COMPAGNI DI CALENDA

Mentre il paese sprofonda in un pozzo di demagogia, il P.I. (Partito Idiota) si trastulla organizzando cene. E non ce la fa neppure in questo. Calenda, dilettante chef, non riesce a cucinare per quattro, perché dimentica che il Renzi “andato a male” rende indigesto qualunque pasto. Allora il volenteroso Calenda ha un’idea: se la cena ha fatto fiasco, allora predispongo un pranzo ristretto. Detto fatto. Gentiloni abbocca, ma ancora una volta il risultato è disastroso. Per i giornali l’incontro storico è una “breve”.

Dato che sappiamo che Calenda è pervicace nell’ignoranza (vedi i suoi pasticci lessicali e politici tra liberalismo e liberismo) come nella velleità organizzativa,  corriamo a dargli un consiglio prezioso: lasci stare, dopo la cena e il pranzo falliti non le rimarrebbe che apprestare una merenda, ma immagini che sarcasmo si attirerebbe addosso….

la lepre marzolina – 30 settembre 2018

MENTALITA’ FASCISTA DELLA GIUNTA TRIESTINA

Trieste, locandina censurata: salta la mostra sulle leggi razziali – Il manifesto dell’evento organizzato dal liceo Petrarca non è piaciuto al Comune, che ha censurato la locandina della mostra “Razzismo in cattedra”.

TRIESTE – Una foto in bianco e nero di tre ragazze sorridenti, con libri e cartelle in mano. In basso la prima pagina del quotidiano Il Piccolo, datata 3 settembre 1938: “Completa eliminazione dalla scuola fascista degli insegnanti e degli alunni ebrei” il titolo che annunciava l’applicazione delle leggi razziali. È la locandina scelta a Trieste per la mostra “Razzismo in cattedra”, promossa dal liceo Petrarca a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali. E saltata proprio per via di quella immagine. “Troppo forte” secondo il Comune.

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“LEGA RAZZISTA”: UN PROCESSO A PIACENZA

L’europarlamentare del Pd Cecile Kyenge è a giudizio davanti al tribunale di Piacenza per diffamazione, in seguito alla querela  davvero temeraria  di Salvini. Kyenge, durante una festa dell’Unità a Parma, accusò la Lega di essere razzista, poiché Fabio Rainieri,  all’epoca segretario della Lega Nord dell’Emilia, aveva pubblicato  una foto di  Kyenge  accompagnandola con un commento in cui l’attuale parlamentare europea veniva paragonata a un orango.  

“La Lega è razzista? Giudicate voi”. Lo scrive sui social Cecile Kyenge, che pubblica diversi titoli di giornali raccolti nel tempo: “Quando Salvini cantava: ‘senti che puzza arrivano i napoletani'”; “Calderoli: ‘quando vedo Kyenge penso a un orango'”; “La Lega: ‘vagoni separati per extracomunitari'”; “Borghezio: ‘Governo del Bonga bonga, Kyenge scelta del c…'”.  Ora si celebra il processo.

 

 

 

STRANIERO UNO STUDENTE SU DIECI

di IDOS E CONFRONTI

Straniero uno studente su dieci
ma in tre casi su cinque è nato in Italia:
nuove priorità per la scuola multiculturale

 Nell’imminenza della riapertura delle scuole, in Italia le classi saranno ancora spiccatamente multiculturali. Secondo i dati raccolti nel Dossier Statistico Immigrazione 2018, che il Centro Studi e Ricerche IDOS, in partenariato col Centro Studi Confronti, presenterà il prossimo 25 ottobre, sono stati 826.000 gli iscritti di cittadinanza straniera nell’a.s. 2016/2017, circa un decimo (9,4%) della popolazione scolastica complessiva.

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METTIAMO UN PUNTO DEFINITIVO ALLA POLEMICA CON I LIBERALOIDI

di enzo marzo

Forza Italia vota a favore della “democrazia illiberale” di Orban

Ovviamente noi lo abbiamo sempre saputo che il berlusconismo era una truffa maldestra a uso e consumo dei liberali (noi li abbiamo sempre chiamati “liberaloidi”) che non desideravano altro che farsi truffare e lucrarci sopra. Così hanno fatto finta per venticinque anni di credere che il partito di un frodatore, di un colluso con la mafia e di un corruttore di avvocati e giudici avrebbe finalmente realizzato la “rivoluzione liberale” in Italia. I risultati stanno sotto i nostri occhi.

Roba da ridere, anzi da piangere, se ricordiamo i salti mortali dottrinali dei “professori della cattedra” sui giornali-spazzatura dell’ex cavaliere e addirittura in parlamento per giustificare il loro servilismo che tanto ha lavorato al massacro della tradizione e del pensiero liberale italiano.

Ora siamo arrivati al punto terminale.

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VERGOGNE ESIBITE (CON UNA NOTERELLA REDAZIONALE)

Non mi capacito del come la Procura della Repubblica possa avere, a mio parere indebitamente, ratificato, per quanto si legge una siffatta dilazione . Per di più con una conferenza stampa che maschera una resa del diritto e l’abdicazione di chi ne deve pretendere l’applicazione uguale per tutti . Senza alcuna garanzia e nella quasi totale e ragionevole certezza che tra 82 anni non ci saranno più né Lega né Salvini. E nemmeno quasi tutti noi …

[Redazione – e.m. : Perfettamente d’accordo, non avrebbero escogitato questa presa per i fondelli nemmeno nella Prima repubblica, ma oggi siamo di buon umore e ci consoliamo pensando ai giornali-spazzatura che per settimane hanno gridato alla lesa democrazia difendendo una Lega Ladrona, che ora ha implicitamente ammesso di aver sottratto i 49 milioni. Chiederanno scusa ai loro lettori per la loro sfacciata complicità? Speriamo anche che molti frodatori dello Stato si facciamo forti di questo precedente e pretendano di dilazionare per molti decenni la restituzione del maltolto].

LA POLITICA CHE NON C’E’ PIU’

di  riccardo mastrorillo

Il 4 settembre alla Camera si è svolta, con sorprendente ritardo, l’informativa del governo sul crollo del ponte Morandi a Genova. Al termine dell’informativa sono state presentate e votate alcune risoluzioni. Citazione da Wikipedia: «La risoluzione è uno degli atti con cui il Parlamento indirizza il Governo. Non ha valore formale ma meramente procedurale, non incide giuridicamente sulla vita del Governo, infatti in caso di voto contrario non è tenuto a dimettersi, a meno che non vi abbia posto la questione di fiducia, ma ha valore politico. Affini alle mozioni, vengono presentate a conclusione di un dibattito.» Si potrebbe discettare a lungo sullo scarso valore di alcuni strumenti parlamentari, come appunto le risoluzioni, gli ordini del giorno e negli ultimi anni le stesse mozioni, ma non è questo l’argomento emergente. E’ chiaro quindi che la risoluzione è un indirizzo politico che viene dato al governo, quindi si tratta di considerazioni e indirizzi di natura non giuridica: non sono certo vincolanti come le leggi o come la Costituzione, ma pare che anche di  queste due, alcuni autorevoli membri del governo sembrino avere delle difficoltà a tenerli da conto….

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LA CONFUSIONE DEL PRESIDENTE

Il prof.  Conte, vice dei due vice premier e presidente (?) del consiglio ha detto (parole testuali):
“Oggi è l’8 settembre. Una data simbolica. In quella estate di 75 anni fa si pose fine a un periodo buio della nostra storia. Iniziava un periodo di ricostruzione prima morale e poi materiale del nostro paese”.  L’8 settembre segnò invece l’inizio del periodo più tragico della storia italiana, quella data non pose fine al fascismo che rinacque con la Repubblica di Salò, né alla guerra, che anzi si fece ancora più cruda coi bombardamenti nelle città e con la resistenza partigiana. C’e’chi ha scritto anche di “morte della patria ” il cui senso profondo fu ritrovato grazie alla lotta partigiana alla Liberazione e alla Costituzione.  Forse il prof. Conte ha scambiato l’8 settembre col 25 aprile

LEZIONE DI POLITICA A UN ANALFABETA

di enrico galiano

Caro Ministro dell’Interno Matteo Salvini ,
ho letto in un tweet da Lei pubblicato questa frase: “Per fortuna che gli insegnanti che fanno politica in classe sono sempre meno, avanti futuro!”.
Bene, allora, visto che fra pochi giorni ricominceranno le scuole, e visto che sono un insegnante, Le vorrei dedicare poche semplici parole, sperando abbia il tempo e la voglia di leggerle. Partendo da quelle più importanti: io faccio e farò sempre politica in classe. Il punto è che la politica che faccio e che farò non è quella delle tifoserie, dello schierarsi da una qualche parte e cercare di portare i ragazzi a pensarla come te a tutti i costi. Non è così che funziona la vera politica.

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IN ATTESA DI MACARON

di gian giacomo migone

[anteprima di un editoriale del prossimo numero di “nonmollare]

Niente paura. In realtà sono un prestigioso notista politico, non importa di quale delle testate principali, o main stream, che ben conoscete. Firmo con uno pseudonimo, preso a prestito, perché, per una volta, intendo scrivere in chiaro quello che solitamente faccio leggere tra le righe.

La campagna elettorale dei soliti al comando sta andando a meraviglia. Tra costoro ci sono anche i proprietari del mio giornale, ma non ho bisogno di prendere ordini, li intuisco e talora li precedo. Alle prossime elezioni politiche – quelle europee potrebbero coincidere o servire per scaldare i muscoli – il nostro candidato, Macaron, sarà sicuramente il vincitore. Ciascuno sta facendo bene la sua parte.

 Salvini ogni giorno ne inventa una, mostrandosi razzista, fascistoide, ignorante quanto basta a rastrellare voti a sufficienza per costituire una credibile minaccia alla democrazia e all’Europa, ove si è alleato con alcuni della sua risma, ma sempre molto  attento a non ferire i nostri interessi duraturi.  

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SALVINI, MARONI E LA MALA

«Le norme fiscali che prevedono sconti o dilazioni nei confronti del fisco vanno cancellate. Cancellate per tutti a prescindere dal calcio. Al piccolo imprenditore i debiti fiscali non li toglie nessuno». Matteo Salvini, 2005

Appena una decina di giorni prima il re dei buffoni aveva tuonato: “Temete l’ira dei giusti”. Con tono biblico, tanto per far vedere che bazzica il testo sacro. (E come al solito smercia una bufala, perché nella Bibbia non c’è traccia di ira dei giusti, ma i giornali abboccano). Il giornali spazzatura dell’estrema destra, che affiancano alla devozione religiosa la quotidiana dose di scurrilità, si stracciano le vesti, il “Foglio” evoca lo stato di polizia. Sull’Italia incombe la maledizione salviniana. Noi tremiamo ma non la beviamo, e commentiamo con “Temete l’ira dei giusti truffatori”. Avevamo ragione:  Salvini, mentre minaccia fulmini e saette , sotto banco invia i suoi avvocati a trattare la rateizzazione della restituzione di quanto la Lega Ladrona ha frodato allo Stato. Una storia all’italiana, dunque. Un long seller, che durerà fino al 2095.  Prima le grida, poi l’ammissione. Non Mosè e il castigo divino, ma i soliti ignoti con il neo-Totò in testa. 

Ps. Attendiamo con ansia il sequel di questo film comico. Suggeriamo un bel finale: colpo di scena, i soldi rubati allo stato dalla Lega Ladrona sono ritrovati casualmente in qualche materasso lussemburghese. Presso tutti gli schermi, soprattutto all’estero, grande successo dell’Ingiustizia italiana.

la lepre marzolina – 19 settembre 2018

DALLO SPETTACOLO ALL’AVANSPETTACOLO, COME LA POLITICA HA TOCCATO IL FONDO

Siamo arrivati ad un passaggio epocale. Alcuni anni fa il realismo ci fece maturare il giudizio che la crisi del nostro paese fosse irreversibile. Troppi erano gli indicatori, dalla scuola all’informazione, dall’assuefazione dei cittadini al cinismo  e alla corruttela sfacciata e impunita che Berlusconi  & company avevano iniettato nel tessuto civile. Tutti noi ce la siamo presa con la Casta e abbiamo fatto passare in secondo piano la metastasi che invadeva tutti gli strati sociali. Continua la lettura di DALLO SPETTACOLO ALL’AVANSPETTACOLO, COME LA POLITICA HA TOCCATO IL FONDO

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