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Dazi UE-USA: la resa al bullismo di Trump

di angelo perrone

 L’accordo raggiunto tra Stati Uniti ed Unione Europea sui dazi rappresenta un capitolo preoccupante nelle relazioni transatlantiche. Dapprima Antonio Misiani (PD) l’ha commentato come una “resa senza condizioni” e un “patto capestro“, poi la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha parlato di “subalternità” agli Usa.

La retorica di Donald Trump, basata sull’idea di un’America svantaggiata e vittima di accordi commerciali iniqui – un “riequilibrio” lo ha definito erroneamente Ursula von der Leyen, sposando un falso narrativo – ha imposto una logica distorta che l’Europa non è riuscita a controbattere.

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USA: il governo sopra le leggi?

di angelo perrone

La recente decisione della Corte Suprema statunitense di fatto “disarma” la magistratura nella funzione di controllo dell’operato del presidente. Non è una semplice interpretazione giuridica. È un atto che travalica il rispetto delle regole democratiche, incidendo sulla separazione dei poteri. In sintesi, la Corte ha limitato la capacità dei tribunali federali di esaminare la legalità delle azioni o delle decisioni del Presidente, in contesti che il ramo esecutivo, a sua discrezione, dichiari rientrare nell’ambito della sicurezza nazionale o della politica estera.

In democrazia, nessun potere, incluso quello esecutivo, è al di sopra della legge. Le Corti non sono meri esecutori delle volontà politiche, ma custodi della Costituzione e dei principi su cui si fonda lo Stato. Hanno il compito di fungere da contrappeso, garantendo, per esempio nel caso americano, che il presidente operi all’interno dei limiti costituzionali e non violi norme o procedure stabilite. Una sentenza che indebolisca questo controllo giudiziario suona come assenso preventivo verso comportamenti che possono essere arbitrari, e per questo erode la fiducia dei cittadini nel principio per cui nessuno è al di sopra della legge.

L’equilibrio del sistema democratico è davvero fragile quando le garanzie fondamentali vengono meno per mano proprio di chi dovrebbe difenderle. È l’inquietante dimostrazione di come la tendenza a concentrare il potere (sotto svariate forme) possa trovare sponde e validazione persino in chi dovrebbe avere a cuore la funzione di garanzia, e ciò a discapito della libertà e della legalità.

1 luglio 2025

«Ucciderei per lei», il caso Caine-Trump: quando la lealtà militare offende il diritto umanitario

di  angelo perrone

La dichiarazione «Sono pronto a uccidere per lei, signore» sarebbe stata proferita da Dan Caine, Capo degli Stati Maggiori Riuniti degli Usa, la più alta carica militare del Paese. Un aneddoto, secondo il “Corriere”, raccontato più volte da Donald Trump, per vantarsi della compiacenza del militare nei suoi confronti.

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UFFICIALIZZATA LA SVOLTA. Trump non è né di destra né di sinistra. È contiano.

di enzo marzo

Lo scoop non è un granché, perché la notizia era già nota tra i lettori più attenti, ma è pur sempre una notizia. Il Capo ufficio stampa del Movimento 5 stelle, Marco Travaglio, l’ha ufficializzata sul “Fatto” di domenica 8 giugno: Trump, il Presidente-delinquente degli Stati Uniti è stato iscritto d’ufficio al M5s. Sia a quello del primo tipo sia a quello del secondo tipo. Un bel colpaccio per Conte 1 e Conte2. Il Direttore del “Fatto” è come al solito arcisicuro di sé e accoglie il nuovo arrivato con uno zelo ammirevole. Trump, usando il suo solito linguaggio scurrile, direbbe che anche lui gli “bacia il c…”. Almeno Giorgia, con meno fervore e più cautela, sta aggrappata solo alla pantofola.
A dire la verità, un segno tangibile di questo amore, il Marco lo aveva già professato alla vigilia del voto presidenziale quando dichiarò apertamente che avrebbe votato per Trump. Nel frattempo tutto il mondo civilizzato stava tremando perché considerava assolutamente nefasta quella scelta. E infatti sono bastati pochi mesi per confermare che Trump è quel Trump che già in campagna elettorale si era mostrato per quel che è: un nefasto mascalzone. Continua la lettura di UFFICIALIZZATA LA SVOLTA. Trump non è né di destra né di sinistra. È contiano.

Washington Post e New York Times, così resistono a Trump (nonostante Bezos)

di raffaele fiengo

Il 21 marzo 2025, nel suo account su Facebook intitolato “America PAC” (la cassaforte di finanziamento elettorale fondamentale per il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca), Elon Musk ha rimesso in campo il discusso meccanismo che ha funzionato così bene a novembre. Allora la magistratura respinse la denuncia di fermare la  “compravendita di voti”, perché gli avvocati di Musk dissero che il danaro pagava prestazioni nella campagna elettorale.

Musk ora offre 100 dollari a ogni elettore del Wisconsin che sottoscrive una “Petizione contro i giudici attivisti” (Petition in Opposition to Actvist  Judges). E altri 100 dollari se viene portato un altro cittadino-votante dello Stato a firmare la petizione.

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ORA O MAI PIÙ

di enzo marzo

28 febbraio 2025: alla Casa Bianca si consuma il giorno più disonorevole e turpe della storia degli Stati Uniti. Le vicende dell’ultimo secolo non ci hanno fatto mancare esempi di giornate simbolo della scelleratezza umana. Viene in mente subito il 23 agosto 1939, la giornata dell’accordo rossobruno tra i due totalitarismi, comunista e nazista, per spartirsi l’Europa Orientale, che fu anche l’origine della Seconda Guerra mondiale. Fu firmato sotto un dipinto tragico, “Isola dei morti” di Böcklin, significativo preannuncio di ciò che sarebbe avvenuto negli anni successivi. Ci furono giovani comunisti francesi che si suicidarono non sopportando il disonore di uno Stalin che si alleava con Hitler. Le foto dell’epoca immortalano la compostezza dei protagonisti di quell’evento, come se avvertissero la tragicità delle sue conseguenze sull’esistenza di centinaio di milioni di esseri umani. È trascorso un secolo, nello Studio Ovale Trump ha perpetrato lo spettacolino simbolo del suo tradimento di tutti i valori liberaldemocratici, di tutte le alleanze, di tutti gli sforzi del suo stesso paese per difendere la libertà dell’Ucraina, e lo ha fatto vedere in mondovisione ostentando arroganza e volgarità al loro ultimo stadio. (1) Se l’abilità di un venditore di pentole si misura dal numero di pentole che riesce a spacciare, quello di Trump e del suo scagnozzo Vance è stato un catastrofico disastro. La sua trappola da maramaldo, agli occhi del mondo intero, ha dato vita a due figure esemplari: un “eroe”, che pur avendone l’occasione tre anni fa rifiutò di abbandonare il suo paese aggredito e che ora implora solo sicurezza per il suo popolo, e un “delinquente” che ribalta la politica del suo paese per rubare al “debole” le sue “terre rare” e spartirsele col “nemico” divenuto complice. Ecco una bella coppia di sciacalli. Il tutto esibito senza un’ombra di vergogna.

La “sostanza” della politica trumpiana si è completata con una “forma” aggressiva quanto triviale, ma già c’era stata tutta il 24 febbraio nel voto all’ONU sulla Risoluzione a favore dell’Ucraina, dove gli Usa trumpiani hanno ribaltato la loro politica e hanno votato contro in 18, assieme alla Russia, alla Corea del Nord e a un mazzetto di paesi canaglia protetti da Putin. Cina e India astenuti. Mai gli Usa sono stati così isolati e così in cattiva compagnia. Quindi, aldilà di tutti gli insulti, prima e dopo l’incontro a Washington, la sostanza si era manifestata assai chiaramente. Nello Studio Ovale è diventata solo irreversibile. Trump si è iscritto ufficialmente nella schiera dei “nemici” di Kiev. Ma non si è accorto che la trappola del 28 febbraio sancisce ovviamente la fine del ruolo degli Usa nella trattativa Russia-Ucraina. Le due controparti devono assolutamente mettersi al tavolo della pace al più presto, ma Trump con tutta evidenza non può sedersi dalla parte dell’Ucraina, avendo sposato le ragioni di Putin e l’equiparazione tra pace e resa senza sicurezza. D’altronde Putin saprà benissimo che un accordo con Trump sulla pelle dell’Ucraina è sì facilmente raggiungibile ma sarebbe inefficace perché difficilmente realizzabile senza l’assenso dell’Ucraina. Se Trump verrà invitato dall’autocrate russo potrà al massimo sedersi di fronte a Zelensky, accanto a Putin. Ma chi si siederà accanto all’ucraino?

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l’assassino torna sul luogo del delitto. 4

di enzo marzo

È assolutamente inutile che l’Unione Europea sieda al tavolo delle trattative per chiudere “la guerra di aggressione ucraina alla Russia”. Trump è più che sufficiente, non viene dalla politica ma dai traffici commerciali. È un vero furbacchione. Non è uno di quei politici rincitrulliti della Vecchia Europa. Per capirsi, di quei politici che discendono da Chamberlain e Daladier. Lo so, anche il Presidente americano forse non è il più adatto. Lo so che le sue aziende hanno fatto bancarotta per ben sei volte, lo so che lo Sceriffo ha un suo modo di trattare che molti potrebbero giudicare masochista perché ancora prima della negoziazione offre già il doppio di quello che chiede l’altro contraente e maciulla i suoi alleati, per poi chiudere quando si è assicurato la débâcle assoluta. Se ci fosse stato lui a Yalta al posto di Roosevelt, i sovietici starebbero ancora ad abbeverare i loro cavalli nella Senna. Però il Dio americano ha voluto così.

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svegliatevi bambini

Quando cadde il muro di Berlino e sembrò finire la guerra fredda, fummo facili profeti prevedendo che la prossima guerra, magari senza sangue e senza armi, ma con altri mezzi non convenzionali, sarebbe scoppiata tra gli Usa e l’Europa?  

Il Presidente Usa ha detto e ribadito che sarebbe l’ora che l’Europa o più esattamente i Paesi europei che fanno parte della Nato aumentino la spesa per gli armamenti (sarebbe, si spera, la spesa per la difesa) perché gli Usa sono stufi di spendere per difendere popolazioni incapaci di difendersi da sole. Non pretendiamo che la dirigenza Usa, nel complesso piuttosto giovane, tolto il suo Presidente, conosca la storia degli ultimi cent’anni e ritenga, senza rossore, che gli Stati Uniti abbiano difeso l’Europa per dabbenaggine generosa, quando sappiamo tutti che hanno assunto il carico della sua difesa e creato la Nato a tutela principalmente dei loro interessi arrogandosi il ruolo di guida egemonica del mondo, almeno di quello occidentale. Adesso, che i rapporti tra le grandi potenze sono profondamente cambiati, si tratta, almeno secondo la miope visione americana, di una spesa inutile e dunque provvedano i Paesi europei ha spendere per la loro difesa, beninteso, implicitamente, garantendo il ruolo egemonico agli Stati Uniti.

Se i Paesi della Ue restano divisi, come sembrano essere, il ragionamento non fa una grinza. Se, però, decidessero d’investire le risorse pretese dagli Usa e riuscissero a organizzare un sistema di difesa comune, perché mai, investendo in armamenti risorse complessivamente superiori agli Usa, dovrebbero lasciare a questi ultimi il ruolo di guida o, persino, dovrebbero, considerando l’alterigia nei rapporti e la guerra economica minacciata, restare loro alleati per comandamento divino? Ma l’Ue non ha ancora trovato una sua politica comune e segue piuttosto gli interessi di ogni singolo Paese, sicché gli Usa hanno buon gioco e su queste divisioni – ita singuli pugnant universi vincuntur (Tacito, Germania) – possono speculare. Se a una difesa europea comune si giungesse, sarebbe, allora, interessante vedere come i vari sovranisti europei spiegheranno ai loro cittadini ovvero sudditi il drastico impoverimento per via delle spese militari.

valerio pocar – mercoledì 19 febbraio 2025

 

i cacciatori hanno buona mira

Le armi da fuoco possono fare male. Finita la stagione della caccia, possiamo trarre un bilancio dei morti (16) e dei feriti (39) colpiti da armi da fuoco e di quelli morti nell’attività venatoria per scivoloni, malori o reazioni degli animali (34) o feriti (30). Qualche civile incolpevole ci è andato di mezzo: 1 morto e 8 feriti.

La pesca sembra una forma di caccia meno cruenta, giacché i pescatori morti e feriti sono solo 23.

Le armi da caccia hanno anche altri effetti: tra omicidi e suicidi, in gran parte le vittime sono donne, sono 9 i morti e 2 i feriti.

Si dice da qualche autorevole fonte che i cacciatori sono i veri amanti della natura, i veri ecologisti. Infatti, le denunce a carico di questi benemeriti per bracconaggio e altri illeciti venatori sono state 303 con 7 arresti, cifra ovviamente ben lontana dalla realtà dei fatti, per via della notoria carenza del personale (questo sì meritorio) delle forze forestali preposte.

Intanto Donald jr spara a esemplari di specie protette di anatre in una nostra laguna. Sentiamo già e ci conforta la protesta della presidente del con(s)iglio e del ministro competente, mentre il tycoon jr ambisce a sparare a specie protette in Canada e in Groenlandia.

Ps. Quanti sono i morti e i feriti imputabili agli immigrati clandestini?

valerio pocar – lunedì 10 febbraio 2025

Partirà il corteo dei vassalli?

di giovanni perazzoli

Viene detto e ripetuto che Trump è un isolazionista. Non è vero. La cifra della politica di Trump è la politica estera. Le sue posizioni di politica interna sono banalità: la lotta all’immigrazione illegale, il contenimento del wokismo, un po’ di politica economica basata su meno tasse e riduzione della spesa pubblica. Staremo a vedere, ma dubito che vedremo dei cambiamenti epocali.

Dove invece potremmo davvero vedere cambiamenti epocali è nella politica estera, con la rottura dell’architettura atlantica che ha garantito la pace: un’alleanza naturale tra democrazie. I cambiamenti epocali potrebbero arrivare con la disgregazione dell’UE. Cresceranno i populisti (amici di Trump, c’è da scommetterci), che metteranno in crisi i già debolissimi stati europei. Partirà il corteo dei vassalli? Eccome! Naturalmente, tutto a vantaggio delle autocrazie.

TEMPI BUI

IERI

VOTARE CONTRO

GLI STATI UNITI SONO SULL’ORLO DEL PRECIPIZIO, I VALORI FONDANTI E LA COSTITUZIONE FEDERALE SONO MESSI IN DISCUSSIONE DA UN CANDIDATO GOLPISTA, VIOLENTO, RAZZISTA, ANTIDEMOCRATICO, DELINQUENTE PERICOLOSISSIMO PER GLI AMERICANI, PER LA STESSA UNITÀ DELLA FEDERAZIONE E PER TUTTO IL MONDO CIVILE.      SOLO I CIECHI E I SORDI POSSONO NON PERCEPIRE IL PERICOLO. SOLO IL QUALUNQUISMO, L’AUTORITARISMO E IL FASCISMO INTERNAZIONALE POSSONO APPOGGIARLO DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE.

OGGI

TEMPI BUI

TRUMP HA VINTO. GLI STATI UNITI SONO SPACCATI IN DUE IN MODO RADICALE. HA VINTO UN PREGIUDICATO VIOLENTO, SOVRANISTA E PROTEZIONISTA. L’INTERNAZIONALE NERA GIUSTAMENTE ESULTA. FELICI TUTTI GLI AUTOCRATI, I FASCIO-BOLSCEVICHI E IL CAPITALISMO PIU’ ARRETRATO E SREGOLATO. COMINCIANO TEMPI BUI PER TUTTI I DEMOCRATICI E I LIBERALI, CHE (AHINOI!) HANNO ACCUMULATO TROPPI ERRORI. DA ADESSO DIVENTA ANCORA PIÙ ESSENZIALE DIFENDERE CON UNGHIE E CON DENTI LE LIBERTÀ E GLI STATI DI DIRITTO, CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE LA DEMOCRAZIA FORMALE, DISGIUNTA DAL LIBERALISMO, PORTA ALL’AUTORITARISMO