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Partirà il corteo dei vassalli?

di giovanni perazzoli

Viene detto e ripetuto che Trump è un isolazionista. Non è vero. La cifra della politica di Trump è la politica estera. Le sue posizioni di politica interna sono banalità: la lotta all’immigrazione illegale, il contenimento del wokismo, un po’ di politica economica basata su meno tasse e riduzione della spesa pubblica. Staremo a vedere, ma dubito che vedremo dei cambiamenti epocali.

Dove invece potremmo davvero vedere cambiamenti epocali è nella politica estera, con la rottura dell’architettura atlantica che ha garantito la pace: un’alleanza naturale tra democrazie. I cambiamenti epocali potrebbero arrivare con la disgregazione dell’UE. Cresceranno i populisti (amici di Trump, c’è da scommetterci), che metteranno in crisi i già debolissimi stati europei. Partirà il corteo dei vassalli? Eccome! Naturalmente, tutto a vantaggio delle autocrazie.

TEMPI BUI

IERI

VOTARE CONTRO

GLI STATI UNITI SONO SULL’ORLO DEL PRECIPIZIO, I VALORI FONDANTI E LA COSTITUZIONE FEDERALE SONO MESSI IN DISCUSSIONE DA UN CANDIDATO GOLPISTA, VIOLENTO, RAZZISTA, ANTIDEMOCRATICO, DELINQUENTE PERICOLOSISSIMO PER GLI AMERICANI, PER LA STESSA UNITÀ DELLA FEDERAZIONE E PER TUTTO IL MONDO CIVILE.      SOLO I CIECHI E I SORDI POSSONO NON PERCEPIRE IL PERICOLO. SOLO IL QUALUNQUISMO, L’AUTORITARISMO E IL FASCISMO INTERNAZIONALE POSSONO APPOGGIARLO DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE.

OGGI

TEMPI BUI

TRUMP HA VINTO. GLI STATI UNITI SONO SPACCATI IN DUE IN MODO RADICALE. HA VINTO UN PREGIUDICATO VIOLENTO, SOVRANISTA E PROTEZIONISTA. L’INTERNAZIONALE NERA GIUSTAMENTE ESULTA. FELICI TUTTI GLI AUTOCRATI, I FASCIO-BOLSCEVICHI E IL CAPITALISMO PIU’ ARRETRATO E SREGOLATO. COMINCIANO TEMPI BUI PER TUTTI I DEMOCRATICI E I LIBERALI, CHE (AHINOI!) HANNO ACCUMULATO TROPPI ERRORI. DA ADESSO DIVENTA ANCORA PIÙ ESSENZIALE DIFENDERE CON UNGHIE E CON DENTI LE LIBERTÀ E GLI STATI DI DIRITTO, CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE LA DEMOCRAZIA FORMALE, DISGIUNTA DAL LIBERALISMO, PORTA ALL’AUTORITARISMO

RESPONSABILI E IRRESPONSABILI

 

di giovanni perazzoli

Mentre gli elettori di centrodestra e centrosinistra convergono su Kamala Harris, riconoscendo – al di là delle appartenenze politiche – i rischi di destabilizzazione che Trump porta con sé, il 54% degli elettori del M5S sogna il ritorno dell’ex presidente americano (con un 21% di “non so” che parla da solo).
Il Movimento nato contro la “casta” resta fedele alla sua vocazione antisistema, che però è il sistema che ha garantito all’Occidente decenni di libertà e prosperità. Gli elettori di centrodestra avrebbero dovuto seguire Trump, ma comprendono che la posta in gioco è la stabilità del mondo e della pace (proprio della pace). Capiscono la gravità dei rapporti tra Trump e Putin, e che molte cose nei loro rapporti non tornano (e non possono tornare). Per la base del M5S non è così, riescono a preferire chi definisce l’UE “peggio della Cina” e che invita Mosca a “invadere chi non paga” il dovuto all’Alleanza Atlantica – parole che, minando la compattezza NATO proprio quando servirebbe come strumento di dissuasione, ci costringono a spendere di più per una difesa meno efficace.
Il “capo largo” è pieno di mine. Diffidare di chi cavalca l’antipolitica. La crisi della democrazia è più facile che apra le porta al virus che la ucciderà definitivamente, che a una soluzione.

EDUCAZIONE AMERICANA

30 ottobre 2021. Il capo della «democrazia» più potente del mondo (ancora?), trovandosi occasionalmente a Roma, va, da buon cattolico, in visita dal Papa. Colloquio cordiale, durato assai più del previsto, con scambio di doni eccetera. Tra una chiacchiera e l’altra, l’illustre personaggio si dimentica che il Presidente della repubblica ospitante lo sta aspettando e giunge all’appuntamento con oltre un’ora di ritardo, alla faccia del protocollo e della buona educazione. Si sa che non si devono far aspettare le fidanzate, ma sì un capo di stato, anche se è l’ospite. Specialmente se si è convinti di poterselo permettere.  

valerio pocar 

I pericoli militari del tramonto dell’egemonia americana

di  gian giacomo migone 

È necessaria una strategia indipendente di una Europa sempre più unita. I crolli sistemici determinano un vuoto di potere che viene riempito da iniziative e scontri. C’è un non detto che riguarda il ruolo degli Stati Uniti dopo il ritiro dall’Afghanistan e le tragiche conseguenze che ne derivano, tuttora in corso. Soprattutto in Italia, dove non bastano i silenzi di Draghi e i balbettii di Di Maio e dei grandi media che ora si fingono post atlantici.

Quanto sta avvenendo in quel lontano paese ha reso visibile ed ineludibile una tendenza in atto da anni, che ha avuto inizio da quella sconfitta subita in Vietnam, dalla conclusione per tanti aspetti simile a quella che si sta dipanando a Kabul: il declino del potere relativo degli Stati Uniti rispetto al resto del mondo.

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Come cittadini del mondo…

Come cittadini del mondo, soffriamo per la perdita senza senso di un’altra vita per mano della polizia statunitense.

Siamo vicini a tutti coloro che sono colpiti più profondamente.

Questi brutali omicidi devono finire. Ognuno è una colpo al cuore della nostra umanità e una macchia indelebile alla dignità degli Stati Uniti.

Il razzismo cresce nel silenzio, quindi non staremo zitti. Il razzismo è un problema che riguarda tutti noi. È una lotta di tutti.

Ma non possiamo permettere che la lotta diventi odio, non saremmo quindi più saggi di coloro che cerchiamo di cambiare. Con le parole di Martin Luther King: “L’oscurità non può scacciare le tenebre; solo la luce può farlo. L’odio non può scacciare l’odio; solo l’amore può farlo.”

È con questo spirito che chiediamo a tutti coloro che sono al potere di agire ORA e riteniamo il presidente Trump e le autorità statali e locali statunitensi responsabili di:

  • Garantire che tutti gli agenti coinvolti nell’uccisione di George Floyd siano sottoposti a un imparziale processo legale,
  • Espellere e perseguire gli ufficiali anche per un solo caso di uso eccessivo della forza o per non intervenire per impedirlo,
  • Garantire che ogni omicidio per mano della polizia venga indagato in modo indipendente e trasparente.

Ci impegniamo a fare la nostra parte, opponendoci alla paura, alla rabbia e all’ignoranza del razzismo con tutta la speranza, l’amore e la forza della nostra umanità.

Riposa in pace, George Floyd..
La tua morte non sarà invano

FIRMA L’APPELLO SU https://secure.avaaz.org/campaign/it/george_floyd_loc/?zxdGThb

Queste sono le ultime parole di George Floyd, un uomo di 46 anni ucciso da un agente di polizia statunitense che lo ha bloccato, premendogli il ginocchio sul collo con tutto il suo peso per quasi nove minuti:

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UNA BRUTTA STORIA

Riedizione del c.d. “caso Amanda”? Si sono  già mobilitati i media statunitensi. La  foto servirà per  sostenere che la confessione dei due ragazzi è stata estorta o frutto di gravi pressioni psicologiche; che le forze di polizia italiane operano in modo arbitrario (e con esse la magistratura: obiettivo dei prossimi prevedibili  attacchi .   Dalla rabbia per l’uccisione del Carabiniere all’indignazione per i metodi dell’Arma. Tra poco pressioni diplomatiche mentre i tg contraddittoriamente dopo aver definito i “ragazzi da poco 18enni rei confessi” dicono che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Metteteci  gli Usa che non amano che i loro cittadini siano giudicati all’estero  e i sovranisti alle vongole nostrane,  e l’estradizione è dietro l’angolo con tanto di scuse.   Presto inizierà il balletto da Vespa  con tanti saluti al sentimento di giustizia e al dolore   dei familiari del povero Mario Cerciello. A proposito, a chi è venuto in mente di fare quella foto e perché? Perché ?