Tutti gli articoli di Critica Liberale

SALVEMINI E L’EMANCIPAZIONISMO FEMMINILE

Mercoledì 22 Giugno 2022, ore 17-19
Biblioteca del Senato della Repubblica “Giovanni Spadolini” (Sala Capitolare)
Piazza della Minerva 38, Roma

SALUTI ISTITUZIONALI
Gianni Marilotti (Presidente della Commissione per la Biblioteca e Archivio Storico del Senato)

INTRODUZIONE
Rossella Pace (Fondazione Giacomo Matteotti ETS)
Federico Trocini (Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino)

RELATORI
Andrea Ricciardi (Fondazione Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini)
Salvemini e l’identità femminile: Ernesta Bittanti, Anna Kuliscioff e Liliana Gadaleta Minervini

Alice Gussoni (Università di Oxford)
La rete femminile londinese negli anni dell’esilio

Giovanni Grasso (Istituto Luigi Sturzo)
Gaetano Salvemini e Ruth Draper

DISCUSSANTS
Sergio Bucchi Università di Roma La Sapienza
Francesco Torchiani Università di Pavia
Simone Misiani Università di Teramo

PER SEGUIRE L’INIZIATIVA ONLINE
https://webtv.senato.it/webtv_live

 
 
 


Fondazione Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini

via Cavour 35 Firenze
www.fondazionerossisalvemini.eu/

il richiamo democratico alla serietà

di riccardo mastrorillo

Hanno votato ai referendum il 20,9% degli elettori. É l’affluenza più bassa nella storia dei referendum abrogativi in Italia. Era l’obiettivo dichiarato che come comitato “ilNOmedianteilNON” ci eravamo prefissati. Questi referendum sono stati favoriti in ogni modo: l’accorpamento con le elezioni amministrative (mai ottenuto in nessuno dei precedenti), una mobilitazione straordinaria delle televisioni, in particolare il servizio pubblico che ha messo in campo 75 confronti nelle tribune referendarie, in ogni telegiornale della Rai o di Mediaset è stato dato ampio rilievo ai referendum e sono stati spiegati, in modo impeccabile, tutti i quesiti. Risultano patetiche le proteste,in particolare dei leghisti, che scimmiottando vergognosamente le proteste di Marco Pannella, nel periodo storico dei veri referendum abrogativi, si sono abbandonati a deplorevoli pagliacciate. Continua la lettura di il richiamo democratico alla serietà

UNA SVOLTA POLITICA CHE DEVE CONTINUARE

di enzo marzo

La bocciatura dei 5 referendum sulla giustizia da parte del popolo italiano è stata chiara e netta. E con proporzioni così eclatanti che rende questa consultazione di portata storica. Non per il solo scampato pericolo di un maldestro taglia-e-cuci, ma soprattutto per il rilievo politico della sconfitta: hanno fallito – per la prima volta da troppo tempo – la demagogia e il populismo. È stato sconfitto l’avventurismo cialtrone dei Salvini, dei Renzi, dei Calenda e dei potenti più o meno pregiudicati, ovvero di tutto quel blocco sociale e politico che vive di privilegi e di illegalità, e incrementa a dismisura le disuguaglianze tra i cittadini. È stata sconfitta la “sinistra di destra” che, per conservare il potere, ormai da troppo tempo rincorre opportunisticamente elettori e rappresentanti proprio della peggiore politica illiberale.

I cittadini hanno respinto i quesiti chiesti non dai cittadini ma dai consigli regionali, cioè dalla parte più mediocre della nostra classe dirigente. È stata respinta la solita manovra radicale che truffaldinamente voleva trasformare i referendum abrogativi in propositivi. Ma si sa che i radicali, da decenni, pur di stare sul palcoscenico per qualche attimo, spettacolarizzano masochisticamente il suicidio loro e delle politiche che strumentalizzano. I cittadini hanno risposto avvalendosi del loro diritto di respingere la manovra rifiutando di votare. L’entità del risultato dimostra che la loro è stata una decisione assolutamente politica.

Il mancato voto di oggi significa richiesta impellente di un ritorno alla serietà, alla politica vera, alle sedi istituzionali, alla democrazia parlamentare. La questione della crisi della giustizia, che c’è ed è grave, deve essere affrontata nella sede appropriata. Il Parlamento dovrà discutere approfonditamente una riforma complessa (magari non in questa legislatura, che sicuramente è la peggiore nella storia repubblicana): la crisi della giustizia civile e penale colpisce tutti i cittadini e non si può ridurre a un conflitto di potere tra corporazioni o a un revanscismo ormai datato. Speriamo che il segnale dato oggi sia l’inizio di una vera svolta politica.

 
Comitato ilNOmedianteilNON
via delle Carrozze, 19 – 066796011
info: Riccardo Mastrorillo 3293251004

HA VINTO LA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE

«Il Comitato il NO mediante il NON esprime la sua soddisfazione per aver contribuito a far respingere, dal maturo popolo italiano l’operazione furbetta e populista dei promotori. Che avevano promosso questi quesiti complessi e pasticciati, pensati per travolgere la democrazia parlamentare, mortificare l’istituto del referendum, imponendo le idee di minoranze autoreferenziali. I pur grandi mali della giustizia non possono risolversi con l’uso dell’accetta demagogica per risolvere questioni intricate su cui i cittadini hanno opinioni assai diversificate. In materia di giustizia, è una procedura ineludibile l’alta mediazione parlamentare, oltretutto perché è la sola che fa intendere quali siano gli intenti dei vari gruppi politici e che permetta agli elettori di giudicare»

Il Comitato, cui hanno aderito numerosi giuristi ed esponenti della cultura liberale e socialista, è stato promosso da Alleanza Giellista e da Critica liberale.

Comitato ilNOmedianteilNON
via delle Carrozze, 19 – 066796011
info: Riccardo Mastrorillo 329 3251004

un flop mai visto

Il clamoroso, nei numeri infimi di chi ha votato, flop referendario impone di difendere l’istituto contro chi, come ora, riempiendo schede di quesiti manipolatori e inconcludenti, delegittima il parlamento rappresentativo e squalifica se stesso prima ancora del referendum . In primo luogo occorre difendere a spada tratta la norma che prevede il quorum deliberativo , in assenza del quale il voto è  privo di efficacia.
Il quorum referendario fondamentale è irrinunciabile.  In difetto avremmo valanghe di referendum sugli argomenti più disparati e anche futili e la democrazia parlamentare verrebbe soppiantata da una  falsa democrazia pseudoplebiscitaria di minoranze anche esigue, con una miscellanea infinita di leggi confuse e contraddittorie . Il quorum serve a bilanciare le maggioranze parlamentari che hanno approvato le leggi che si vorrebbero abrogare . E il non voto di chi si astiene se maggioritario vuol dire che la maggioranza dei cittadini a cui appartiene la sovranità convivono tranquillamente con le norme che si vorrebbero abrogare e non ritiene di andare a votare per abrogarle. 

12 giugno h.19

Giustizia, i pericoli del referendum -PERCHE’ NON ANDARE A VOTARE

di angelo perrone

Il dibattito sui mali della giustizia è inficiato da retorica e slogan. Gli scandali recenti nella magistratura sono strumentalizzati per una ridefinizione dei rapporti tra poteri statali, in nome dell’insofferenza verso la legalità

Il referendum sulla giustizia del prossimo 12 giugno è l’ennesima tappa di quella mitica “riforma della giustizia”, invocata a più riprese dai politici, e tuttavia mai realizzata, per questo ora affidata – per spezzoni – alla “saggezza” popolare, affinché faccia ciò che altri non hanno saputo. Gli elettori dovrebbero rimediare ad incapacità ed errori, ammesso (è difficile) che si raggiunga il quorum necessario per la validità del voto, cioè la maggioranza degli aventi diritto. E sempre che si possa fare chiarezza in tempo.

Continua la lettura di Giustizia, i pericoli del referendum -PERCHE’ NON ANDARE A VOTARE

referendum giustizia dibattito in TV – I VIDEO DELLE TRASMISSIONI e degli appelli

a questi link potrete vedere i confronti  andati in onda in diretta il 9 e il 10 giugno con la partecipazione del nostro rappresentante: 

09/06 RAI 3 ore 23.30  QUESITO 2 – intervento di Riccardo Mastrorillo (Critica Liberale)
RADIO 3 ore 23:30

10/06 RAI 1 ore 14.00 – QUESITO 5 intervento di Riccardo Mastrorillo (Critica Liberale)
RADIO 1 ore 22:30

10/06 RAI 2 ore 23.15 QUESITO 3 – intervento di Riccardo Mastrorillo (Critica Liberale)
RADIO 3 ore 23:15

REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA: CALENDARIO CONFRONTI E APPELLI TELEVISIVI – andati in onda

“Comitato per il NO mediante il NON”

ASTENETEVI: TUTTE LE RAGIONI PER BOCCIARE I 5 REFERENDUM LEGHISTI E RADICALI

dichiarazioni:

SKY – Intervento di Enzo Marzo

RAINEWS24 – Raffaello Morelli QUESITO 1

trasmissioni:

10/06 RAI 2 ore 23.15 QUESITO 3 – intervento di Riccardo Mastrorillo (Critica Liberale)
RADIO 3 ore 23:15

10/06 RAI 1 ore 14.00 – QUESITO 5 intervento di Riccardo Mastrorillo (Critica Liberale)
RADIO 1 ore 22:30

09/06 RAI 3 ore 23.30  QUESITO 2 – intervento di Riccardo Mastrorillo (Critica Liberale)
RADIO 3 ore 23:30

03/06 RAI 3 ore 15.20 QUESITO 2 – intervento di Pasquale Dante
RADIO 1 ore 17:05

03/06 RAI 2 ore 18.20 QUESITO 3 – intervento di Giuseppe  Bozzi 
RADIO 1 ore 23:05

03/06 RAI 2 ore 23.30 QUESITO 5 –  intervento di Riccardo Mastrorillo (Critica Liberale)
RADIO 2 ore 23:30

02/06 RAI 3 ore 23.20 QUESITO 4 – intervento di Pasquale Dante
RADIO 2 ore 23.20

02/06 RAI 2 ore 18.20 QUESITO 5 – intervento di Pasquale Dante 
RADIO 1 ore 23:05

02/06 RAI 3 ore 15.20 QUESITO 1 – intervento di Pasquale Dante  
RADIO 1 ore 17:05

01/06 RAI 2 ore 18.20 QUESITO 1 – intervento di Riccardo Mastrorillo (Critica Liberale)
RADIO 1 ore 20:10

30/05 RAI 3 ore 15.20 QUESITO 5  intervento di Riccardo Mastrorillo (Critica Liberale)
RADIO 1 ore 17.05

29/05 IL TEMPO DELLA POLITICA – LA7 –  ore 11.45 intervento di Massimo Alberizzi  (Critica Liberale – Senza Bavaglio)

27/05 RAI 2 ore 18.20 QUESITO 4 – intervento di Riccardo Mastrorillo (Critica Liberale)

RADIO 1 ore 23:05 

26/05 RAI 2 ore 18.20
QUESITO 2 – intervento di Giuseppe  Bozzi 
RADIO 1 ore 23:05

25/05 RAI 3 ore 15.20
QUESITO 1  – intervento di  Antonio Caputo (Critica Liberale)
RADIO 1 ore 20:10  – RADIO 3 ore 23:20 
 
24/05 RAI 3 ore 15.20  QUESITO 4 – intervento di Giuseppe  Bozzi 
RADIO 1 ore 21:05

24/05 RAI 2 ore 18.20
  QUESITO 3  – intervento di Riccardo Mastrorillo (Critica Liberale)
RADIO 1 ore 23:05

19/05 RAI 3 ore 15.20
RADIO 1 ore 21:05 (QUESITO 2) 

18/05 RAI 2 ore 18.20
RADIO 1 ore 23:05  (QUESITO 1)

17/05 RAI 2 ore 18.20
   
RADIO 1 ore 23:05  (QUESITO 4)

17/05 RAI 3 ore 15.20   –  RADIO 1 ore 21:05   (QUESITO 3)

15/05 Retequattro ore 07:35

15/05  Italia 1 ore 07:00

14/05 Canale 5 ore 09:15 Super Partes referendum  

[ l’Appello per il NO, i suoi promotori e i suoi firmatari – clicca qui]

USCITO IL N. 109 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI e ANCHE SUL FATTOQUOTIDIANO.IT

per scaricare il pdf di NONMOLLARE clicca qui  e anche  su https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/06/09/questi-referendum-sulla-giustizia-servono-solo-a-punire-i-magistrati-non-votiamo-lappello/6618347/

Sommario
referendum sulla giustizia
3. non andare a votare
4. appello
la vita buona
6. valerio pocar, la spada di damocle
vocatio in ius/vacatio iuris
7. maurizio fumo, magistratura: la soluzione 5%
la biscondola
9. paolo bagnoli, ciriaco de mita democristiano doc
10. orsinate
cosmopolis
11. angelo perrone, retromarcia usa sull’aborto
lo spaccio delle idee
13. riccardo mastrorillo, l’ircocervo
17. luigi einaudi, il trattato di pace di parigi e l’europa – con prefazione di antonio pileggi
lettera
23. lettera a draghi e franco
in vetrina
24. benedetto costa broccardi – luigi tardella, breviario liberale eretico
26. comitato di direzione
26. hanno collaborato
7. bêtise d’oro
7-16. bêtise
 

Le ragioni del NO: Raffaello Morelli, Comitato per il NO mediante il NON

“Inganna l’esperienza storica dei cittadini affermare che i mali della giustizia si risolvono con i referendum del 12 giugno. Sanare i mali della giustizia non richiede l’accetta ma interventi complessi nell’equilibrio della diversità dei cittadini. I cinque referendum usano l’accetta. Compiono un errore nel merito di ogni quesito e danno un messaggio istituzionale pericoloso negando che la giustizia sia frutto della democrazia rappresentativa di cittadini diversi. Migliorare e velocizzare la giustizia passa dal Parlamento, e i referendum distorti in chiave antiparlamentare minano la libertà nelle istituzioni. Questo è l’atteggiamento generale sul 12 giugno del Comitato il NO mediante il NON che trova piena conferma riguardo ciascuno dei cinque quesiti proposti. In ognuno di essi, le domande referendarie si trasformano di fatto da abrogative a propositive e produrrebbero errori sistematici. Sul primo, in particolare, l’incandidabilità dei condannati in via definitiva, viene elusa la valutazione delle fattispecie indispensabile per cancellare i privilegi nel rispetto del diritto”. Continua la lettura di Le ragioni del NO: Raffaello Morelli, Comitato per il NO mediante il NON