre 2009 insieme alla Carta dei
diritti fondamentali.

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UN GOVERNO FEROCE E DISUMANO

Una sorta di garanzia finanziaria, la cifra di quasi 5mila euro, prevista affinché i migranti possano evitare di essere internati nel Centro di Permanenza e accoglienza: nuova disposizione tramite un decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.
Fa impressione il come. Burocratese puro.
Un deposito finanziario di quasi 5.000 euro da parte dei richiedenti asilo che desiderano evitare di essere detenuti in un Centro di accoglienza durante l’esame del loro ricorso contro il rifiuto della loro domanda.

La somma di 4.938 euro garantirà al migrante, per un massimo di 4 settimane di trattenimento “la disponibilità di un alloggio adeguato sul territorio nazionale, i fondi necessari per un eventuale rimpatrio e mezzi minimi per il sostentamento”.
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Una strada per Berlusconi?

di vittorio coletti
Si possono capire quelli di Portofino. Desiderano intitolare le loro strade ai paperoni del mondo, in segno di gratitudine per il contributo che hanno dato alla crescita del valore immobiliare delle loro case. Basta che siano morti da almeno dieci anni e possono offrigli il nome di un caruggio, memori delle loro palanche. Ma ha fatto male il prefetto di Genova a concedere loro di intitolare una strada a Silvio Berlusconi, morto troppo fresco per salire agli onori toponomastici, visto che la legge non consente titolazioni di vie e luoghi pubblici a chi non è morto da almeno dieci anni, salvo deroga del prefetto ”per casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano benemeritato della nazione” (legge 1188 del 1927). E qui sta il punto. Berlusconi ha “ben meritato della nazione” (non, si badi, di Portofino)? Alcuni milioni di italiani, che sono sicuro di rappresentare, ne dubitano e sono inclini a pensare che il Defunto abbia fatto più male che bene al nostro Paese, specie se si considera il bene che poteva fargli e che invece non gli ha fatto. Questi italiani hanno disapprovato le sue scelte politiche, hanno detestato il suo stile, lo sdoganamento della destra fascistoide, il fastidio per quella davvero liberale, l’abbassamento brutale del linguaggio politico.

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QUEL RAMO DI COMO IN MANO ALLA MAFIA E ALLA BUROCRAZIA

di tebaldo di navarra

La notizia che Clooney vende la sua villa a Laglio sul Lago di Como potrebbe essere confinata nel pettegolezzo dei rotocalchi. Invece, per  gli oriundi e soprattutto per gli stranieri che hanno la seconda casa in Italia, è una cosa seria. Burocrazia e fisco non solo sono esosi ma non sempre chiari fino ad arrivare al paradosso  di Roberto Benigni e Massimo Troisi che alla fine della scena mandano la parolaccia liberatoria al gabelliere. L’Italia dovrebbe avere  – da Paese della Unione europea – un livello di civiltà nelle relazioni umane in generale dando servizi pubblici e chiedendo una equa contropartita agli utenti. Invece non è così. La previdenza e il servizio sanitario pubblico  sono a dei livelli così bassi che il contribuente dovrebbe chiedere molti soldi indietro delle tasse pagate. George Clooney è un noto attore che ha valorizzato il turismo nell’area del Lago di Como dove l’ambiente e la bellezza creano una cornice di sogno. Eppure  non c’è corrispondenza  tra il bello della natura e il brutto della cosa pubblica a prescindere dai colori politici che si alternano nelle amministrazioni locali e al governo.

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LA PANCIA GRILLINA

Grillo, anche nei suoi momenti di grazia e di disgrazia non ci ha fatto né ridere né piangere. Oggi, stipendiato lautamente dal suo Movimento e riconoscente al nuovo Capo, mostra particolare acrimonia e nessun senso critico. A dirla tutta, nei suoi sbandamenti fa persino un po’ pena. Come non ricordare che si deve proprio a lui l’elezione alla Camera del fondatore di un partito a destra dell’estrema destra? Così, mentre i suoi fans dileggiano il “comico” Zelensky, il comico nostrano, invece di fare opposizione alla maggioranza di  governo, si dedica ad attaccare il Pd della Schlein. Forse immagina nuove sue alleanze  con Salvini a cui regalò il venti per cento dei propri voti e l’appoggio alle “porcate” più nefaste? Ah! Se ripenso all’indimenticabile elezione di Marcello Foa come Presidente della Rai…

Purtroppo non si può mai cancellare il peccato originale, quello slogan – “non esiste né la Destra né la Sinistra” – espressione della “pancia” del destrorso opportunista. E in questo il M5s non è stato, e non è, secondo a nessuno. Il povero Mimmo De Masi (Dio…quanta ingenuità da accademico dilettante in politica) pensò di potersi inventare un Labour party in un paio di mesi pre-elettorali, partendo da dirigenti e ideali intimamente di destra. E così una forza che nella passata legislatura ha visto centinaia di suoi parlamentari emigrare verso lidi lontani ed è così entrata nella storia per aver realizzato il primo “trasformismo di massa”, ora campa alla giornata cercando di accattonare voti a destra e a manca. E non ha appreso proprio nulla dalle sue stesse vicende, visto che persino dopo la rivoluzione laburista ha mostrato di continuare a rubare voti democratici. Come nella Regione Lazio dove il Gruppo di Consiglieri “neolaburisti”, per la metà, si è trasferito di corsa a Forza Italia, ovvero là dove porta la “pancia” e la fame di potere. Intanto – si sa – la Destra “non esiste”, però pur non esistendo acchiappa opportunisti, e governa. Anche grazie ad elettori che non apprendono dall’esperienza e continuano a farsi truffare.

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QUARTA SERIE DI “STATI UNITI D’EUROPA”

Stiamo elaborando il progetto per la quarta serie: coloro che intendono proporsi come collaboratori e/o redattori volontari possono scrivere a info.criticaliberale.it

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Il titolo di questa rivista riproduce la testata di un periodico dell’Ottocento democratico, edito in francese e tedesco, e occasionalmente in italiano, inglese e spagnolo. Fondato dalla Lega internazionale della pace e della libertà al Congresso della pace tenutosi a Ginevra nel settembre del 1867, sotto la presidenza di Giuseppe Garibaldi, col patrocinio di Victor Hugo e di John Stuart Mill e alla presenza di Bakunin, “Les États-Unis d’Europe – Die Vereinigten Staaten von Europa” sarebbe sopravvissuto fino al 1939, vigilia della grande catastrofe dell’Europa. I suoi animatori (fra cui il francese Charles Lemonnier e i coniugi tedeschi Amand e Marie Goegg) tentarono di scongiurare tale esito già a Ginevra, rivendicando, accanto all’autonomia della persona umana, al suffragio universale, alle libertà civili, sindacali e di impresa, alla parità di diritti fra i sessi, «la federazione repubblicana dei popoli d’Europa», «la sostituzione delle armate permanenti con le milizie nazionali», «l’abolizione della pena di morte», «un arbitrato, un codice e un tribunale internazionale».

La testata è stata ripresa come supplemento di “Critica liberale” nella primavera del 2003 con la direzione di Giulio Ercolessi, Francesco Gui e Beatrice Rangoni Machiavelli. Dopo una interruzione, è “Criticaliberalepuntoit” che dà inizio nel 2014, ad una seconda serie, con cadenza mensile, sotto la direzione di Claudia Lopedote, Beatrice Rangoni Machiavelli e Tommaso Visone.

Dall’estate 2018 la terza serie è diretta da Giovanni Vetritto. La quarta serie è in corso di elaborazione, avrà una cadenza mensile online e semestrale cartacea. Sarà distribuita gratuitamente e come tutte le iniziative della Fondazione Critica liberale non avrà scopo di lucro. Direttore responsabile delle serie: Enzo Marzo

“Gli Stati Uniti d’Europa” intende riproporre, oggi più che mai, la necessità e l’attualità dell’obiettivo della federazione europea nella storia politico-culturale del continente, operando per la completa trasformazione dell’Unione europea in uno Stato federale. Tale obiettivo viene perseguito sulla scia dell’orizzonte cosmopolitico kantiano e della visione democratica indicata da Ernesto Rossi e Altiero Spinelli nel Manifesto di Ventotene.

QUI l’indice dei numeri di “Stati Uniti d’Europa” e una più diffusa illustrazione dei suoi fini

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QUARTA SERIE DI “STATI UNITI D’EUROPA”

Stiamo elaborando il progetto per la quarta serie: coloro che intendono proporsi come collaboratori e/o redattori volontari possono scrivere a info.criticaliberale.it
 

STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 “Premio Critica liberale sulla Libertà”

Quarta edizione del “Premio Critica liberale sulla Libertà”
Il premio sulla Libertà di quest’anno è stato assegnato al   
MOVIMENTO DELLE DONNE IRANIANE
“DONNA, VITA, LIBERTÀ”

La motivazione è a cura di Francesca Canino

Il Premio della Libertà 2023 è assegnato al movimento popolare “Donna Vita Libertà”. Insieme al movimento vogliamo premiare tutte le donne iraniane che hanno lottato – e lottano ancora – per la liberazione da una condizione anacronistica e subalterna. Combattenti fino alla morte, i loro veli bruciati, i capelli al vento, le proteste nelle piazze sulle note di “Bella ciao” hanno avuto, lo scorso anno, un’eco estesa e scuotente.

Le donne dell’Iran hanno intensificato la loro azione in seguito alla morte di Masha Amini nel settembre del 2022, avvenuta a Teheran mentre era sotto la custodia della polizia morale iraniana. La giovane era stata fermata perché il suo velo non copriva tutti i capelli. L’uccisione di Masha si rivelò una miccia mortale: il paese insorse, migliaia di iraniani scesero nelle piazze nella speranza di far cadere la Repubblica islamica, un regime che da oltre 40 anni opprime il popolo. Ma le autorità ordinarono di agire con fermezza contro i dimostranti, un pugno di ferro che in breve fece un’altra vittima, Hadith Najafi, la donna simbolo dei cortei, assassinata dopo essere stata arrestata dalla polizia morale. Continua la lettura di STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 “Premio Critica liberale sulla Libertà”

STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 – Archivio liberale sul Divorzio in Italia

FONDAZIONE CRITICA LIBERALE

Archivio liberale sul Divorzio in Italia
ILLUSTRAZIONE DEL PROGETTO E NOTIZIE
SULLA CONSISTENZA DEL FONDO ARCHIVISTICO
Franco Caramazza (Vice Presidente Fondazione Critica liberale)

A maggio del prossimo anno saranno i 50 anni del Referendum sul Divorzio. Per il significato che ha avuto per il Paese, e per noi liberali, noi di Critica non faremo passare questo anniversario sotto silenzio. Intanto cominciamo oggi ad istituire l’Archivio Liberale per il Divorzio, che ha sede in Via delle Carrozze.

Va subito detto che l’iniziativa dell’Archivio prende corpo grazie alla generosità di Beatrice Rangoni che ha messo a disposizione, e affidato alla cura della Fondazione Critica Liberale, le carte del Comitato liberale per il Divorzio che si formò attorno all’iniziativa di Antonio Baslini. Archivio ricco di carte utili a ricostruire quella vicenda così decisiva per la maturazione dei diritti civili nel nostro Paese.

Ma, insieme alla gratitudine nei confronti di Beatrice per la sua generosa disponibilità, va sottolineata, in premessa, un’altra circostanza: le carte sono già tutte ben ordinate. Per noi si tratta solo di inventariarle, catalogarle e studiarle. E questo ordine che troviamo nelle carte dà ragione di un metodo sistematico di lavoro politico, esemplare, che ha sempre contraddistinto la lunga e significativa militanza politica di Beatrice, non solo sul Divorzio ma anche su altre battaglie liberali di grande rilievo. Continua la lettura di STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 – Archivio liberale sul Divorzio in Italia

STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 “Premio Critica liberale sulla Libertà”

Quarta edizione del “Premio Critica liberale sulla Libertà”
Il premio sulla Libertà di quest’anno è stato assegnato al   
MOVIMENTO DELLE DONNE IRANIANE
“DONNA, VITA, LIBERTÀ”

Il Premio è stato consegnato a Farian Sabahi
(docente di Storia contemporanea del Medio Oriente)

VIDEO  MESSAGGIO DI FARIAN SABAHI

 

Buon pomeriggio a tutti, sono Farian Sabahi, ricercatrice senior in Storia contemporanea presso l’Università dell’Insubria, dove insegno un corso e due seminari sul Medio Oriente.
Come giornalista professionista, sono trent’anni che mi occupo di Iran per le radio, le televisioni, e la carta stampata.
Innanzitutto, vorrei ringraziare Critica liberale per questo premio al movimento iraniano Donna vita libertà.

A innescare le proteste era stata la morte della ventiduenne di etnia curda Mahsa Amini il 16 settembre. Era originaria di Saqqez, nella provincia del Kurdistan iraniano. Studentessa di biotecnologie, si era recata nella capitale prima dell’inizio dell’anno accademico per qualche giorno di vacanza con i genitori e il fratello minore.
Il 13 settembre era stata fermata dalla polizia morale all’uscita della metropolitana. Come avviene in genere in questi casi, era stata portata in un centro di rieducazione per malvelate e lì è deceduta tre giorni dopo, a causa delle percosse.
La sua morte ha scatenato rabbia, anche tra le minoranze etniche (curdi in primis, ma anche i baluci nel sudest), da sempre discriminate perché non è loro consentito usare le loro lingue e i loro dialetti in ambito scolastico e i loro rappresentanti non possono aspirare alle massime cariche dello stato.
Sono molte le violazioni dei diritti umani documentate nella Repubblica islamica dell’Iran nei dodici mesi di proteste del movimento Donna, vita, libertà.
Processi sommari. Giovani donne arrestate, picchiate, bendate con quegli stessi veli che avevano fatto scivolare sulle spalle in segno di dissenso, stuprate con oggetti metallici, accecate deliberatamente dai proiettili dei poliziotti. Ragazzi fermati dalle forze dell’ordine, frustati, sottoposti a elettroshock, appesi a testa in giù, violentati, impiccati. Continua la lettura di STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 “Premio Critica liberale sulla Libertà”

confusione 5 stelle

in Europa votano per aumentare i parlamentari, dopo che in Italia li hanno ridotti

di riccardo mastrorillo

Il 12 settembre il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione per aumentare il numero dei Parlamentari, che passeranno, in vista delle elezioni europee del 2024 da 705 a 716, in applicazione dell’articolo 14, paragrafo 2, TUE, sono stati considerati i seguenti principi: il numero totale dei seggi al Parlamento europeo non può essere superiore a 750, più il presidente; Continua la lettura di confusione 5 stelle

USCITO IL N.134 DEL “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SU ILFATTOQUOTIDIANO.IT

per scaricare il pdf del “NONMOLLARE” clicca qui
e anche su www.ilfattoquotidiano.it – proposta al governo: una tassa sulle panzane dei politici. si prevede un autunno caldo

Sommario
la perla
3. piero gobetti, il militare
la biscondola
5. paolo bagnoli, un autunno freddo e grigio
cronache da palazzo
7. riccardo mastrorillo, la tassazione sulle “extraballe”
res publica
9. angelo perrone, vannacci, la libertà d’espressione e lo stato
11. antonio caputo, il razzismo del generale
l’osservatore laico
12. raffaello morelli, trappole per il cittadino nell’8xmille
14. attilio tempestini, le croci sulle vette
gli stati uniti d’europa
15. raffaello morelli – pietro paganini, per un programma liberale alle elezioni ue 2024
cosmopolis
18. roberto fieschi, la lunga storia di un conflitto insanabile
lo spaccio delle idee
21. antonio pileggi, lavoro, lavoro povero e costituzione
26. comitato di direzione
26. hanno collaborato
8. bêtise d’oro
8. orsinate: totalitarismi di tutto il mondo unitevi!
11-13-17. bêtise

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