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SOGNO O SON DESTO?

Il caldo terribile intorpidisce la mente della Lepre marzolina…. Risveglio lento. Lo sguardo corre a un titolo di giornale: Sessanta candidati indipendenti sono stati esclusi dalla corsa per il Parlamento di Mosca – Il leader dell’opposizione Navalnyj, ora in carcere, aveva sfidato il divieto a manifestare. Dura repressione della polizia. – Mille arresti e manganellate – Lo stato miserando della “democrazia” in Russia.

Terrore: Salvini è già stato nominato ministro degli interni dal suo amato Putin? È un incubo della Lepre o è il sogno del capo della Democrazia Illiberale Padana?

la lepre marzolina – domenica 28 luglio 2019

FINALMENTE SALVINI HA UN’IDEA BUONA

Il ministro dell’interno Matteo Salvini, travestito da pagliaccio, scrive su Carola Rackete: «Non vedo l’ora di espellere questa viziata comunista». Un’ottima idea da fare nostra: espelliamo dall’Italia tutti i viziati che non hanno lavorato un sol giorno in tutta la loro  vita e che trafficano con chi, all’età di Carola, ancora doveva diventare tenente colonnello del Kgb sovietico e della Stasi della Germania orientale.

la lepre marzolina –  venerdì 19 luglio 2019

GRAZIE, ORBAN

Non avremmo mai creduto di dover ringraziare un velleitario dittatorello dell’Est europeo, nonché il Capo di Lega ladrona, per la loro incessante opera a favore dell’unità europea. Grazie alla meticolosità di Wundt si è potuto mettere a punto un concetto, quello della “eterogenesi dei fini” che ci avverte come azioni intenzionali possano portare a conseguenze non intenzionali, spesso anche assolutamente contrarie a quelle volute. Orbàn è il più chiassoso tra quelli che vogliono ricostituire in chiave antieuropea (ma conservando tutti i vantaggi economici) un’alleanza del tutto simile alla vecchia Austria–Ungheria. Nella sua mente nostalgica c’è la volontà di esprimere egemonia o forza di attrazione verso la Baviera, la Croazia, persino verso il lombardo-veneto. Ha dalla sua il fatto che l’Ungheria (a parte alcune fiammate libertarie) è stata sempre un paese sottomesso a poteri esterni e quando si è auto governata – come nella Reggenza tra le due guerre mondiali – ha prodotto solo governi fascisti, addirittura nazisti, fondati su un accanito antisemitismo. La popolazione ungherese non si è fatta molto onore, ha perseguito gli ebrei con determinazione. E’ scesa in guerra al fianco di Hitler e, come fecero pure gli italiani, quando la guerra volgeva a male cercò di tradire i suoi alleati. Fu ovviamente occupata, non risulta una sua resistenza ma molto collaborazionismo. Dopo fu punita duramente dalla sua posizione geografica.

Ma gli ungheresi di Orbàn non hanno appreso la lezione.

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IL FILO CHE LEGA BUFALE SUI PROFUGHI E FALSI PRO-PUTIN

di giuliano foschini  – fabio tonacci – “la repubblica”

Vi sarà probabilmente capitato di vedere il video della falsa intervista a Vladimir Putin: la risposta, in russo, del presidente a una domanda sui martiri della Seconda Guerra mondiale nei sottotitoli in italiano si trasforma in un’arringa contro le Ong e in un attestato di stima per il governo Conte. Vi sarà anche capitato, probabilmente, di imbattervi nella fotografia dello storico concerto dei Pink Floyd a Venezia spacciata come l’istantanea di un porto libico straboccante di migranti pronti a invadere le coste italiane. Sono due delle fake news più clamorose dell’ultimo anno, per viralità e per numero di reazioni suscitate. Ebbene, le due “notizie” sono connesse. Hanno una radice comune, gettate nell’arena dei social network da profili molto simili. E hanno prodotto risultati numerici quasi identici.

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SALVINI CI FA PENA

E’ vero, ogni giorno riceve una mazzata in testa dal “suo” governo, ma lui fa finta di non accorgersene, e forse non se ne accorge davvero, talmente è ubriaco di sé, e così accumula sconfitte su sconfitte. Questa volta è il ministro degli Esteri che lo sconfessa totalmente alla Camera affermando una cosa persino ovvia, che l’italia non rovescia di 180 gradi la sua politica estera per seguire la stranezza di un’estrema destra che tifa per un paese totalitario e neo-colonialista come la Russia di Putin. In altri tempi tremò persino il potere togliattiano che “copriva” le invasioni armate dei sovietici. Ora sono i fascio-leghisti a legittimare le annessioni armate di un Putin molto nostalgico dell’impero zarista e della cortina di ferro. Chissà, però, se è davvero strano. Avessero ragione loro, i fascio-leghisti a riconoscere nel dittatore russo tutti i crismi di un vero fascismo?

la lepre marzolina – 25 luglio (memorabile giornata) 2018